Gervasio e Protasio: differenze tra le versioni
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Nel [[386]] la costruzione della [[Basilica di Sant'Ambrogio|basilica di Milano]], intitolata attualmente a Sant'Ambrogio, era stata appena terminata. Il [[19 giugno]] Ambrogio la consacrò ufficialmente con l'elezione a santi di Gervasio e Protasio e con la deposizione delle loro reliquie in un grande loculo sotto l'altare della Basilica stessa. Ambrogio racconta nei suoi scritti che alla traslazione delle reliquie partecipò una grande folla. Secondo altre fonti{{citazione necessaria}} la deposizione delle reliquie di Gervasio e Protasio fu un espediente che Ambrogio utilizzo per attirarsi il favore delle folle e per allontanare le pretese degli ariani che richiedevano l'assegnazione di una basilica milanese al loro culto.
Con la deposizione delle reliquie di Gervasio e Protasio nella nuova basilica,
Attorno al [[VI secolo]] molto probabilmente venne effettuata una ricognizione dei loro corpi.
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Nell'[[835]] in occasione del rifacimento della [[Basilica di Sant'Ambrogio]] ad opera di [[Angelberto II]] le spoglie dei due fratelli e quelle di Ambrogio furono rimosse dai loculi e poste in un'unica urna di porfido.
Il [[13 gennaio]] [[1864]] la Chiesa operò una attenta ricognizione delle zone sottostanti l'[[altare di Sant'Ambrogio|altare della Basilica di Sant'Ambrogio]]. Trovarono i due loculi vuoti, uno grande, dedicato ai due santi e uno più piccolo dedicato alle spoglie di sant'Ambrogio.
L'[[8 agosto]] [[1871]] l'urna di porfido venne aperta: risultava quasi completamente piena d'acqua stranamente limpidissima, sul fondo stavano adagiati 3 scheletri che furono attribuiti ad Ambrogio, Gervasio e Protasio.
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