Mastino del Sindh: differenze tra le versioni

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La diffusione di cani di tipo molossoide nella regione indo-pakistana del [[Sindh]] data probabilmente al termine del [[VI secolo a.C.]], quando cioè quelle terre vennero conquistate da [[Dario I di Persia]] che vi fondò la [[satrapia]] di "Hindush", all'estremo oriente del suo impero<ref>M. A. Dandamaev. "A Political History of the Achaemenid Empire" p 147. BRILL, 1989 {{ISBN|978-9004091726}}</ref>, facendone la porta d'accesso persiana per la [[Valle dell'Indo]] (circa [[518 a.C.]]). Trent'anni dopo, dalla medesima satrapia il figlio di Dario, [[Serse I di Persia]] attinse abbondanza di uomini e mezzi per allestire la [[seconda guerra persiana|seconda spedizione achemenide contro la Grecia]] ([[480 a.C.|480]]-[[479 a.C.]]). Dato che l'uso dei cani in battaglia era molto diffuso presso i persiani, è lecito supporre che le truppe indiane movimentate da Serse abbiamo portato con sé i discendenti dei primi mastini introdotti nel Sindh da Dario. Con riferimento ai "mastini indiani" di Serse citati da [[Erodoto]]<ref name="ERODOTO"/>, è però opportuno considerare che forse lo storico greco intendeva con "indiani" genericamente dei molossoidi mediorientali/asiatici, seppur ciò non annulli la possibilità che gli achemenidi avessero sviluppato una qualche predilezione per le forme molossoidi che andavano originandosi ad est del loro dominio.
 
===Utilizzo===
IlNel Sindh come nel resto del mondo, il mastino venivavenne utilizzato dalla nobiltàper indianasecoli per la guerra, la caccia e la lotta contro le fiere locali. Interessante in questo senso la testimonianza secondo cui, quando il [[Gran Mogol]] [[Jahangir]] (regno [[1605]]-[[1627]]) ricevette in dono da [[Giacomo I d'Inghilterra]] un [[mastino inglese]], volle subito testarne la forza ed il coraggio facendolo combattere contro un leopardo<ref>[[British Library]], IOR/E/3/2 v. 2, f. 267r.</ref>, pratica alla quale era presumibilmente uso il locale molosso del Sindh. Più o meno contemporaneamente, in [[Europa]], la fama d'aristotelica memoria di "cacciatore di leoni" del "mastino indiano" era ormai oggetto di [[parafrasi]]: citando la vittoria [[olandese]] nella [[Battaglia di Gibilterra (1607)]], Owen Felltham dichiarò che al cospetto dei corsari olandesi, "nemmeno il mastino indiano mostrò più coraggio nell'affrontare il leone"<ref>Felltham O (1627), ''Resolves: Divine, Moral, Political'', 10. ed., Londra, per E Clarck e C. Harper, f. Hhh 1r.</ref>
 
== Note ==