Lubo Kristek: differenze tra le versioni

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Tra il 2005 e il 2006 ha creato un percorso composto da luoghi di pellegrinaggio lungo il fiume Thaya intitolato la ''Glittoteca di Kristek lungo la Thaya.''
 
=== StatueSculture e assemblage ===
 
[[File:Lubo Kristek,Die Tragende,1969,assemblage,130x60 cm.jpg|''Portando'' (1969).|thumb]]
Una delle prime opere di Lubo Kristek intitolata ''Visione – Il rogo di Cristo'' (1964) vide la luce nella casa di Hustopeče. Innanzitutto creò una statuastatuetta realistica di Cristo in ghisa, che poi mise su una croce realizzata con una costruzione in legno, sagomandola con la fiamma. Il materiale colante rappresentava la relatività della forma al pari della relatività della fede, “colante” nella patria di Kristek durante gli anni ‘60 del XX secolo.
 
Kristek trasforma le sue composizioni in moderni altari e tabernacoli.<ref>{{cita|Putová|p. 18|BP}}.</ref> Un esempio del genere è rappresentato dal suo assemblage ''Portando'' (1969)<ref>{{cita|Putová|p. 8|BP}}.</ref>, nato da un lungo dibattito con il suo amico Eberhard Trumler (allievo e collega di [[Konrad Lorenz]], il fondatore dell’etologia) sui meccanismi di sopravvivenza delle specie.
 
Anche la statuascultura ''Anima'' (1977) è una delle opere che Kristek ha sagomato servendosi della fiamma. In quell’epoca sperimentò molto l'uso della fiamma quale strumento espressivo. Questo era il suo dialogo con l’imprevedibilità. In modo deliberato nascondeva, o addirittura annullava, la propria impronta artistica per lasciar parlare il materiale stesso.<ref name="BP21">{{cita|Putová|p. 21|BP}}.</ref> Le sfere che dominano la cima della statuascultura sono il simbolo del lascito artistico che Kristek ha raccolto dal suo maestro e compagno spirituale Arno Lehmann (artista tedesco che viveva a Salisburgo, dove Kristek lo andava a trovare).<ref>{{cita|Putová|p. 10|BP}}.</ref><ref name="NS16/>
 
La grande scultura intitolata ''Albero del sapere'' (1982) attraversa tre piani e costituisce un esempio di armonia tra una statuascultura e l’ambiente circostante, concetto che più avanti Kristek avrebbe applicato anche nel suo lavoro paesaggistico.<ref>{{cita|Putová|p. 36|BP}}.</ref> L’opera ''Albero del sapere'' è particolarmente apprezzata. A tal proposito la rivista di Monaco ''Steinmetz + Bildhauer'' scrisse:<ref>{{cita libro|autore=|anno=1982|titolo=Kunst und Bau|opera=Steinmetz + Bildhauer|volume=5|pagine=396}}</ref>
 
{{citazione|Kristek ha rivestito il nucleo di legno con strisce di metallo nobile. Di metallo sono anche i frutti dell’albero e i rami. È difficile immaginarsi un’unità più intima e feconda tra arte e architettura. Dove possiamo trovare un esempio paragonabile nell'arte e nell’architettura della Renania degli ultimi anni?}}
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[[File:Denkmal_für_die_fünf_Sinne.jpg|''Monumento ai cinque sensi'' (1991), Neues Stadtmuseum, Landsberg am Lech.|thumb]]
La statuascultura ''Monumento ai cinque sensi'' (1991) è diventata uno dei simboli di Landsberg. Nel 2008 il Dr. Thomas Goppel, ministro bavarese per la Scienza, la Ricerca e l’Arte, scrisse:<ref>{{cita|Neunzert|p. 3|HN}}.</ref>
 
{{citazione|Anche il ''Monumento ai cinque sensi'', installato davanti al Neues Stadtmuseum nel 1992, una mano alta tre metri dotata di naso, occhio, orecchio e bocca, merita particolare attenzione. In questo modo l’artista ci ricorda, ad ogni visita del museo, che l’arte comunica con tutti i cinque sensi e che, quindi, con tutti i sensi dovrebbe essere anche vissuta.}}
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La maestria artigianale di Kristek trova massima espressione soprattutto nelle sculture di metallo, dove eccelle alla perfezione l’uso virtuoso della tecnica.
 
{{citazione|Kristek, al pari di un artista e artigiano medievale salda, leviga e scolpisce personalmente le sue statuesculture. Per molti aspetti le sue statuesculture libereautonome rappresentano l'equivalente surreale delle tele del pittore ceco [[Mikuláš Medek]] (1926–1974), del tedesco [[Max Ernst]] (1891–1976) oppure dello spagnolo [[Salvador Dalí]], come dimostrano soprattutto le sculture di metallo di Kristek ''Monumento ai cinque sensi'' (1991) e ''Albero dell’arpa a vento'' (1992).<ref>{{cita|Putová|pp. 27–28|BP}}.</ref>}}
 
Nel 2002, l’artista ha focalizzato la propria attenzione sulle ascese e sulle cadute delle varie forme che le fedi assumono, tracciando i confini e cercando il punto di svolta oltre il quale la fede si trasforma in demagogia. Ciò è evidente soprattutto nell’assemblage ''Orgasmi di demagogie diversive''.<ref>{{cita|Neunzert|p. 24|HN}}.</ref>
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==== La Glittoteca di Kristek lungo la Thaya ====
 
Le prime sculture e composizioni nel paesaggio hanno influenzato una delle opere più significative di Kristek, la ''Glittoteca di Kristek lungo la Thaya'', completata tra il 2005 e il 2006. Questo percorso scultoreo costellato di luoghi di pellegrinaggio segue il fiume Thaya in Repubblica Ceca, Austria e Slovacchia. Le statuesculture, la cui realizzazione si contraddistingue per monumentalità, qualità artigianale e orizzonti spirituali, sono idealmente collegate in un pellegrinaggio dedicato al fiume Thaya. Questo percorso, disseminato di undici soste simboliche, è diventato così la galleria ''en plein air'' con la quale Kristek invita il pubblico che vuole vedere le sue statuesculture a percorrere il territorio. Questo cammino offre al viandante l’opportunità di un’introspezione, aprendogli la strada verso un’altra dimensione in netto contrasto con il prevalente stile consumistico della vita nella nostra società agli albori del terzo millennio.
 
=== Quadri ===
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=== La stratificazione graduale dell’opera d’arte ===
 
Le opere di Kristek, attraverso le varie tecniche, non sono mai isolate. Al contrario sono connesse e, talvolta, creano degli ammassi, tanto che alcune opere, create in vari periodi e con tecniche diverse, possono essere considerate alla stregua di un’opera integrale o di una raccolta. Lubo Kristek, quindi, introduce "la stratificazione graduale dell’opera d’arte". Una sua opera realizzata con una tecnica diventa il pretesto per crearne un’altra con una tecnica diversa, producendo così una sorta di stratificazione di questa opera integrale. Per fare un esempio, la sua statuascultura ''Pyramidae-Klipteon'' è diventata un “cimelio” per il suo happening intitolato ''Pyramidae-Klipteon II'' (2002). In un altro caso, l’artista ha utilizzato una scenografia di un happening quale strato fondamentale per i quadri ''Nella prigione di una cattedrale laica'' (2002–2003) e ''Fuga latente nella settima dimensione'' (2003). Nel secondo lavoro ha composto anche la scenografia dell’happening intitolato ''Concepito nel tempo ovvero il Sarcofago dei sogni'' (2001).<ref>{{cita|Putová|pp. 80–81|BP}}.</ref>
 
{{citazione|Non è esagerato affermare che Lubo Kristek è uno dei pochi artisti in grado di perseguire la propria missione artistica per tutta la vita riuscendo a creare costantemente impulsi di valore artistico duraturo.<ref>{{cita|Neunzert|p. 5|HN}}.</ref>}}
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== Opere reputate ==
 
=== StatueSculture ===
[[File:Lubo Kristek,1992,Der Windharfenbaum,Metallplastik,460cm.jpg|''Albero dell’arpa a vento'' (1992).|thumb]]
* 1964: ''Visione – Il rogo di Cristo''