Carpe diem: differenze tra le versioni

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Si tratta di una «[[filosofia]]» che pone in primo piano la libertà dell'uomo nel gestire la propria vita e invita a essere responsabili del proprio tempo, perché, come dice il poeta stesso nel verso precedente, "Dum loquimur, fugerit invida aetas" (''"Mentre parliamo, sarà fuggito avido il tempo"''), ed è inutile sprecare la vita cercando di conoscere il futuro. L'esistenza è vista come limitata e precaria, che può essere bruscamente interrotta da qualsiasi accidente e perciò dev'essere vissuta cercando l'assenza di dolore per non pensare alla fine inevitabile.<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|cognome=Roncoroni, Gazich, Marinoni, Sada|titolo=Vides ut alta|editore=Mondadori education| ISBN=9788843415885}}</ref><ref>[http://www2.classics.unibo.it/Didattica/LatBC/Orazio_tempo.pdf Orazio e la poesia del tempo, da F. Citti, ''Studi oraziani. Tematica e intertestualità'', sul sito dell'Università di Bologna].</ref> Il carpe diem è una "''callida iunctura", ''ossia la singolare giustapposizione di due termini, tecnica tipicamente oraziana.<ref>[http://www.oilproject.org/lezione/odi-orazio-poetica-poesie-carmina-opere-carpe-diem-10874.html Le odi di Orazio su OilProject].</ref>
 
Ma anche guardare al semplice godimento di un piacere, pur se responsabilizzato, è mortificante del profondo senso della locuzione. [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] volle infondere una serena dignità all'uomo che dia valore alla propria esistenza sfidando l'usura del tempo e il suo status effimero. LunghiLungi quindi dall'essere un crasso e materialista invito al bere, od anche un piacere senza turbamento,il "carpe diem" è piuttosto ispirato alla concezione epicurea di felicità come assenza di dolore, ed esprime l'angosciosa imprevedibilità del futuro, la gioia dignitosa della vita e la rassegnazione nell'accettare della morte, che il poeta cerca di esorcizzare con l'invito a vivere il presente per non pensare al momento inevitabile del trapasso.<ref name="Orazio_carme"/><ref name="ReferenceA"/> È l'espressione di un valore che spesso nelle odi oraziane si confonde con l'ammirata esplorazione lirica del paesaggio, talvolta meraviglioso e sublime, talvolta a tinte cupe e fosche: riflesso perenne di un'esistenza complessa, di un reticolo fittissimo di esperienze ed emozioni che è lecito vivere intensamente prima della morte.<ref>[http://www.univeur.org/cuebc/downloads/Pubblicazioni%20scaricabili/Natura%20e%20paesaggio%20in%20Orazio/04Coccia.pdf "La natura ed il paesaggio in Orazio", Michele Coccia, sul sito del Centro universitario europeo per i beni culturali].</ref> chi te murt
 
== Il ''Carpe diem'' nella cultura di massa ==