Modulor: differenze tra le versioni

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[[File:Modulor measurements.svg|thumb|Le misure proposte dal Modulor per dare vita a un'«architettura a misura d'uomo»]]
[[File:CHF10 8 back.jpg|thumb|Banconota svizzera in cui si notano le linee curve del Modulor]]
La rappresentazione grafica del Modulor è avvincente e, a una prima occhiata, convincente. Una figura umana stilizzata con un braccio steso sopra il capo si trova vicino a due misurazioni verticali, la serie rossa, basata sull'altezza del plesso solare (108 cm nella versione originale, 1.13 m nella versione rivista) poi divisa in segmenti secondo la [[sezione aurea]], e la serie blu, basata sull'intera altezza della figura, doppia rispetto all'altezza del plesso solare (216 cm nella versione originale, 2.26 m nella rivista), e divisa in segmenti allo stesso modo. Una spirale, sviluppata graficamente tra la serie rossa e la blu, sembra mimare il volume della figura umana.
 
Il Modulor, sottile ''calembour'' derivante dalla combinazione di ''module'' [modulo] e ''or'' (in riferimento alla ''section d'or'', ovvero la sezione aurea), è stato dunque ideato da Le Corbusier con lo scopo di fornire «una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all'architettura e alle cose [[Meccanica applicata|meccaniche]]». Le Corbusier studiò questa scala dimensionale strutturandola su due scelte fondamentali, la prima di tipo matematico e la seconda di tipo antropomorfo.
 
Pur essendo privo di una sicura alfabetizzazione matematica Le Corbusier era a conoscenza delle potenzialità estetiche della [[successione di Fibonacci|sequenza di Fibonacci]], successione ricorsiva dove ogni termine è somma dei due che lo precedono: il rapporto tra due termini consecutivi, pertanto, si mantiene costante e restituisce un valore definito [[sezione aurea]], <math>\varphi = 1,618 ...</math>.<ref>{{cita|Brooks|p. 159|Brooks ''et al''}}.</ref> Era noto sin dall'antichità come modulare superfici architettoniche sugli armoniosi equilibri della sezione aurea fosse utile per conseguire effetti di grande suggestione estetica: si pensi alle realizzazioni rinascimentali di [[Leon Battista Alberti]], convinto assertore della teoria della proporzione, che Le Corbusier ebbe modo di studiare con la lettura dei libri di Matila C. Ghyka.<ref name=a/>