Robo advisor: differenze tra le versioni

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Gli strumenti impiegati per gestire i portafogli dei clienti differiscono dal software di gestione del portfolio largamente utilizzato in questo ambito. La principale differenza si trova nel canale di distribuzione. Fino ad ora la gestione del portafoglio viene effettuata per lo più da consulenti umani e venduta assieme a molti altri servizi. Con i robo-advisor, i clienti hanno l’accesso diretto agli strumenti di gestione del portafoglio e allo stesso tempo possono ottenere l’accesso ad agenzie broker come Charles Schwab e a vari servizi di trading.
 
I costi di acquisto del cliente e i vincoli di tempo affrontati da consulenti umani tradizionali hanno lasciato molti investitori della classe media impossibilitati ad ottenere dei servizi di gestione del portafoglio a causa dei minimi imposti sul capitale investito. Il piano finanziario medio ha un investimento minimo che ammonta a 50 mila dollari, mentre l’investimento minimo per i consulenti finanziari virtuali parte da 500 dollari. Inoltre, avendo dei minimi bassi sui beni mobili inrispetto comparazione con iai tradizionali consulenti umani, le commissioni dei robo-advisor vanno dallo 0.2% al 1.0% del patrimonio gestito, mentre nei piani finanziari tradizionali la tassa di addebito è l’1.35% del patrimonio gestito, secondo quanto indica una ricerca condotta da AdvisoryHQ News.
 
Negli Stati Uniti i robo-advisor devono essere consulenti di investimento registrati e sono regolati dalla Commissione per i Titoli e per gli Scambi ('''Securities and Exchange Commission'''). Nel Regno unito sono regolati dalla '''Financial Conduct Authority'''.