Ancona: differenze tra le versioni

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[[immagine:Archimedes Setting Roman Ships of Consul Marcellus.jpg|miniatura|''Gli specchi ustori'' (Cherubino Cornienti - XIX sec.)]]
La leggenda trae spunto da dati storici, come la fondazione di Ancona da parte dei [[Greci]] di [[Siracusa]], l'assedio e la conquista romana di questa città, avvenuta nel [[212 a.C.]] e si sofferma sulla figura del celebre scienziato siracusano [[Archimede]]. Egli aveva partecipato alla difesa della sua città inventando nuove e straordinarie armi per respingere i Romani, nuovi tipi di fortificazioni, e soprattutto avendo ideato gli [[specchio ustorio|specchi ustori]], in grado di concentrare i raggi del sole e di rifletterli potenziati verso le navi nemiche per incendiarle. Durante il saccheggio Archimede venne ucciso, e i suoi discepoli, addolorati per la morte del loro grande maestro, cercarono almeno di non far cadere nelle mani dei nemici le sue geniali invenzioni. Pensarono così di inviarli clandestinamente ad Ancona, città fondata proprio dai Siracusani, di lingua e cultura greca e in ottimi rapporti con la propria città madre.
Dato che i Romani minacciavano di conquistare anche Ancona gli specchi sarebbero serviti ancora, e vennero nascosti in una grotta che il mare aveva scavato alla base delle rupi sulle quali sorge la città. La città di Ancona però non diventò romana con un atto di forza, ma lentamentegradualmente e senza colpo ferire. Secondo la leggenda gli specchi ustori sono così ancora nascosti sotto la città, in una cavità delle rupi della quale nessuno ricorda più l'accesso. A volte, però, all'alba, per brevi istanti un raggio di sole riesce a penetrare all'interno della grotta e si riflette sugli antichissimi specchi. Se qualcuno, in quel momento, da una barca guarda verso le rupi, vede un bagliore, quasi un incendio, che poco dopo, quando il sole si solleva dall'orizzonte, svanisce.<ref>La leggenda, di antica tradizione orale, è riportata nel libro di [[Joyce Lussu]] "Anarchici e siluri"</ref>
 
====La campana sommersa====