Goldmark: differenze tra le versioni

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Solo dal 1896 al 1914 i prezzi crebbero lentamente ma costantemente. Le cause vanno cercate nelle crescente formazione di monopoli e trust, che erano collegati tramite accordi sui prezzi nelle industrie e nel commercio, e nel riarmo militare della Germania con l'aumento costante delle tasse, nuove tasse speciali ed il loro incremento strisciante di anno in anno. Inoltre ci fu dal 1900 circa un'ampia domanda di materie prime sui mercati mondiali, che influenzò la industrializzazione e l'armamento dell'esercito e della flotta.
 
Inoltre bisognava mantenere alcuni incrementi della tassazione per applicare gli interessi al crescente aumento del debito dello stato e questi aumenti in ogni caso fecero aumentare tendenzialmente l'indice dei prezzi. La letteratura dell'epoca tentò di attribuire il fenomeno dell'aumento dei prezzi, specie quelli alimentari, che ebbe inizio verso il 1896, al fatto che la produzione di beni alimentari ed in particolare di carne, che veniva sempre più richiesta, non poteva seguire l'esplosione demografica, il che almeno in parte era probabilmente vero. Si pensi anche solo all'aumento demografico nelle grandi città tedesche con i loro nuovi quartieri. Secondo un'altra teoria la produzione di oro era aumentata troppo e conseguentemente anche la circolazione monetaria generale, senza che però praticamente fcici fosse un conseguente incremento sostanziale della quantità delle monete in oro; con l'immissione delle piccole Reichsbanknoten da 20 e 50 marchi dal 1906 avvenne addirittura quasi il contrario.
 
Con l'ottica moderna al proposito i colpevoli furono piuttosto l'incremento del [[denaro contabile]], non legato ad una regolazione di [[riserva aurea|riserve auree]] ed anche i già citati accordi per il controllo dei prezzi e l'aumento della tasse. Anche la quantità di contante in monete frazionali per abitante con diverse modificazioni di legge fu innalzata da 10 marchi a 20 marchi, che altrettanto aumentò la domanda di beni aumentandone il costo. Si può tuttavia affermare che l'aumento dello standard generale di vita in ampi strati della popolazione, che fino alla [[Prima guerra mondiale]] fu indubbio, viaggiava sulle spalle dell'inflazione. Ciò tuttavia non esclude sacche di dura indigenza nelle aree rurali – ad esempio il [[Meclemburgo]] – che portò alla fuga dalle campagna alle grandi città, fino alla emigrazione oltreoceano. Nella letteratura specialistica secondo [[Jürgen Kuczynski]] l'aumento dei prezzi dal 1871 al 1914 può essere valutatio di un valore che varia dal 100% al 145%. Questo aumento dei prezzi tuttavia non fu circoscritto alla sola Germania.
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Il disegno dell'aquila fu variato due volte. La prima ([[1874]]) l'abbreviazione ''M.'' (per Mark) fu sostituita con la parola ''Mark'', per consolidare la conoscenza della nuova moneta nella popolazione. Poi nel [[1890]] la piccola Aquila imperiale con un grande scudo degli [[Hohenzollern]] – indicativo della supremazia della Prussia – fu sostituita da una grande aquila con uno scudo piccolo. [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], salito al trono nel [[1888]], l'anno dei tre imperatori, voleva con questo cambiamento mostrare un segno che indicasse il rafforzamento dell'unità tedesca, dopo che l'impero era stato creato e stabilizzato. Il disegno della nuova aquila fu fatto da [[Otto Schultz]], un medaglista della zecca di Berlino.
 
Per la storia delle monete sono importanti anche i pezzi d'oro da 5 marchi coniati nel [[1877]] e nel [[1878]]. Queste monete furono poste fuori corso già dal 1º ottobre [[1900]], poiché a causa delle loro piccole dimensioni (17 mm di diametro e 2 g scarsi di peso) non erano ben accettati dalla popolazione. Perciò ritornavano sempre indietro alla [[Reichsbank]]. Le monete da 5 marchi d'oro emesse a Berlino nel 1877 sono quelle coniate nel maggior numero di esemplari, superando il milione di pezzi. Si stima che esista ancora il 10% delle monete da 5 marchi coniate inizialmente. {{citazione necessaria|Gran parte delle monete attualmente offerte sul mercato è falsa}}.
 
È interessante notare che le emissioni da 20 e 10 marchi avevano un rapporto di 3: 1, il che spiega il maggior valore dei secondi al mercato dei collezionisti. Ciò porta alla conclusione che lo stato riteneva che i semplici cittadini potevano più facilmente pensare di mettere da parte un pezzo da 10 piuttosto che uno da 20 marchi. Per rendere questo accaparramento più difficile il numero delle monete da 10 marchemarchi emesse era notevolmente minore di quello da 20 marchi. Ciò rese tuttavia più difficile l'accumolo di capitale da parte dei semplici cittadini per mancanza degli scarsi pezzi da 10. Le monete da 20 marchi [[prussia]]ne di [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] coniate dal [[1888]] al [[1913]] {{chiarire|attualmente sono vendute agli sportelli bancari <!--come Anlagemünze--> con una maggiorazione rispetto al contenuto di metallo prezioso|perchè agli sportelli bancari, non sono oggetti per collezionisti?}}.
 
=== [[Moneta sussidiaria|Monete sussidiarie]] ===