Zhuang Xueben: differenze tra le versioni

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Nato a Shanghai nel [[1909]], ha lasciato la città nel 1930, iniziando a fotografare le regioni minoritarie della Cina occidentale. Ha viaggiato principalmente nelle province di Sichuan, Yunnan, Gansu e Qinghai. Anche se ha accompagnato il nono [[Panchen Lama]] per il suo viaggio verso il [[Tibet]], non è mai riuscito ad entrare nel Tibet a causa delle tensioni politiche tra il Tibet e la Cina. Molti dei suoi soggetti erano buddisti tibetani, e per lunghi periodi di tempo ha vissuto con i 16 gruppi minoritari che ha fotografato, ciascuno dei quali parlava un linguaggio diverso. In un momento in cui la Cina era in stato di turbolenza, catturata tra l'invasione giapponese sull'est e il nord e la dominazione britannica in Tibet, le regioni del confine occidentale della Cina erano vitali per la sicurezza della Cina. Furono anche delle terre praticamente sconosciute a molti cinesi e al governo stesso. Curioso, forse profondamente patriottico, Zhuang Xueben, come giovane, era consapevole dell'importanza di queste regioni e del loro fascino.
 
Uno dei suoi obiettivi era quello di rendere consapevole il mondo cinese dell'esistenza, delle caratteristiche e delle tradizioni di questi popoli e di queste terre, fotografandoli con grande dignità e empatia. A differenza di tanti artisti "etnografici" o "antropologici", Zhuang Xueben è riuscito a chiudere la distanza tra lui e i suoi soggetti, vedendone la bellezza e immortalandola. Sebbene autodidatta, era dotato di un occhio d'artista ed era consapevole dell'importanza e del rigore della buona arte. Redasse inoltre delle note meticolose sui suoi viaggi e il suo lavoro.  A causa della [[Grande rivoluzione culturale|rivoluzione culturale]], il lavoro di Zhuang Xueben venne messo in secondo piano, divenendo invisibile e sconosciuto per molti decenni. Solo negli anni duemila gli studiosi cinesi hanno riesaminato il suo lavoro, soprattutto grazie all'intervento del figlio di Zhuang Xueben, Zhuang Wenjun, che è stato strumentale nel recuperare e conservare il lavoro di suo padre.
 
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