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Brevemente possiamo ricordare che l' immagine dell' Universo passò da una descrizione '''''geocentrica'''''<ref>La terra era al centro dell' Universo. Questa era la posizione di [[Claudio_Tolomeo|Tolomeo]] (100-170 D.C.).</ref> ad una esposizione '''''eliocentrica'''''<ref>Niccolò Copernico descrisse l' Universo con al centro il Sole. Allora non poteva pensare che oltre il Sistema Solare esisteva una galassia così importante come la '''Via lattea'''</ref>. La chimica si avvalse di nuovi strumenti di indagine e incominciò a conoscere i minerali, i contenuti biologici e le sostanze vegetali, la medicina non basò la conoscenza del corpo umano avvalendosi delle ricerche svolte sui corpi degli animali. Attraverso la dissezione dei cadaveri si incominciò a capire il funzionamento del ''corpo umano''<ref>Si tratta della Anatomia umana. Il suo fondatore fu il medico fiammingo [[Andrea_Vesalio|Andrea Vesalio]] sec. XVI medico personale dell' Imperatore Carlo V.</ref> Ma il valore più importante è la formulazione del ''[[Metodo_scientifico|metodo scientifico]]''. Gli scienziati che vissero prima di questo periodo storico, riconducevano il tutto ai principi contenuti nella Sacre Scritture. Quelli che attuarono e vissero questa rivoluzione riuscirono ad emancipare le loro conoscenze dal questo principio. Per questo tutti gli scienziati contestavano, in tutte le discipline da loro praticate, la ragione di questa primitiva posizione filosofica che era sintetizzata nella enunciazione che il Mondo essendo stato creato da Dio doveva manifestare la sua gloria e la sua onnipotenza e rispecchiare la ''Parola'' come era contenuta nei sacri testi. Se la scoperta scientifica era in contrasto con la ''Parola'' se ne doveva dedurre che era falsa o una invenzione del ''Maligno''<ref>Maligno era la espressone medioevale per indicare le opere del Diavolo.</ref>. Il male e l' inganno del male nelle opere del uomo era sempre presente anche nelle scoperte scientifiche. Dopo Copernico di fronte a verifiche sperimentali, naturalmente formulate dopo calcoli matematici, le contraddizioni di quella scienza si manifestarono con la Teologia. Quando in Astronomia, si arrivò all' uso del cannocchiale e del telescopio nelle osservazioni astronomiche, si scoprì che la terra non era il centro dell' Universo, ma un piccolo pianeta abitato dagli uomini in rivoluzione intorno al Sole. [[Galileo_Galilei|Galileo Galilei]] (1564-1642) fu uno di quelli che sostenne questa posizione convinto come Isaac Newton che aver scoperto questa nuova verità, non faceva altro che confermare la grandezza e la onnipotenza di Dio. Per la Chiesa (Curia romana) questa era una eresia e per questo la condanna del Santo Uffizio colpì Galileo Galilei (1633). Se la Chiesa Cattolica, nonostante questa presa di posizione ecclesiale sulle scoperte scientifiche, non riuscì a fermare la conoscenza e la ricerca scientifica che continuarono ad avanzare basandosi sui modelli matematici usati e perfezionati da Galileo. Il metodo scientifico partiva dal solo postulato di non avere conoscenze presupposte, il tutto scaturiva dalla osservazione dei fenomeni attraverso i sensi e se questi era incerti, attraverso gli strumenti costruiti per raggiungere gli obbiettivi di ricerca (dati sperimentali). Era necessario sviluppare una serie di prove ripetute del fenomeno per provare quale delle ipotesi di partenza era vera. Dopo di questo la teorizzazione (la formulazione di una teoria universale del fenomeno) doveva avere due requisiti: la '''''riproducibilità''''' e la '''''non confutabilità'''''. Le prove scientifiche del fenomeno e la loro consequenzialità dovevano essere rifatte in qualsivoglia luogo e tempo e dovevano dare lo stesso risultato. Se la teoria non soddisfaceva o si riteneva errata bisognava dimostrare l' errore sulla base di prove sperimentali nuove. Arrivati a questo punto si doveva sintetizzare i risultati in una nuova teoria che andava a sostituire quella preesistente. L' esempio più classico è la [[Teoria_della_gravitazione_universale&redirect=no|teoria della gravitazione]]. Da Galileo, passando per Newton si arrivò ad [[Albert_Einstein| Albert Einstein]] con un progredire e un perfezionarsi della teoria. La teoria della Gravitazione generale di Einstein non è in contrasto con le precedenti ma affina e completa aspetti che in precedenza non venivano considerati. Questo fenomeno viene chiamato dagli storici della scienza come come ''cumulabilità nel tempo delle conoscenze scientifiche'' in un preciso campo. Da allora ad oggi, utilizzando l' apparato delle matematiche, a partire da Copernico si è andato a sviluppare questo corpus comune riconosciuto da tutti gli scienziati del settore per descrivere e spiegare una quantità enorme di fenomeni ed oggi è alla base dello sviluppo delle scienze fisico-chimiche<ref>Sul tema rimane centrale l' esposizione di Alexandre Koyrè in ''Dal mondo del pressapoco all' universo della precisione''. Torino, Einaudi, 2000.</ref>.
Il secondo fatto importante di questo periodo anche se le sue prime manifestazioni furono verso la seconda metà del XVIII secolo fu la prima [[Rivoluzione_industriale#Delimitazione_temporale_e_diffusione|Rivoluzione industriale]], che portò nella vita di tutti i giorni, nel modo di produrre e
Dal punto di vista della società si osservò che i contadini, isolati sulla terra da coltivare o in piccoli villaggi, incominciavano a emigrare verso le gradi città ai cui margini era state insediate ne nuove fabbriche e con la loro domanda di lavoro si venne a creare un ceto produttivo da cui si traeva la forza lavoro operaia. La società da agraria si andò trasformando in una società industriale che occupava progressivamente la popolazione agraria nella industria. Aumentavano i beni prodotti e anche la salute delle persone era più forte per il fatto che la coabitazione degli operai imponeva un controllo molto più stretto sulle malattie. In questo periodo infatti furono scoperti i primi vaccini e si incomincio a lottare perché fosse istituita una sanità ospedaliera a cui tutti potevano accedere anche se per molti anni questo accesso fu negato con vari sistemi di dissuasione. Accanto a questa nuova forma di occupazione delle masse operaie germinò anche il sindacalismo della prima ora e dei partiti che si ponevano come compito da difesa dei lavoratori da coloro che avendo la proprietà delle fabbriche e riducevano la vita degli operai al salario e alle ore di lavoro passate in fabbrica<ref>La descrizione più incisiva di questo genere di vita ci è stata tramandata dal libro primo del ''Capitale'' di Carlo Marx, in cui vengono esaminate le varie fasi dello sviluppo della industrializzazione in Europa e la costituzione del capitale industriale e finanziario. Si veda '''Marx Karl''': ''Il Capitale''. A cura di A. Macchioro e B. Maffi. Torino, Utet, 2013 v. 1.</ref>.
La Rivoluzione industriale non si fermò solo a questi risultati nei primi anni del XIX secolo fu inventata la locomotiva a vapore da parte di [[George_Stephenson|George Stephenson]] (1781-1843) il quale non solo fu il padre delle ferrovie ma determinò una evoluzione progressiva che nel giro di 30 anni trasformò la navigazione a vela in navigazione a vapore. La rivoluzione industriale portò sempre sino ai nostri giorni queste trasformazioni sociali. Nel XX secolo con l' automazione e lo sviluppo della informatica e della telematica , non solo ha prodotto una cumulazione dei risultati che si integrano con questi risultati già descritti, ma ha determinato anche dei profondi cambiamenti sociali ed economici. La globalizzazione a noi contemporanea si poggia si questi risultati.
Nel nostro caso, per le scienze politico-sociali, a cui ci riferiamo, il processo non fu così lineare perché alcuni fenomeni, come oggi, venivano studiati senza poter essere descritti attraverso le espressioni matematiche. Le stesse indagine statistiche, che si svilupparono negli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo, non produssero risultati così eclatanti come quelli che invece
Bisogna ricordare a questo proposito che un filosofo del XVI e dei primi anni del XVII secolo possa essere ricordato come il padre del criticismo scientifico [[Francesco_Bacone|Francesco Bacone]] (1561-1626). Nella sua opera ''Novum Organum'' riuscì a tipizzare i [[Francesco_Bacone#Gli_Idola:_la_pars_destruens|vizi]] della investigazione scientifica che si erano sviluppati prima di lui e anche tra i suoi contemporanei. Fra questi gli ''Idola tribus'' nei quali lui collocò quelle convinzioni radicate e ritenute vere da parte di una comunità di conviventi. Questa comunità si opponeva sistematicamente alla prova di un qualcosa che dichiarava la falsità di queste convinzioni ritenute verità di fatto. Noi oggi chiamiamo queste convinzioni come ''''Ideologie'''' ma la radice scientifica e filosofica della sua natura è quella individuata da Bacone<ref> Sul tema si legga il capitolo di questa voce diretto a indicare la natura ideologica del Federalismo.</ref>. Allo stesso modo gli ''Idola teatri'' ci spiegano come nello svolgersi della storia molte volte si trovano delle persone che riescono a crearsi un numero molto alto di seguaci e di ammiratori come veicolo per pubblicizzare delle verità che tali non sono, proteggendole, da tutti quelli che vogliono sottoporle ad una valutazione scientifica. Bacone mette in guardia da seguire questi studiosi. Il sapere scientifico è anonimo, esso si forma con dei piccoli granellini portati da tutti, i quali attraverso la verificabilità, si legano alla cose già verificate e acquisite permettendo al futuri studiosi di procedere nella conoscenza. Tutti coloro che violano questa logica non devono essere considerati portatori di un sapere scientifico.
La prima reazione alla pubblicazione di questa opera fu l' opposizione totale della Chiesa di Roma. Essendo l' Inghilterra di Elisabetta I uno Stato dinastico protestante, la condanna non produsse conseguenze per il suo autore. Ma nonostante tutto vi fu una resistenza della Chiesa Anglicana anche a questo modo di affrontare la realtà perché essa stessa era molto legata alla credenze che praticava la Chiesa di Roma. Lo spirito di indipendenza dagli stereotipi, qualunque essi fossero, incoraggiò però la ricerca storico politica e la nascita di scienze nuove basate sulla sperimentalità. Una di queste fu l' Economia, di cui il fondatore Adam Smith (1723-1790) con il suo '''Wealth of nations''' (1776)<ref> L' Opera in italiano si intitola ''Indagine sulla natura e sulle cause della ricchezza delle nazioni'' Roma: Newton Compton. 2013</ref>, investigò descrisse e cercò di interpretare i fenomeni che oggi, sono classificati tra i fenomeni macroeconomici.
Sul piano delle scienze giuridiche e politiche avvenne una operazione simile con la pubblicazione dei due ''Trattati sul Governo'' (1690)<ref>I due Trattati uniti in un solo volume furono pubblicati anonimi. Furono considerati la giustificazione teorica della ''[[Gloriosa_rivoluzione|Gloriosa Rivoluzione inglese]] del 1688-1689.</ref> di '''[[John_Locke|John Locke]]''' (1632-1704)<ref>''Due trattati sul governo e altri scritti politici'' / di John Locke ; Patriarca / di Robert Filmer ; a cura di Luigi Pareyson. - 3. ed. accresciuta Torino : UTET, 1982 698 p. : 4 tav. ; 24 cm.</ref>. Il punto di partenza fu il metodo sperimentale e l' uso della ragione in storia e in politica. Applicando questo presupposto egli andava a criticare le ricostruzioni fantasiose descritte dai suoi predecessori sulla nascita della società umana e dello Stato. Secondo alcuni lo Stato era un dono di Dio ([[Tommaso_d%27Aquino|Tommaso d' Aquino]], '''[[Robert_Filmer|Robert Filmer]]''' (1588-1653)
<ref>La sua opera più famosa fu il ''Patriarca o il potere naturale dei re'' pubblicata postuma nel 1680 nella quale egli giustifica in base alle sacre Scritture e alla Teologia il diritto divino del re. Per questo fu considerato uno dei massimi teorici dello Assolutismo monarchico.</ref> , mentre per altri come [[Thomas_Hobbes#L'assolutismo_di_Stato|Thomas Hobbes]] (1588-1679) era il risultato di una necessità di sopravvivere alla lotte che si combattevano fra i consociati in assenza di un potere riconosciuto. Il ''Pactum subiectionis'' di Hobbes era il passaggio, dallo stato di natura in cui i consociati si combattevano tutti contro tutti, alla fondazione dello Stato che si formava con il riconoscimento di un capo il Re, a cui veniva riconosciuto il potere di dettare le leggi della comunità a cui tutti dovevano sottostare. Locke studiando le prime comunità umane di cui si avevano documenti storici arrivò ad una opinione diversa. Anche se non si discuteva sulla natura del patto come aveva fatto Hobbes, questo nasceva da un atto di volontà di tutti i consociati i quali si riconoscevano reciprocamente come parte del nuovo soggetto politico che era un qualcosa di diverso dalle loro vite private e dalle loro attività di relazione normali. Lo Stato per questo veniva stabilito con ''regole condivise'' da tutti. Queste regole condivise furono da lui definite come [[Contratto_sociale|Contratto sociale]], Dopo Locke anche [[Jean-Jacques_Rousseau|Jean Jacques Rousseau]]
Con la fuga di Giacomo I Stuart (1688), dopo aver scoperto che il Partito Tory non lo avrebbe appoggiato nella restaurazione cattolica, a cui seguì la chiamata al trono della figlia Maria I Stuart e di suo marito Guglielmo III d' Orange si riaprì la partita per la supremazia tra la corona e il Parlamento. La quale si concluse con l' accettazione della regole stabilite già da Cromwell e sostenute dal Partito Wighs e accettate da Maria e Guglielmo (1689) le quali divennero la [[Bill_of_Rights| Bill of Rigts]] (Dichiarazione dei diritti). Nel testo oltre a codificare la libertà di stato delle persone, la libertà religiosa, la possibilità di farsi eleggere e di eleggere i rappresentanti al Parlamento, si codificò per la prima volta il divieto a qualsivoglia pretendente alla corona d' Inghilterra di accedervi se era cattolico. Veniva anche stabilito che il Primo ministro era indicato dal
Nel secondo Trattato sul Governo di John Locke venne scritta la giustificazione a posteriori di quanto era avvenuto pochi anni prima. Anche se il diritto di voto era ancora legato al censo, molte [[Gloriosa_rivoluzione#Il_ruolo_delle_donne|donne]]si esposero nella loro classe (aristocratiche, borghesi, popolane) perché questa ventata di novità fosse sostenuta e appoggiata dal popolo. Per questo, quando si parla del '''[[Liberalismo#John_Locke_e_la_Gloriosa_Rivoluzione_inglese|Liberalismo]]''' il pensiero va a questa opera di Locke in cui, per la prima volta si coniuga la libertà individuale con i diritti riconosciuti dallo Stato e con la sua espressone collettiva in politica<ref>Abbiamo già scritto come la dichiarazione abbia inserito nello stato Inglese l' '''habeas corpus''' per tutti e abbia stabilito che le pene non dovevano essere umilianti e degradanti. Nello stesso processo penale, l' accusa doveva presentare delle prove circostanziate basate su fatti storici provati da documenti e da testimonianze, senza più avvalersi della tortura. Inoltre incominciò a diffondersi l' opera dei giudici, che chiamati a giudicare i casi concreti, dovevano anche stabilire se le leggi violavano la dichiarazione dei diritti. In questi casi ci furono le prime pronunce di disapplicazione della legge perché violavano la Dichiarazione.</ref>.
Proseguendo John Locke affrontò il problema più attuale che lo rese uno dei principali teorici del il problema della libertà individuale e della sua espressione collettiva in politica.
Locke ha ancora un merito: distingue i tre poteri fondamentali dello Stato: legislativo, esecutivo, giudiziario. Ne teorizza la indipendenza e
====== Charles-Louis Secondat de Montesquieu ======
'''Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu''', meglio noto unicamente come Montesquieu è stato
<ref> Sino alla opera di Alexis de Tocqueville 1805-1859) non fu possibile rintracciare delle indagini di sociologia politica. Anche se dal punto di vista sistemici si faccia risalire a Max Weber la fondazione della teoria sociologica per la politica, già in Tocqueville si provano importanti analisi sistematiche. Il suo ''La democrazia in America'' (1835-1840) ne è un buon esempio</ref>,
<ref> Infatti Adam Smith pubblicherà il suo ''Ricchezza delle nazioni'' nel 1776. Diciotto anni prima nel 1748 egli infatti pubblicò a cura Jean Jacques Rousseau il suo spirito delle leggi in due volumi. Rileggendo le parti economiche di Montesquieu e di Smith si scopre la simmetria e il rigore metodologico di entrambi nell' affrontare i problemi finanziari di uno Stato.</ref>. Arrivò a formulate una nuova teoria dello Stato non solo basata sulla Filosofia ma su una concezione positiva del Diritto, che in quel tempo era assai considerata una visione avveniristica perché si indirizzava al ricupero degli insegnamenti del Diritto romano classico mettendoli alla base di una nuova concezione di rapporti sociali e politici.▼
della Economia
<ref> Infatti Adam Smith pubblicherà il suo ''Ricchezza delle nazioni'' nel 1776. Montesquieu pubblicò, 28 anni prima di Smith, nel 1748 ''Les esprit des Lois'' (il suo ''Spirito delle leggi'') a cura Jean Jacques Rousseau in due volumi. Rileggendo le parti economiche di Montesquieu e di Smith si scopre la simmetria e il rigore metodologico di entrambi nell' affrontare i problemi finanziari di uno Stato.</ref>.
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Per capire questa formazione del pensiero di Montesquieu bisogna partire dal fatto che completati gli studi giuridici 1708, seguendo la carriera dei suoi famigliari, divenne consigliere del Parlamento di Bordeaux e mantenne quella carica sino al 1726 diventandone Presidente. A causa dei debiti contratti dalla su famiglia fu costretto a vender la carica e a mantenere soltanto la rendita annuale che essa le produceva. Dal 1726 al al 1738 circa facendo numerosi viaggi in Europa e visitando i vari Stati europei arrivò a raccogliere ed utilizzare una documentazione ingente che utilizzò per la redazione dello ''Spirito delle leggi'' pubblicato dall' amico Jean-Jacques Rousseau anonimo nel 1748.
[[file:Charles Montesquieu.jpg|thumb|right| Charles Montesquieu]]
Il pensiero di [[Montesquieu|Montesquieu]] (1694-1778)
Montesquieu iniziò a formulare il suo pensiero partendo da una prolusione che nel 1725 letta alla Accademia delle Scienze di Bordeaux: ''Traité de devoirs''. Questo breve opuscolo, è giunto sino a noi in parte conservato da delle note del segretario del Consiglio
<ref>Si veda sul tema: [http://www.societe-montesquieu.org/spip.php?page=article&id_article=898&connect=montesquieu]</ref>. La tesi che
Questa concezione può essere considerata la base della filosofia del diritto che l' autore professerà per tutta la sua vita. La forma di Stato e la forma di governo dipendono dal patto organizzativo interno e dalle condizioni politiche internazionali che sono esistenti nel momento della considerazione. Emerge, quindi anche qui, la considerazione della positività del Diritto, il non accettare che le norme, specialmente quelle di organizzazione pubbliche siano facoltative, come avveniva in quegli anni per gli obblighi fiscali<ref>I Nobili, gli Ecclesiastici non pagavano le imposte, solo il terzo stato composto da commerciati, agricoltori, funzionari dello stato, militari ecc, sostenevano sulle loro spalle il peso della fiscalità dello Stato francese</ref>. Su un altro aspetto, quello delle norme penali, il nostro autore sostenne che le pene dovevano essere commisurate alle effettive azioni criminose commesse. Ma allo stesso tempo riconobbe come il diritto penale oltre che punire doveva dare una via di riabilitazione alle persone<ref> Montesquieu non scrisse mai contro la pena di morte ma nella sua concezione penale ci sono tutti gli elementi per considerarla abbietta. Non per nulla [[Cesare_Beccaria#Il_rifiuto_della_pena_di_morte|Cesare Beccaria]] e [[Francesco_Mario_Pagano|Francesco Mario Pagano]] ne divennero gli assertori prima della fine del XVII secolo.</ref>. La polemica accesa da Montesquieu era diretta contro l' uso smodato della [[Lettre_de_cachet#Retroterra_storico|Lettre de Chachet]], strumento autoritario di carcerazione delle persone senza che siano state giudicate da un regolare processo e condannate.
Alcuni anni prima aveva pubblicato ''Le lettere persiane'' (1721) romanzo ironico nel quale due nobili della Persia scrivono delle lettere alle loro amate rimaste in Persia, nelle quali descrivono i costumi dei diversi Stati europei e quelli delle loro popolazioni. Gli occhi
Per il nostro autore la ''formula organizzativa dello Stato'' contenuta del principio della separazione dei poteri non è unica ma può essere interpretata e formulata secondo le esigenze di ogni singola maggioranza. Infatti le memorie storiche, secondo le sue ricerche, non fecero risalire questa opera di formulazione ad un gruppo di persone ma ad una vera e propria Assemblea che doveva definire i pesi e i contrappesi che permettessero ai poteri di rimanere uniti ma indipendenti. Questa forma collegiale di formulazione fu definita dopo Montesquieu nelle due Rivoluzioni quella americana e quella francese come l' '''[[Assemblea_costituente|Assemblea costituente]]'''. Queste assemblee furono il punto può avanzato del pensiero filosofico e politico del nostro autore. La Convenzione di Filadelfia<ref>Si veda su questo punto http://www.montesquieu.it/biblioteca/Testi/Montesquieu_spirito_delle_leggi_2013.pdf ; per conoscere i pensiero degli antifederalisti e federalisti americani si veda http://www.thefederalist.eu/site/index.php?option=com_content&view=article&id=594%3Ail-dibattito-tra-federalisti-e-antifederalisti-americani-dal-1787-al-1800-e-la-sua-attualita&catid=2%3Asaggi&Itemid=1&lang=it per comprendere questo delicato aspetto che per tutto il XIX secolo ha travagliato i giuristi e i politici europei tra la Costituzione rigida e quella flessibile.</ref> fu la prima ad instaurare questo metodo di definizione di questi poteri ed in particolare come suggeriva Montesquieu decisero di formularne il testo scritto e stabilirono le maggioranze rinforzate con le quali si poteva addivenire ad una sua riforma. Questo ultimo aspetto ci fece scoprire che le Costituzioni possono essere dotate di una certa rigidità. Questa ultima nulla toglie a questa sua profonda qualità di essere il fondamento della vita politica e giuridica di un popolo. Si deve poi a Rousseau nel ''Contratto sociale'' il completamento di questo pensiero. Questo autore spiegò che una costituzione non viene formulata da una parte contro l' altra avvalendosi della maggioranza conquistata talvolta con l' uso delle armi, ma con una opera di composizione delle istanze e delle esigenze di tutto il popolo proprio perché in questo patto tutte le persone che prendono parte alla collettività si possano riconoscere in modo indipendente dalla maggioranza che in quello stato si verrà a formare.
Un ultimo punto è determinato dalla democraticità della formazione delle rappresentanze. Poiché per Montesquieu il potere più importante fu il potere legislativo, a suo dire, divenne necessario fare in modo che si rappresentassero tutte le componenti sociali. Egli stesso comprese che la divisione per categorie praticata dalla Monarchia francese: Aristocratici, Ecclesiastici, Commercianti, Contadini ecc., non poteva essere una rappresentazione democratica del popolo di uno Stato. Per questo egli invitò tutti a spogliarsi delle loro prerogative e a considerarsi cittadini dello Stato e in quanto tali a partecipare alla vita politica. Questa ultima affermazione minava alle fondamenta il potere dell' Ancien Régime in Francia. E tale fu con lo scoppio della Rivoluzione Francese dove il terzo Stato composto da chi non era né nobile né ecclesiastico decise di porre fine ai privilegi di queste due categorie. La resistenza del Re Luigi XVI a queste istanze a la fuga a Varennes (1791) lo condussero alla condanna a morte e alla sua esecuzione (1793).
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'''Casalini B'''., ''L' ésprit de Montesquieu negli Stati Uniti durante la seconda metà del XVIII secolo''. In ''Montesquieu e i suoi interpreti''. A cura di Domenico Felice. Pisa. ETS, 2005 v. 1 pp. 325-355.</ref>.
In essa vi fu la scelta repubblicana, la scelta del suffragio universale, e della separazione di poteri sia a livello dello Stato membro sia della Federazione. Il ''Federalist'' è il libro in cui sono spiegate tutte queste nuove innovazioni<ref>Per leggere una buona sintesi del contenuto del il Federalista [https://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=78&id=738] in cui vengono spiegati tutti questi aspetti.</ref>.
Se per Montesquieu non si parlava ancora della Dichiarazione dei diritti e neppure della possibilità della estensione del voto alle donne, il considerare le persone tutte uguali dinanzi alla legge e alla costituzione fu un impedimento a ulteriori discriminazioni. Alla
{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto; font-size:90%" colonspan=1
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|Stessa affermazione.
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|Se uno Stato membro abusa del suo potere viene limitato dagli altri membri.
|Stessa affermazione.
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|Un buon Governo di uno Stato membro è un vantaggio per tutti gli altri membri.
|Stessa affermazione.
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|Stessa affermazione.
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|Montesquieu riconosce che esiste una continuità di accrescimento<br/> istituzionale che fa progredire la singola unione da una semplice Lega (come quella germanica) in una Confederazione assai limitata<br/> come quella delle Provincie Unite (Olanda) sino a giungere alla Confederazione della Svizzera.
|Stessa affermazione. Hamilton aggiunge che il non progredire<br/> di queste forme costituzionali verso una unione più profonda e perpetua le condanna <br/>alla desegregazione. Chi considera queste osservazioni come superflue<br/> ignora l' insegnamento della storia.
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|Il singolo Stato membro vede ridotto il proprio potere perché subordinato<br/>
|Stessa affermazione.
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|Gli autori del Federalista dimostrano come la separazione dei poteri<br/> di Montesquieu, per funzionare, deve essere articolata<br/> con pesi e contrappesi. Pesi sono le maggioranze parlamentari necessarie<br/> e non eludibili per l' approvazione dei provvedimenti. <br/>I contrappesi sono dei
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|Oltre alla elezione a suffragio universale,
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|Oltre a definire per costituzione i pochi poteri della Confederazione e <br/>lasciare gli altri agli Stati membri, si codifica l' esistenza dei poteri impliciti mediante i quali il Governo <br/>può agire per aumentare le materie <br/>
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|Nel caso di conflitti fra i Singoli Stati fra di loro<br/> e fra la Confederazione
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Questa tabella ci prova come Montesquieu sia la base della teoria dello Stato federale e come sui suoi principi la Convenzione di Filadelfia
====== Gli anni dal 1776 al 1815 ======
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