Le notti di Cabiria: differenze tra le versioni

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== Riprese ==
Le riprese di ''Le notti di Cabiria'' furono effettuate in varie località d'Italia, incluse [[Acilia]], [[Castel Gandolfo]], [[Cinecittà]], il [[Santuario della Madonna del Divino Amore]], e il fiume [[Tevere]].<ref name="imdblocations">{{cite web|title=Locations for Nights of Cabiria |publisher=''Internet Movie Database'' |url=http://www.imdb.com/title/tt0050783/locations |accessdate=29 April 2012}}</ref>
 
== Censura ==
In Italia il film uscì nelle sale censurato con circa sette minuti mancanti rispetto alla versione "integrale". Lo stesso Federico Fellini ricordò così l'accaduto: {{Citazione|La censura aveva proibito il film e io non volevo che bruciassero i negativi. Così, seguendo il consiglio di un amico gesuita intelligente e forse un po’ spregiudicato, padre Arpa, andai a Genova da un cardinale famoso, considerato uno dei papabili e forse anche per questo assai potente, per chiedergli di vedere il film. In una minuscola saletta di proiezione situata proprio dietro il porto, aveva fatto mettere, al centro, una poltrona comprata il giorno prima da un antiquario, una specie di trono con un gran cuscino rosso e le frange dorate. Il cardinale arrivò a mezzanotte e mezza sulla sua Mercedes nera. A me non fu concesso di restare nella sala e non so se l’alto prelato vide davvero tutto il film o se dormì; probabilmente padre Arpa lo svegliava nei momenti giusti, quando c’erano processioni o immagini sacre. Fatto sta che alla fine disse: "Povera Cabiria, dobbiamo fare qualcosa per lei!" E penso che gli sia bastata una semplice telefonata. Qualcuno mi accusò pubblicamente di essere una specie di Richelieu, che invece di combattere alla luce del sole, tramavo dietro le quinte; per fortuna allora c'era la possibilità di perdere tempo in polemiche di questo genere. Ma insomma, il film fu salvato. A una stranissima condizione, però, posta dal cardinale: che fosse tagliata la sequenza dell'uomo col sacco. L'episodio mi era stato ispirato da uno straordinario personaggio col quale avevo passato due o tre notti in giro per Roma: una specie di filantropo, un po' mago, che in seguito a una visione s'era dedicato a una particolare missione: raggiungeva i diseredati nei punti più strani della città e distribuiva a tutti cibi e indumenti che teneva in un sacco. Questo ogni giorno. Con lui ho visto cose da fiaba. Sollevando la grata di certi tombini dove immaginavi ci fossero solo fango e topi, trovavi una vecchina che dormiva. Nei corridoi di un sontuoso palazzo di via del Corso, dove adesso c'è il Partito socialista, c'erano dei vagabondi che dormivano fino alle cinque della mattina, fatti entrare di nascosto dal guardiano di notte. L'uomo del sacco conosceva tutti questi posti: a uno faceva una iniezione, all'altro dava da mangiare. Nel film immaginai che Cabiria lo incontrasse sull'Appia Antica, mentre tornava a casa alle prime luci dell'alba brontolando perché un cliente mascalzone non l'aveva pagata. Vedeva l'uomo del sacco scendere da una macchinetta e avviarsi verso le cave di tufo, fermarsi sul ciglio di una specie di grande voragine e chiamare per nome una donna; da un lurido anfratto usciva allora una vecchia puttana che Cabiria conosceva come la "Bomba Atomica", ridotta ormai a condurre una vita da topa. Poi Cabiria accettava di tornare a casa sulla macchinetta dell'uomo del sacco e restava molto colpita dai suoi racconti. Era una sequenzina molto commovente, ma che fui costretto a togliere; evidentemente in certi ambienti cattolici dava fastidio che nel film ci fosse quell'omaggio a una filantropa del tutto anomala, affrancata da mediazioni ecclesiastiche. E non è ridicolo che il sindaco di Roma, quando uscì ''Cabiria'', protestasse perché avevo messo le puttane in un luogo – la Passeggiata Archeologica – che lui s'era tanto adoperato a render degno della capitale?<ref>''Federico Fellini'', ''Intervista sul cinema a cura di Giovanni Grazzini''</ref>|Federico Fellini|}}
 
== La critica ==