Glasnost': differenze tra le versioni

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== Effetti ==
L'allentamento della [[censura]] risultò in una perdita da parte del [[Partito Comunista]] del controllo dei [[mass media]]. Dopo lungo tempo, e non senza imbarazzo da parte delle autorità, i mezzi di comunicazione cominciarono a esporre i seri storici problemi economici e sociali che il regime sovietico aveva per lungo tempo negato e nascosto. L'attenzione dell'opinione pubblica cominciò così a focalizzarsi sulla povertà degli alloggi, sulle carenze di cibo, sull'[[alcolismo]], sul diffuso inquinamento, sul rialzo degli indici di mortalità e sul [[sessismo|ruolo subordinato delle donne]]. Inoltre, grazie alla ''glasnost<nowiki>'</nowiki>'', si acquisì una maggiore consapevolezza degli orrori commessi dal partito comunista e dal regime sotto la guida di [[Stalin]]: dopo la denuncia di [[Nikita Sergeevič Chruščёv]], che aveva condannato il [[culto della personalità]] di Stalin, vi era stato un limitato (per quanto scioccante) dibattito pubblico sulle atrocità che erano state perpetrate. In seguito alla sua defenestrazione era subentrata una "normalizzazione" che aveva riportato in secondo piano la consapevolezza della propria storia. La visione idilliaca e propagandistica della vita sovietica, che era stata per lungo tempo presentata al mondo e al popolo dalle fonti di informazione ufficiali, venne rapidamente smantellata, mettendo ilin luce tutti gli aspetti negativi della società, cosa che avrebbe progressivamente minato le fondamenta del sistema sovietico, fino a determinarne il crollo.
 
L'apertura politica, peraltro, continuò a produrre conseguenze inaspettate: alle elezioni per le assemblee regionali delle [[Repubbliche dell'Unione Sovietica|repubbliche costituenti]], i [[nazionalismo|nazionalisti]] presero il sopravvento: così, tanto più Gorbačëv indeboliva i mezzi di repressione politica, tanto più indebolita ne usciva la capacità del governo di [[Mosca (Russia)|Mosca]] di imporre il proprio volere sulle repubbliche sovietiche. Durante gli [[anni 1980|anni ottanta]] crebbero molto le tendenze indipendentistiche, soprattutto per le [[repubbliche baltiche]] di [[Estonia]], [[Lituania]] e [[Lettonia]], che erano state annesse all'URSS da [[Stalin]] nel [[1940]] provvisoriamente, e definitivamente dopo la [[seconda guerra mondiale]]. Il sentimento nazionalista prese piede anche in repubbliche apparentemente più integrate alla realtà sovietica, come l'[[RSS Ucraina|Ucraina]], la [[RSS Georgiana|Georgia]] e l'[[RSS Azera|Azerbaijan]].