Umberto Gnoli: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Notizie della famiglia ''Di Fortino'' compaiono sin dal 1388 in alcuni documenti conservati presso l'[[Archivio di Stato di Siena]]. '''Pietro Fortini''' nasce agli inizi del [[XVI secolo]] da Lorenzo di Fortino e Eufrasia Ballati, sposati il 15 settembre 1496, famiglia legata al ''Monte del Popolo'', uno dei quartieri della Siena [[medievale]]<ref>Nel medioevo Siena era politicamente divisa in ''monti'': il Monte dei Gentiluomini, il Monte dei Riformatori e il Monte del Popolo, sempre in lotta fra loro per la supremazia nel Governo della Città. Cf.:{{cita web|url=https://www.ilpalio.org/titoli-contrade.htm|titolo=Palio di Siena|accesso=13 febbraio 2018}}</ref>. AltriI documenti indicanodatano ilal 149615 comesettembre anno1496 delil matrimonio dei genitori e riferiscono dell'esistenza di altri quattro figli: Fortino, morto nel 1512; Niccolò e Francesco, morti nel 1523 e nel 1544, e Francesca. Secondo alcune fonti, Pietro ebbe due mogli: Amelia, o Aurelia di Calisto Fungai, e Laura Nicolai de Sermonis sposata il 28 giugno 1556,ma non ebbe figli. Nel gennaio del 1561 il Fortini fece [[testamento]] e dispose che la moglie Laura fosse [[Usufruttuario|usufruttuaria]] dei suoi beni, piccole proprietà terriere, fino alla morte<ref>{{cita pubblicazione|url=https://books.google.it/books?id=jHkNAAAAIAAJ&pg=PA638&dq=Eccitamento+1858&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiyp9X73PjYAhUF6RQKHXAFDBIQ6AEIKDAA#v=onepage&q=fortini&f=false|autore=Carlo Milanesi|titolo=Notizie di Pietro Fortini e di Giacomo Pacchiarotto|pubblicazione=L'Eccitamento: giornale di filologia, di letteratura e di amenità|città=Bologna|anno=1858|p=621}}</ref>.
 
In realtà in archivio sono custoditi sette suoi testamenti, di cui tre [[Olografia|olografi]]. Quello datato 1551 è l'unico che contiene accenni alla sua attività letteraria, vi si legge infatti l'espressa volontà di nominare erede di tutti i suoi scritti il concittadino Alfonso Capacci.
 
Altre lettere autografe documentano la sua vita privata e pubblica: intornotra all'annoil 15461552 e il 1559 lavora come [[artigiano]] in una [[cartiera]]; nel 1552 viene nominato [[vicario]] di [[Batignano]] per un anno, incarico che gli consente di avere [[Potere giudiziario|poteri giudiziari]] e militari, e di contribuire attivamente alla [[guerra di Siena]].
 
Dopo la resa incondizionata di Siena nel 1558, il Fortini scrive a [[Cosimo I de' Medici]], a cui anni prima aveva dedicato una commedia dal titolo ''Fortunio''<ref>Il manoscritto è conservato nella [[Biblioteca nazionale di Firenze]] (cl. VII 171)</ref>, e gli offre la possibilità di impadronirsi della [[fortezza di Montalcino]], dove alcuni irriducibili senesi erano rimasti asserragliati. Non è ben chiaro se sia stato un vero e proprio tradimento o invece un tentativo di mediazione a favore degli assediati. Probabilmente la conseguenza di tale inopportuno gesto, malvisto dai suoi concittadini, è la causa del suo temporaneo allontanamento da Siena. Si ritira nei suoi possedimenti di Monaciano, presso la [[Certosa di Pontignano]].
 
https://f.hypotheses.org/wp-content/blogs.dir/326/files/2016/02/Mauriello.pdf
 
Muore a Siena il 24 gennaio 1562 e viene sepolto nella [[Chiesa di San Domenico (Siena)|chiesa di San Domenico]].
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==Stile letterario==
Pietro Fortini scrive in tutto 81 novelle, composte dal 1555 in poi, quasi tutte assai licenziose; i soggetti e le ambientazioni prevalenti riguardano la polemica antispagnola, la [[satira]] [[anticlericale]] e il mondo contadino.
 
Nel 1792 [[Gerolamo Tiraboschi]], in una nota della sua monumentale opera [[Storia della letteratura italiana]], scrive di lui: {{citazione|Presso l'eruditissimo Sig. Ab. Giuseppe Giaccheri professore e bibliotecario dell'Università di Siena conservansi in un voluminoso codice ms. molte Novelle con altre descrizioni, e con diverse poesie di Pietro Fortini sanese, che visse la metà del secolo XVI, ed egli ha voluto gentilmente mandarmene un saggio. La naturalezza, la grazie, e la facilità dello stile rendono assai pregevoli queste Novelle. Ma l'empietà e le oscenità, di cui quasi in ogni parte sono macchiate, oscuran di troppo tai pregi<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=0XsZAAAAYAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_summary_r&cad=0#v=onepage&q=pietro%20fortini&f=false|titolo=Storia della letteratura italiana|volume=7|anno=1824|città=Milano|P=1802|accesso=30 gennaio 2018}}</ref>}}