Semiosfera: differenze tra le versioni

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La  '''semiosfera'''  è un concetto proposto dal semiologo russo  [[Jurij Lotman]]. È intesa come lo spazio nel quale i diversi sistemi di segni in una cultura (la lingua, l’arte, le scienze ecc.) possono sussistere e generare nuove informazioni.
 
Per analogia con la  [[biosfera]]  di  [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vernadskij]], la semiosfera è lo spazio in cui una cultura può vivere, e al di fuori della quale non è possibile la  [[semiosi]].
 
== Definizione ==
Secondo Lotman, studioso di  [[semiotica della cultura]]  influenzato dagli studi di  [[cibernetica]]  e attivo alla  [[Scuola semiotica di Tartu-Mosca|Scuola di Tartu-Mosca]], la cultura ha la capacità sia di registrare e trasmettere informazione già in circolazione (una funzione che si può identificare con la memoria), sia di generarne di nuova.
 
Con l’introduzione della semiosfera, risalente al 1984 nel saggio omonimo, Lotman difende la necessità di un approccio olistico alla cultura che dia precedenza al rapporto intero/insieme (ovvero la semiosfera stessa) sulle singole parti. In questo senso, Lotman, che si rifà agli studi dello scienziato russo Vernadskij, si pone in aperta polemica nei confronti di tutta una tradizione, che, in accordo con la terza regola del  ''Discorso sul Metodo''  di  [[Cartesio]], si prefigge di isolare un oggetto di analisi relativamente semplice per poi estrapolarne un modello generale.
 
Un approccio del genere si basa sul presupposto che l’oggetto isolato possa costituire un modello di tutte le qualità del fenomeno più complesso a cui l’analisi dovrebbe pervenire. Ma questo secondo Lotman non è possibile nel caso dello studio della cultura, perché un fenomeno in isolamento non è in grado né di funzionare né di produrre nuova informazione, quindi non può essere assunto come modello della cultura cui appartiene.
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Un sistema di segni isolato, per quanto ben strutturato, non può funzionare da solo. Per questo deve essere preso in considerazione all’interno dell’analisi della semiosfera di cui è parte:
 
Se la semiosfera è lo spazio necessario alla vita di una determinata cultura, i suoi tratti salienti saranno la delimitazione, ovvero la presenza di un  ''confine''  che separi, anche se non ermeticamente, uno spazio culturale da un altro, e la presenza di  ''meccanismi traduttivi''  che operano all’interno della sfera e tra una sfera e l’altra.
 
Si vede quindi come il modello di Lotman riunisca in sé tratti contraddittori: da una parte omogeneità e chiusura, tratti garantiti dalla presenza di un confine, e dall’altra apertura e eterogeneità, dati dalla possibilità di dialogo e di traduzione. La cultura, secondo Lotman, vive quindi di una continua tensione tra processi di innovazione e processi inversi di omogenizzazione.
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Il confine della semiosfera funge quindi da membrana con duplice funzione: da una parte serve a delimitare un interno da un esterno e a limitare la penetrazione di testi estranei, dall’altra a filtrare e trasformare ciò che è esterno in interno.
 
Il confine, da questo secondo punto di vista si definisce come un vero e proprio spazio, un luogo in cui la commistione dei linguaggi, passando attraverso una loro destrutturazione e primitivizzazione, porta a processi di creolizzazione  .
 
=== Meccanismi traduttivi ===
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La metafora usata da Lotman per descrivere lo spazio interno alla semiosfera è quella di una sala di museo: la presenza di elementi estremamente eterogenei, come testi appartenenti ad epoche diverse, scritti in lingue diverse, persone provenienti da diversi background culturali, produce una sorta di irregolarità strutturale, o irregolarità semiotica, che costituisce una riserva inesauribile per i processi dinamici e traduttivi.
 
Un buon esempio portato da Lotman è il caso dei  [[Decabrismo|decabristi]]. Questi giovani rivoluzionari russi di estrazione nobiliare crearono, secondo Lotman, un nuovo modello di comportamento, esempio di impegno civile che ispirò le generazioni a venire e che deriva dall'imitazioni di figure letterarie del passato.
 
Un’idea centrale nella semiotica di Lotman è che la comunicazione è in sé di natura traduttiva: lo scambio comunicativo e il dialogo da un soggetto A ad un soggetto B non sono mai passaggi di informazione inerti. Visto che due soggetti non possono essere uguali (perché avranno vissuto esperienze almeno parzialmente diverse, avranno memorie diverse) rimarrà nel loro scambio almeno una piccola percentuale di incomunicabilità. È proprio questa asimmetria, per quanto minima, che produce nuova informazione nello scambio comunicativo. Di qui è evidente la natura eminentemente dialogica e plurilinguistica che guida la concezione di Lotman:
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=== Biosemiotica ===
Il concetto di semiosfera, nato per studiare fenomeni nell’ambito della cultura, si è rivelato di interesse anche per campi ibridi come la  [[biosemiotica]], paradigma che, dopo la morte di Lotman, si è molto evoluto a  [[Università di Tartu|Tartu]].
 
Alla fine degli anni '90 Kalevi Kull, docente di biosemiotica all’ateneo tartuense,  proponeva un rinnovamento all’interno della biologia a partendo da spunti derivanti dalla semiotica.
 
Il nodo principale dell’argomentazione di Kull si basava sulla distinzione tra organismi viventi e non viventi presentata da  [[Walter Elsasser|Elsasser]], per cui solo i primi avrebbero capacità creative. Kull nota che la creatività può essere accostata a ciò che si intende con semiosi. La semiosi quindi verrebbe a costituire il discrimento tra organismi viventi e non. A partire da tali premesse, Kull lega il concetto lotmaniano di semiosfera a quello di  [[Umwelt]]  sviluppato da  [[Jakob Johann von Uexküll|Jakob von Uexkül]]<nowiki/>l, definendo la semiosfera come l’insieme di tutti gli Umwelten  interconnessi.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-1|'''^''']]  Jurij Lotman,  Universe Of The Mind: A Semiotic Theory Of Culture, Bloomington, Indiana University Press, 1990, p.  123.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-2|'''^''']]  Jurij Lotman,  La semiosfera. L'asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti, Venezia, Marsilio, 1985.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-3|'''^''']]  Ibid., p.  58.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-4|'''^''']]  Jurij Lotman, Boris Uspenskij,  Tipologie della cultura, Milano, Bompiani, 1975.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-5|'''^''']]  Ibid., p.  58-59.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-6|'''^''']]  I. Pezzini e F. Sedda,  Semiosfera, a cura di R. Coglitore e F. Mazzara, Roma, Meltemi, 2004, pp.  368-379.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-7|'''^''']]  Sedda Franciscu, "Imperfette traduzioni", introduzione a J.M. Lotman,  ''Tesi per una semiotica delle culture'', a cura di F. Sedda, Meltemi, Roma, pp. 7-68.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-8|'''^''']]  Jurij Lotman,  La semiosfera. L'asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti, Venezia, Marsilio.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-9|'''^''']]  Jurij Lotman,  Tesi per una semiotica della cultura, Roma, Meltemi, 1973.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-10|'''^''']]  Anna Maria Lorusso,  Semiotica della cultura, Laterza, 2010.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-11|'''^''']]  ''ibid.,''  p.57.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-12|'''^''']]  Kalevi Kull,"On Semiosis, Umwelt, and Semiosphere".  in  ''Semiotica''  vol. 120(3/4), pp.299–310.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-13|'''^''']]  Walter Maurice Elsasser. Atom and Organism: A New Approach to Theoretical Biology. Princeton: Princeton University Press, 1966.
 
== Bibliografia ==
* Kalevi Kull, "On Semiosis, Umwelt, and Semiosphere", in  ''Semiotica''  120(3/4), pp.299-310.
* Annamaria Lorusso,  ''Semiotica della cultura,''  Laterza, Roma-Bari, 2010.
* Jurij Lotman,  ''La semiosfera. L'asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti,''  Marsilio, Venezia, 1985.
* Jurij Lotman,  ''Universe of the Mind: A Semiotic Theory of Culture,''  Indiana University Press, Bloomington, 1990.
 
== Voci correlate ==