Benedetto Cacciatori: differenze tra le versioni

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==L'insegnamento all'Accademia di Brera e l'attività per altre commitenze pubbliche e private==
 
Nel 1828 Benedetto Cacciatori espose a Brera solamente l'[[Apollo pastore]], poichè impegnato in cantieri scultorei che non permettevano la produzione di singoli pezzi, infatti, Cacciatori non figurò nel catalogo della mostra per ulteriori sei anni, dopo i quali, espose un Busto (non meglio identificato) in marmo, tre opere commissionategli dalla famiglia dell'industriale [[Pietro Gavazzi]] e due statue di gusto neoclassico per la [[chiesa parrocchiale di Sant'Antonio abate di Valmadrera]].
 
Pietro e Antonio Gavazzi commisionarono all' artista carrarese nel 1838 un Putto (dedicato ad un figlio morto in età infantile di Antonio) e il [[Monumento funerario di Giuseppe Antonio Gavazzi]] che vennero posti accanto alla [[Maria Vergine col Bambino]] scolpita per Racconigi su commissione di [[Carlo Alberto di Savoia]].
 
Nel 1842 Cacciatori espose nuovamente a Brera una statua marmorea del [[Redentore in atto di salire al cielo]] e, sempre nello stesso anno, lo scultore realizzò quattro rilievi per la facciata della [[chiesa di San Gerardo dei Tintori]] a Monza.
 
Negli anni successivi, fino alla sua morte, l'artista lavorò molto con il marmo bianco della sua città come si può vedere nel Monumento a Filippo e Girolamo Tosi, nel Monumento a Napoleone Bonaparte, nel Monumento al marchese Luigi Cagnola e nel Monumento funerario al marchese Marcello Saporiti ma, soprattutto, nella Pietà, sua opera più emblematica della quale, una copia, venne posta sulla tomba monumentale del Cacciatori nel cimitero monumentale di Milano.
 
==Onorificenze==