Cattolicesimo intransigente: differenze tra le versioni

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Contro queste tesi l'intransigentismo cattolico italiano si sviluppa nella prima metà del [[secolo XIX]] attorno al pensiero di [[Joseph de Maistre|De Maistre]] e degli scritti [[ultramontanismo|ultramontani]] del primo [[Félicité de Lamennais|De Lamennais]] e proseguendo quanto scritto da mons. [[Giovanni Marchetti (arcivescovo)|Giovanni Marchetti]] e [[Bartolomeo Mauro Cappellari]], cardinale associato gruppo di cardinali detti "zelanti' e che, divenuto [[Papa Gregorio XVI]]<ref>vedi pag 165, L. Badini Confalonieri (2013)</ref> promulgherà le [[enciclica|encicliche]] [[Mirari Vos]] (1832) contro l'introduzione di principi liberali nella Chiesa cattolica e la [[Singulari Nos]] contro le nuove posizioni liberali di Lamennais.
 
L'intransigentismo, molto radicato anche in [[Piemonte]] (si pensi all'«[[Controrivoluzione#Il campo delle idee|Amicizia Cattolica]]» di Torino), spingerà [[Silvio Pellico]], che era stato in passato pro-rivoluzionario, a sconfessare dopo il 1830 le proprie battaglie giovanili in una lettera scritta a [[Karl Ludwig von Haller]] il 6 dicembre 1836<ref>vedi pag 169, L. Badini Confalonieri (2013)</ref>, d'altro canto, in opposizione agli intransigenti [[Giuseppe Mazzini]] nel 1833 scrive "Pensieri ai preti italiani" in cui si richiama al riformismo religioso del vescovo Ricci<ref>[[Vittorio Emanuele Giuntella]] [http://dev.dsmc.uniroma1.it/dprs/sites/default/files/307.html , ''Il Risorgimento come problema religioso'' Annuario dell'Istituto Universitario Pareggiato di Magistero Maria Ss. Assunta", 1978, pp. 27-49] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131203001135/http://dev.dsmc.uniroma1.it/dprs/sites/default/files/307.html |data=3 dicembre 2013 }}</ref>, che peraltro era stato costretto ad [[abiura]]re nel 1799.
 
===Dal 1848 all'Unità d'Italia===