Utente:Motti31/Sandbox: differenze tra le versioni

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=== Hotei (布袋) ===
Come Fukurokuju e Jurōjin, anche Hotei fa parte della tradizione taoista cinese.<ref name=":5" /> Rappresentato come un uomo grassottello e ridente, egli è la divinità della gioia e della felicità e comunemente definito come il protettore dei bambini. Il suo nome significa "borsa di lino" <ref name=":6" /> e infatti egli è sempre rappresentato con un sacco in spalla contenente regali che distribuisce ai bambini che lo circondano.<ref name=":7" /> Secondo altre interpretazioni, il suo sacco è pieno di vestiti e oggetti di uso quotidiano che egli distribuisce ai poveri e ai bisognosi.<ref>{{Cita web|url=http://www.onmarkproductions.com/html/hotei.shtml|titolo=HOTEI God of Contentment & Happiness|sito=A to Z Photo Dictionary of Japanese Buddhist Statuary|accesso=31/01/2018}}</ref> '''Tuttavia l'immagine di Hotei non è sempre stata rappresentata nello stesso modo; infatti ci sono una moltitudine di raffigurazioni diverse di questo personaggio che sono state trovate in vari oggetti decorativi e ornamentali, anche usati negli spettacoli giapponesi.'''<ref name=":7" />
[[File:Hotei.jpg|miniatura|241x241px|Hotei]]
 
In Occidente viene anche chiamato il "Buddha sorridente", per via della sua espressione sempre felice e del suo viso rotondo. Come Fukurokuju e Jurojin, anche lui possiede un ventaglio che porta al di sotto della sua grossa pancia, che i vestiti non riescono a coprire del tutto.<ref name=":4" />
 
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Hotei è associato al [[Buddhismo Mahāyāna]] considerata la sua attitudine verso il prossimo, il suo atteggiamento caritatevole e altruista e la sua compassione e serenità. Egli è inoltre legato alla figura di [[Maitreya]] (Buddha del futuro)<ref name=":6" /> venendo talvolta considerato la sua reincarnazione.
 
[[File:Kichijōten.jpg|miniatura|299x299px|Kichijōten]]
L'immagine di Hotei non è sempre stata rappresentata nello stesso modo; infatti ci sono una moltitudine di raffigurazioni diverse di questo personaggio che sono state trovate in vari oggetti decorativi e ornamentali, anche usati negli spettacoli giapponesi.<ref name=":7" />
 
=== Kichijōten (吉祥天) ===
Kichijōten (o Kisshōten) è unala divinità chedella ilfertilità, Buddhismodella ha preso in prestito dall'Induismobellezza e ildella cui nomefortuna<ref>{{Cita originario è Shridevi o Laksmiweb|url=http: una dea induista di minore importanza//www.onmarkproductions.com/html/kichijouten.html|titolo=Kichijōten|sito=A Vieneto venerataZ inPhoto GiapponeDictionary comeof deaJapanese dellaBuddhist bellezza e dell'abbondanza dal tardo periodo Nara eStatuary|lingua=inglese|accesso=31/01/2018}}</ref>: per questa sua caratteristica è disegnata con un volto e degli abiti di straordinario splendore. CiòNell'iconografia cheKichijōten distinguetiene Kichijōtenin èmano launa pietra preziosa che tiene in mano (bōshu), che si crede abbia poteri magici.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sherwood F. Moran|anno=1962|titolo=Kichijōten, a Painting of the Nara Period|rivista=Artibus Asiae|editore=Artibus Asiae Publishers|città=Zurigo|volume=25|numero=4|pp=237-238|lingua=inglese|url=http://www.jstor.org/stable/3249127|cid=Moran}}</ref> ASecondo voltela Kichijōtenleggenda si crede che Kichijōten possa prendeprendere la forma di oggetti preziosi che portanoportando fortuna a chi li possiede eo li usa, come la lampada di Aladino,e permettendo ai loro proprietari di ottenere ricchezze terrene su loro desiderio.<ref name=":6" />
Un'altra divinità femminile che si può trovare rappresentata nel gruppo degli Shichifukujin è Kichijōten o Kisshōten, la quale può rimpiazzare il dio Jurōjin o la dea Benzaiten, poiché hanno poteri e specialità quasi uguali.<ref name=":4" />
 
Nel passato ha ricoperto un ruolo centrale all'interno di alcune sette buddhiste ma dal XV e XVI secolo i suoi attributi sono stati soppiantati dalla dea [[Benzaiten]] con la quale viene spesso confusa.
Kichijōten è una divinità che il Buddhismo ha preso in prestito dall'Induismo e il cui nome originario è Shridevi o Laksmi: una dea induista di minore importanza. Viene venerata in Giappone come dea della bellezza e dell'abbondanza dal tardo periodo Nara e per questa sua caratteristica è disegnata con un volto e degli abiti di straordinario splendore. Ciò che distingue Kichijōten è la pietra preziosa che tiene in mano (bōshu) che si crede abbia poteri magici.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sherwood F. Moran|anno=1962|titolo=Kichijōten, a Painting of the Nara Period|rivista=Artibus Asiae|editore=Artibus Asiae Publishers|città=Zurigo|volume=25|numero=4|pp=237-238|lingua=inglese|url=http://www.jstor.org/stable/3249127|cid=Moran}}</ref> A volte Kichijōten si crede possa prende la forma di oggetti preziosi che portano fortuna a chi li possiede e li usa, come la lampada di Aladino, permettendo ai loro proprietari di ottenere ricchezze terrene su loro desiderio.<ref name=":6" />
 
Secondo alcune tradizioni il settimo membro delle Sette Divinità della Fortuna è Fukurokuju e secondo altre deve essere Kichijōten<ref name=":6" />: ad esempio nel pellegrinaggio di Kiso fondato nel 1988 e formato dai templi Zen di Rinzai, Kichijōten prende il posto di Fukurokuju.<ref name=":4" />