L'Illustrazione Italiana: differenze tra le versioni

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|evento-record =
|fondazione = 14 dicembre [[1873]]<ref>Col nome di ''Nuova Illustrazione Universale''.</ref>
|chiusura = dicembre [[1962]]
|inserti-allegati =
|sede = [[Milano]]
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La grande fortuna dell'''Illustrazione Italiana'' durò fino alla morte di [[Emilio Treves]] ([[1916]]), dopo la quale, pur avendo ancora tra i propri collaboratori scrittori del calibro di [[Eugenio Montale]], [[Elio Vittorini]], [[Salvatore Quasimodo]], [[Riccardo Bacchelli]], [[Italo Pietra]], [[Niccolò Giani]] e [[Sergio Solmi]], la rivista cominciò a mostrare i segni di un lento declino.
 
La promulgazione delle [[leggi razziali fasciste]] accelerò il processo in atto: nel [[1939]] la [[Fratelli Treves|Treves]] dovette cedere l'azienda alla [[Garzanti Libri|Garzanti]]. Verso la metà del [[1942]], in seguito agli eventi della [[seconda guerra mondiale]], ''L'illustrazione'' rallentò le sue uscite, fino ad essere trasformata in mensile nel [[1951]] da [[Livio Garzanti]]. Gli anni cinquanta videro la crescita vertiginosa dei [[rotocalco (giornalismo)|rotocalchi]], settimanali popolari di attualità. «L'Illustrazione Italiana» vide ridursi progressivamente il suo spazio, finché Garzanti la chiuse nel dicembre [[1962]]. Dopo una breve parentesi tra il [[1972]] e il [[1973]], la rivista fu nuovamente sospesa.
 
L'editore [[Guanda]] riprese la testata alla finenell'ottobre del [[1981]] e la ripubblicòripropose, con periodicitàcadenza bimestrale, come rivista di grafica, attualità e nuove tendenze. Il tentativo non incontròebbe il sufficienteritorno fortunasperato e la rivista fu chiusa nel [[1996]].
 
Nel [[2011]] l'editore "My Way Media" ha iniziato a proporre dei numeri monografici della testata, come [[Ristampa anastatica|riedizioni anastatiche]] commentate, a cadenza bimestrale.