Religioni nella Germania nazista: differenze tra le versioni

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Analogamente gli evangelici proclamarono: "''Noi ci uniamo in quest'ora con la nostra gente in intercessione per il nostro Führer e il Reich, per tutte le forze armate e per tutti coloro che fanno il loro dovere per la patria''"<ref name="Churches p.&nbsp;234"/>.
 
Anche davanti alle prove più evidenti delle atrocità commesse dai nazisti contro i sacerdoti e laici cattolici in Polonia, trasmesse sulla [[Radio Vaticana]], i leader religiosi cattolici tedeschi continuarono ad esprimere il proprio sostegno allo sforzo di guerra nazista esortando i loro seguaci cattolici ad «adempiere il loro dovere nei confronti del FuhrerFührer »<ref name="Churches p.&nbsp;234"/>.
 
Le azioni di guerra naziste nel 1940 e 1941 spinse anche la Chiesa a sostenerne lo sforzo; i vescovi dichiararono che la Chiesa "''accetta la giusta guerra, in particolare quella progettata per la salvaguardia dello Stato e del popolo''" e vuole "''una pace benefica per la Germania e l'Europa''" e invita i fedeli a "''adempiere nelle loro virtù civili e militari''"<ref name="Churches p.&nbsp;235"/>. Nonostante ciò i nazisti disapprovarono fortemente i sentimenti espressi contro la guerra dal Papa attraverso la sua prima enciclica ''Summi Pontificatus'' e il suo messaggio natalizio del 1939; si arrabbiarono per il suo sostegno dato alla Polonia e dall'uso "provocatorio" della Radio Vaticana fatto dal cardinale polacco [[August Hlond]]. La distribuzione dell'enciclica venne vietata in territorio tedesco<ref>John S. Conway; ''The Nazi Persecution of the Churches, 1933-1945''; Regent College Publishing; p.&nbsp;240</ref>.