Assedio di Nisibis (68 a.C.): differenze tra le versioni

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Contemporaneamente il re [[Ariobarzane I]], mandò nuovi ambasciatori per lamentarsi che la maggior parte dei territori della Cappadocia, non gli erano stati completamente consegnati da Mitridate, come promesso al termine della [[seconda guerra mitridatica|seconda fase della guerra]]. Poco dopo (nel [[78 a.C.]]) inviò una nuova ambasceria per firmare gli accordi, ma poiché Silla era appena morto e il Senato era impegnato in altre faccenda, i pretori non ammisero i suoi ambasciatori e non se ne fece nulla.<ref name="AppianoMitridatiche67"/> Mitridate, che era venuto a conoscenza della morte del dittatore romano, persuase il genero, [[Tigrane II]] d'[[Regno d'Armenia|Armenia]], ad invadere la [[Regno di Cappadocia|Cappadocia]] come se fosse una sua azione indipendente. Ma questo artificio non riuscì ad ingannare i Romani. Il re armeno invase il paese e trascinò via con sé dalla regione, oltre ad un grosso bottino, anche 300.000 persone, che poi portò nel suo paese, stabilendole, insieme ad altre, nella nuova capitale, chiamata [[Tigranocerta]] (''città di Tigrane''), dove aveva assunto il diadema di re d'Armenia.<ref name="AppianoMitridatiche67"/>
 
E mentre queste cose avvenivano in [[Asia Minore|Asia]], [[Sertorio]], il [[proconsole|governatore]] della [[Spagna romana|Spagna]], che incitava la provincia e tutte le vicine popolazioni a ribellarsi ai [[Repubblica romana|Romani]] del governo degli ''[[optimates]]'',<ref>[[Giovanni Brizzi]], ''Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio'', p.343.</ref> istituì un nuovo Senato ad imitazione di quella di [[Roma (città antica)|Roma]]. Due dei suoi membri, un certo [[Lucio Magio]] e [[Lucio Fannio]], proposero a [[Mitridate VI|Mitridate]] di allearsi con Sertorio, con la prospettiva comune che una guerra combattuta su due fronti opposti (ad Occidente, Sertorio ed a Oriente, Mitridate) avrebbe portato ad ampliare i loro domini sui paesi confinanti, in Asia come in Spagna.<ref name="AppianoMitridatiche68">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 68.</ref>
 
Mitridate, allettato da tale proposta, inviò suoi ambasciatori a Sertorio, per valutare quali possibilità vi fossero per porre sotto assedio il potere romano, da Oriente ed Occidente. Fu così stabilita tra le parti un patto di alleanza, nel quale Sertorio si impegnava a concedere al [[re del Ponto]] tutti i territori romani d'[[Asia (provincia romana)|Asia]], oltre al [[regno di Bitinia]], la [[Paflagonia]], la [[Galatia]] ed il [[regno di Cappadocia]], ed inviava anche un suo abile generale, un certo [[Marco Vario]] (o ''Mario''<ref name="PlutarcoLucullo8.5">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 8.5.</ref>), oltre a due altri consiglieri, Magio e Fannio Lucio, per assisterlo militarmente e diplomaticamente.<ref name="AppianoMitridatiche68"/>
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[[File:Roma in Oriente 70-69aC.png|miniatura|upright=1.4|Gli anni 70-69 a.C. della [[terza guerra mitridatica]]]]
 
Nel [[69 a.C.]] Lucullo, si diresse con sole due legioni e 500 cavalieri contro Tigrane,<ref name="PlutarcoLucullo24.2">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.2.</ref> che si era rifiutato di consegnargli Mitridate. Sembra che i suoi soldati seguirono Lucullo in modo riluttante, mentre i [[tribuno della plebe|tribuni della plebe]] a [[Roma (città antica)|Roma]], sollevavano una protesta contro di lui, accusandolo di cercare una guerra dopo l'altra, per arricchirsi.<ref name="PlutarcoLucullo24.3">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.3.</ref> Lucullo attraversò l'[[Eufrate]],<ref name="PlutarcoLucullo24.4-5">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.4-5.</ref> poi il [[Tigri]] ai confini dell'[[regno d'Armenia|Armenia]],<ref name="PlutarcoLucullo24.8">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 24.8.</ref> e giunse nei pressi della capitale, [[Tigranocerta]].<ref name="PlutarcoLucullo26.1">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 26.1.</ref>
 
E mentre Sestilio poneva sotto assedio la città<ref name="PlutarcoLucullo25.5-6">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 25.5-6.</ref> Lucullo [[battaglia di Tigranocerta|affrontava in battaglia]] Tigrane e lo batteva, seppure con forze nettamente inferiori.<ref name="PlutarcoLucullo26.4-28.6">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 26.4-28.6.</ref><ref name="AppianoMitridatiche85">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 85.</ref> Plutarco racconta che 100.000 furono i morti tra gli Armeni, quasi tutti fanti, solo cinque tra i Romani ed un centinaio rimasti feriti.<ref name="PlutarcoLucullo26.4-28.6"/> E sembra che lo stesso [[Tito Livio]] abbia ammesso che mai prima d'ora i Romani erano risultati vincitori con forze pari a solo un ventesimo dei nemici, elogiando così le grandi [[tattiche della fanteria romana|doti tattiche]] di Lucullo, che era riuscito con Mitridate a sconfiggerlo "[[Assedio di Cizico (73 a.C.)|temporeggiando]]", ed invece con Tigrane a batterlo grazie alla rapidità. Due doti apparentemente in antitesi, che Lucullo seppe utilizzare a seconda del nemico affrontato.<ref name="PlutarcoLucullo28.7-8">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 28.7-8.</ref>
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{{Vedi anche|Battaglia di Comana Pontica}}
 
La fortuna ed il consenso presso le sue truppe ormai vacillavano da troppo tempo per Lucullo, tanto che certe lamentele sulle recenti campagne militari condotte in [[limes orientale|Oriente]], senza un preventivo appoggio del Senato, giunsero anche a [[Roma (città antica)|Roma]], dove fu deciso di sostituire il proconsole romano nel comando della sua provincia, e di mandare in congedo buona parte dei suoi soldati. Lucullo si trovava così ad essere esonerato, per aver scontentato non solo le sue truppe, ma anche per essersi inimicato la potente fazione di usurai e [[pubblicano|pubblicani]] d'Asia.<ref name="PlutarcoLucullo33">[[Plutarco]], ''Vita di Lucullo'', 33.1-5.</ref>
 
Tigrane provvedette a ritirarsi all'interno del [[Regno d'Armenia|proprio regno]], riconquistandone alcune parti in precedenza perdute ed assediando il ''legato'' romano, [[Lucio Fannio]] (in precedenza alleato di Mitridate, poi tornato dalla parte romana);<ref name="Dione36.8.1-2">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 8.1-2.</ref> mentre Mitridate si affrettò a tornare a quel poco di territori che gli erano rimasti (anch'egli riconquistando parte del Ponto e dell'[[Armenia minore]]<ref name="Dione36.8.1-2"/>), portando con sé 4.000 dei suoi armati ed altri ricevuti da Tigrane. Lucullo lentamente lo seguì, ma fu costretto a tornare indietro per mancanza di approvvigionamenti.<ref name="AppianoMitridatiche88">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 88.</ref>
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*[[André Piganiol|A.Piganiol]], ''Le conquiste dei Romani'', Milano 1989.
 
{{portale|Antica Roma|Esercitoesercito romano|Guerraguerra|ellenismo}}
 
[[Categoria:Storia della Turchia]]