Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 73:
=== Da Orson Welles ai Beatles ===
{{C|informazioni mancanti. Il citato dispositivo per Herbert von Karajan fu realizzato dal tecnico della Prevost Dino Paiola (rif. "La materia dei sogni", a cura di Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, a p.46)<ref name="La materia dei sogni">Federico Rovida, La tecnologia dimenticata: la gloriosa storia della Prevost - sta in "La materia dei sogni", a cura di Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, p.46.</ref>|ingegneria|gennaio 2018}}
Le innovazioni tecnologiche introdotte da Attilio Prevost Jr, “degno prosecutore della tradizione di creatività applicata all'industria caratteristica della famiglia”<ref> La materia dei sogni, Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, p.40</ref> portano l'azienda ad espandersi in tutti mercati del mondo.
In quel periodo con i clienti, siano essi proprietari di cinema, montatori, registi o capi di Stato, si instaurano rapporti molto personali, anche grazie al fatto che quasi ogni modello venduto dall'azienda viene fatto su misura per soddisfare le richieste di ciascuno e ciò richiedeva lunghi studi di Attilio Jr. con gli utilizzatori finali degli apparecchi.
Riga 78 ⟶ 79:
I [[Beatles]] a [[Londra]] nel [[1964]], aiutarono personalmente i tecnici della Prevost a togliere dall'imballaggio la moviola Mod SC72 che poi [[John Lennon]] si mise subito ad utilizzare "come se si trattasse di un giocattolo"<ref> La materia dei sogni, Vincenzo Buccheri e Luca Malavasi, Carocci Editore, 2005, p.46</ref>.
[[Herbert Von Karajan]] era un altro cliente molto esigente. "Apportare i tagli – diceva il Maestro Von Karajan riferendosi alla fase di montaggio del film- è importante, come dirigere un'orchestra"<ref name="Vaughan-Karajan-Longanesi 264"> Roger Vaughan, Herbert Von Karajan, Longanesi & C., 1986, p.264</ref>. Nel [[1983]] gli venne montata a [[Salisburgo]], in due grandi stanze che erano state allestite a laboratorio, una Prevost otto piatti Modello 72/3 con tre schermi, così da poter avere la visione simultanea relativa agli strumenti dell'orchestra, alle sue mani e al suo volto. “Von Karajan sedeva su un seggiolino alto da disegnatore al centro del tavolo Prevost, alla sua sinistra il suo montatore [[Gela Marina Runne]]. Si trattava della [[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|Sinfonia n.6 (Beethoven)]]”<ref name="Vaughan-Karajan-Longanesi 264" />.
=== I collaboratori della progettazione ===
|