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Brevemente possiamo ricordare che l' immagine dell' Universo passò da una descrizione '''''geocentrica'''''<ref>La terra era al centro dell' Universo. Questa era la posizione di [[Claudio_Tolomeo|Tolomeo]] (100-170 D.C.).</ref> ad una esposizione '''''eliocentrica'''''<ref>Niccolò Copernico descrisse l' Universo con al centro il Sole. Allora non poteva pensare che oltre il Sistema Solare esisteva una galassia così importante come la '''Via lattea'''</ref>. La chimica si avvalse di nuovi strumenti di indagine e incominciò a conoscere i minerali, i contenuti biologici e le sostanze vegetali, la medicina non basò la conoscenza del corpo umano avvalendosi delle ricerche svolte sui corpi degli animali. Attraverso la dissezione dei cadaveri si incominciò a capire il funzionamento del ''corpo umano''<ref>Si tratta della Anatomia umana. Il suo fondatore fu il medico fiammingo [[Andrea_Vesalio|Andrea Vesalio]] sec. XVI medico personale dell' Imperatore Carlo V.</ref> Ma il valore più importante è la formulazione del ''[[Metodo_scientifico|metodo scientifico]]''. Gli scienziati che vissero prima di questo periodo storico, riconducevano il tutto ai principi contenuti nella Sacre Scritture. Quelli che attuarono e vissero questa rivoluzione riuscirono ad emancipare le loro conoscenze dal questo principio. Per questo tutti gli scienziati contestavano, in tutte le discipline da loro praticate, la ragione di questa primitiva posizione filosofica che era sintetizzata nella enunciazione che il Mondo essendo stato creato da Dio doveva manifestare la sua gloria e la sua onnipotenza e rispecchiare la ''Parola'' come era contenuta nei sacri testi. Se la scoperta scientifica era in contrasto con la ''Parola'' se ne doveva dedurre che era falsa o una invenzione del ''Maligno''<ref>Maligno era la espressone medioevale per indicare le opere del Diavolo.</ref>. Il male e l' inganno del male nelle opere del uomo era sempre presente anche nelle scoperte scientifiche. Dopo Copernico di fronte a verifiche sperimentali, naturalmente formulate dopo calcoli matematici, le contraddizioni di quella scienza si manifestarono con la Teologia. Quando in Astronomia, si arrivò all' uso del cannocchiale e del telescopio nelle osservazioni astronomiche, si scoprì che la terra non era il centro dell' Universo, ma un piccolo pianeta abitato dagli uomini in rivoluzione intorno al Sole. [[Galileo_Galilei|Galileo Galilei]] (1564-1642) fu uno di quelli che sostenne questa posizione convinto come Isaac Newton che aver scoperto questa nuova verità, non faceva altro che confermare la grandezza e la onnipotenza di Dio. Per la Chiesa (Curia romana) questa era una eresia e per questo la condanna del Santo Uffizio colpì Galileo Galilei (1633). Se la Chiesa Cattolica, nonostante questa presa di posizione ecclesiale sulle scoperte scientifiche, non riuscì a fermare la conoscenza e la ricerca scientifica che continuarono ad avanzare basandosi sui modelli matematici usati e perfezionati da Galileo. Il metodo scientifico partiva dal solo postulato di non avere conoscenze presupposte, il tutto scaturiva dalla osservazione dei fenomeni attraverso i sensi e se questi era incerti, attraverso gli strumenti costruiti per raggiungere gli obbiettivi di ricerca (dati sperimentali). Era necessario sviluppare una serie di prove ripetute del fenomeno per provare quale delle ipotesi di partenza era vera. Dopo di questo la teorizzazione (la formulazione di una teoria universale del fenomeno) doveva avere due requisiti: la '''''riproducibilità''''' e la '''''non confutabilità'''''. Le prove scientifiche del fenomeno e la loro consequenzialità dovevano essere rifatte in qualsivoglia luogo e tempo e dovevano dare lo stesso risultato. Se la teoria non soddisfaceva o si riteneva errata bisognava dimostrare l' errore sulla base di prove sperimentali nuove. Arrivati a questo punto si doveva sintetizzare i risultati in una nuova teoria che andava a sostituire quella preesistente. L' esempio più classico è la [[Teoria_della_gravitazione_universale&redirect=no|teoria della gravitazione]]. Da Galileo, passando per Newton si arrivò ad [[Albert_Einstein| Albert Einstein]] con un progredire e un perfezionarsi della teoria. La teoria della Gravitazione generale di Einstein non è in contrasto con le precedenti ma affina e completa aspetti che in precedenza non venivano considerati. Questo fenomeno viene chiamato dagli storici della scienza come come ''cumulabilità nel tempo delle conoscenze scientifiche'' in un preciso campo. Da allora ad oggi, utilizzando l' apparato delle matematiche, a partire da Copernico si è andato a sviluppare questo corpus comune riconosciuto da tutti gli scienziati del settore per descrivere e spiegare una quantità enorme di fenomeni ed oggi è alla base dello sviluppo delle scienze fisico-chimiche<ref>Sul tema rimane centrale l' esposizione di Alexandre Koyrè in ''Dal mondo del pressapoco all' universo della precisione''. Torino, Einaudi, 2000.</ref>.
 
Il secondo fatto importante di questo periodo anche se le sue prime manifestazioni furono verso la seconda metà del XVIII secolo fu la prima [[Rivoluzione_industriale#Delimitazione_temporale_e_diffusione|Rivoluzione industriale]], che portò nella vita di tutti i giorni, nel modo di produrre e dellanella attività economica dell' Europa prima e del mondo poi, l' ingresso delle macchine che soppiantò il lavoro e forza animale nelle attività produttive. Negli anni vicini al 1718 sia in Inghilterra sia in Francia si realizzarono dei mulini ad acqua, i quali sfruttando la pendenza della corrente dei fiumi o dei canali di alimentazione trasformavano il movimento circolare impresso ad una ruota a pale in un movimento trasferito con pulegge e cinghie di trasmissione alla macchine del mulino. Spoliatrici, macine e raffinatrici non erano più mosse dalla forza dei buoi e degli asini che girando in tondo fornivamo la forza motrice alle macchine ma dalla rotazione della ruota a pale del mulino mossa daldall' acqua. In Inghilterra è di questo periodo il mulino dedicato non a macinare il grano e altri cereali ma far muovere le macchine di una filanda per la seta. Nel 1763 e sino allo spirare del 1775 un inglese [[James_Watt|James Watt]] inventò la macchina a vapore mediante la quale su poteva fornire la forza motrice anche in luoghi privi di fiumi o torrenti che avrebbero potuto contribuire alla forza motrice. La [[https://it.wikipedia.org/wiki/Macchina_a_vapore_di_James_Watt|macchina a vapore]] aveva trasformato il movimento a stantuffo, suo proprio, in un movimento circolare che attraverso pulegge e cinghie trasmetteva questa forza motrice alle macchine in uso. Questa macchina fu la prima invenzione che rese possibile la creazione delle fabbriche ed in particolare in questo primo periodo di quelle tessili. L' Inghilterra fu il primo paese europeo ad emanare l' ''Enclosure act'' con il quale si rese possibile il commercio delle materie prime e dei prodotti finiti tra la madrepatria e le colonie e si permise di insediare le nuove attività produttive sui terreni di proprietà comunale e delle contee che prima venivano usati per attività agricole comuni, permettendo la nascita dei primi insediamenti di fabbriche e delle industrie. Fu così che queste attività in Inghilterra e Francia incominciarono a favorire inil passaggio delle scoperte scientifiche dal laboratorio o dalla officina degli inventori alla fabbrica che le usò per produrre nuovi prodotti e manufatti che a poco poco cambiarono la vita delle persone e della società. Appartennero a questa categoria la invenzione del telaio automatico (1733-1788)<ref>Sono comprese in questa macchina la invenzione della [[https://it.wikipedia.org/wiki/Spoletta_volante|spoletta automatica volante]] (1733), [[Giannetta|i fusi paralleli multipli automatici]] (1765), [[Jacques_de_Vaucanson|il telaio automatico]] (1745), [[Telaio_Jacquard|il telaio Jacquard]] (1801) che essendo il più completo anche per la possibilità di introdurre con l' ordito qualsivoglia disegno mediante l' uso delle schede o cartoni perforati, rappresenta la base degli attuali telai elettronici oggi in uso.</ref>, l' invenzione dell' altoforno per la siderurgia con l' introduzione del [[Mantice|mantice a vapore]] (1776)e lo sviluppo delle macchine utensili che permisero di produrre cannoni in acciaio e armi da fuoco la la rigatura elicoidale<ref> La sua applicazione dovuta a John Wikilson si diffuse in breve tempo alle nuove invenzioni della siderurgia. In particolare inventò l' alesatrice che non solo poteva forare una barra di ferro o di acciaio ma la poteva anche scanalare il modo circolare. Il prodotto era una cavità con rigatura ad elica di calibro esatto dall' inizio alla fine che riduceva l' attrito e imprimeva alla ogiva una rotazione disu se stessa aumentandone la precisione di traiettoria. Con l' apparire dei cannoni a retrocarica e il conseguente aumentare della velocità di tiro degli stessi si riuscì ad aumentare l' efficienza delle batterie sia di terra che di mare.</ref>. A queste si aggiunsero le scoperte della chimica che oltre a sviluppare l' uso dei metalli in siderurgia, permisero di ampliare ulteriormente i prodotti chimici con i quali si produssero nuove ogive e cariche esplosive per le armi. Quindi allo svilupparsi delle nuove fabbriche si aggiunsero la nuova produzione industriale e un aumento delle conoscenze scientifiche connesse.
Dal punto di vista della società si osservò che i contadini, isolati sulla terra da coltivare o in piccoli villaggi, incominciavano a emigrare verso le gradi città ai cui margini era state insediate ne nuove fabbriche e con la loro domanda di lavoro si venne a creare un ceto produttivo da cui si traeva la forza lavoro operaia. La società da agraria si andò trasformando in una società industriale che occupava progressivamente la popolazione agraria nella industria. Aumentavano i beni prodotti e anche la salute delle persone era più forte per il fatto che la coabitazione degli operai imponeva un controllo molto più stretto sulle malattie. In questo periodo infatti furono scoperti i primi vaccini e si incomincio a lottare perché fosse istituita una sanità ospedaliera a cui tutti potevano accedere anche se per molti anni questo accesso fu negato con vari sistemi di dissuasione. Accanto a questa nuova forma di occupazione delle masse operaie germinò anche il sindacalismo della prima ora e dei partiti che si ponevano come compito da difesa dei lavoratori da coloro che avendo la proprietà delle fabbriche e riducevano la vita degli operai al salario e alle ore di lavoro passate in fabbrica<ref>La descrizione più incisiva di questo genere di vita ci è stata tramandata dal libro primo del ''Capitale'' di Carlo Marx, in cui vengono esaminate le varie fasi dello sviluppo della industrializzazione in Europa e la costituzione del capitale industriale e finanziario. Si veda '''Marx Karl''': ''Il Capitale''. A cura di A. Macchioro e B. Maffi. Torino, Utet, 2013 v. 1.</ref>.
La Rivoluzione industriale non si fermò solo a questi risultati nei primi anni del XIX secolo fu inventata la locomotiva a vapore da parte di [[George_Stephenson|George Stephenson]] (1781-1843) il quale non solo fu il padre delle ferrovie ma determinò una evoluzione progressiva che nel giro di 30 anni trasformò la navigazione a vela in navigazione a vapore. La rivoluzione industriale portò sempre sino ai nostri giorni queste trasformazioni sociali. Nel XX secolo con l' automazione e lo sviluppo della informatica e della telematica , non solo ha prodotto una cumulazione dei risultati che si integrano con questi risultati già descritti, ma ha determinato anche dei profondi cambiamenti sociali ed economici. La globalizzazione a noi contemporanea si poggia si questi risultati.
 
Nel nostro caso, per le scienze politico-sociali, a cui ci riferiamo, il processo non fu così lineare perché alcuni fenomeni, come oggi, venivano studiati senza poter essere descritti attraverso le espressioni matematiche. Le stesse indagine statistiche, che si svilupparono negli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo, non produssero risultati così eclatanti come quelli che invece si furono ottenuti in fisica e chimica. La loro importanza fu e lo è oggi alta, ma non vicino al punto in cui si possa fare a meno della investigazione filosofica e sociologica<ref>Invito alla lettura dei seguenti testi iin bibliografia per comprendere in problema delle scienze politiche sociali rispetto ad metodo utilizzato le cui radici nascono dalla Rivoluzione scientifica: n. 1, 3, 4, 7, 9, 11, 12, 13, 14, 18,1 9, 20, 21.</ref>.
Bisogna ricordare a questo proposito che un filosofo del XVI e dei primi anni del XVII secolo possa essere ricordato come il padre del criticismo scientifico [[Francesco_Bacone|Francesco Bacone]] (1561-1626). Nella sua opera ''Novum Organum'' riuscì a tipizzare i [[Francesco_Bacone#Gli_Idola:_la_pars_destruens|vizi]] della investigazione scientifica che si erano sviluppati prima di lui e anche tra i suoi contemporanei. Fra questi gli ''Idola tribus'' nei quali lui collocò quelle convinzioni radicate e ritenute vere da parte di una comunità di conviventi. Questa comunità si opponeva sistematicamente alla prova di un qualcosa che dichiarava la falsità di queste convinzioni ritenute verità di fatto. Noi oggi chiamiamo queste convinzioni come ''''Ideologie'''' ma la radice scientifica e filosofica della sua natura è quella individuata da Bacone<ref> Sul tema si legga il capitolo di questa voce diretto a indicare la natura ideologica del Federalismo.</ref>. Allo stesso modo gli ''Idola teatri'' ci spiegano come nello svolgersi della storia molte volte si trovano delle persone che riescono a crearsi un numero molto alto di seguaci e di ammiratori come veicolo per pubblicizzare delle verità che tali non sono, proteggendole, da tutti quelli che vogliono sottoporle ad una valutazione scientifica. Bacone mette in guardia da seguire questi studiosi. Il sapere scientifico è anonimo, esso si forma con dei piccoli granellini portati da tutti, i quali attraverso la verificabilità, si legano alla cose già verificate e acquisite permettendo al futuri studiosi di procedere nella conoscenza. Tutti coloro che violano questa logica non devono essere considerati portatori di un sapere scientifico.
 
La prima reazione alla pubblicazione di questa opera fu l' opposizione totale della Chiesa di Roma. Essendo l' Inghilterra di Elisabetta I uno Stato dinastico protestante, la condanna non produsse conseguenze per il suo autore. Ma nonostante tutto vi fu una resistenza della Chiesa Anglicana anche a questo modo di affrontare la realtà perché essa stessa era molto legata alla credenze che praticava la Chiesa di Roma. Lo spirito di indipendenza dagli stereotipi, qualunque essi fossero, incoraggiò però la ricerca storico politica e la nascita di scienze nuove basate sulla sperimentalità. Una di queste fu l' Economia, di cui il fondatore Adam Smith (1723-1790) con il suo '''Wealth of nations''' (1776)<ref> L' Opera in italiano si intitola ''Indagine sulla natura e sulle cause della ricchezza delle nazioni'' Roma: Newton Compton. 2013</ref>, investigò descrisse e cercò di interpretare i fenomeni che oggi, sono classificati tra i fenomeni macroeconomici. OperaL' opera di Smith fu, proprio per l' introduzione di questo metodo nel settore della economia, la base per la nascita delle scienze economiche.
 
Sul piano delle scienze giuridiche e politiche avvenne una operazione simile con la pubblicazione dei due ''Trattati sul Governo'' (1690)<ref>I due Trattati uniti in un solo volume furono pubblicati anonimi. Furono considerati la giustificazione teorica della ''[[Gloriosa_rivoluzione|Gloriosa Rivoluzione inglese]] del 1688-1689.</ref> di '''[[John_Locke|John Locke]]''' (1632-1704)<ref>''Due trattati sul governo e altri scritti politici'' / di John Locke ; Patriarca / di Robert Filmer ; a cura di Luigi Pareyson. - 3. ed. accresciuta Torino : UTET, 1982 698 p. : 4 tav. ; 24 cm.</ref>. Il punto di partenza fu il metodo sperimentale e l' uso della ragione in storia e in politica. Applicando questo presupposto egli andava a criticare le ricostruzioni fantasiose descritte dai suoi predecessori sulla nascita della società umana e dello Stato. Secondo alcuni lo Stato era un dono di Dio ([[Tommaso_d%27Aquino|Tommaso d' Aquino]], '''[[Robert_Filmer|Robert Filmer]]''' (1588-1653)
<ref>La sua opera più famosa fu il ''Patriarca o il potere naturale dei re'' pubblicata postuma nel 1680 nella quale egli giustifica in base alle sacre Scritture e alla Teologia il diritto divino del re. Per questo fu considerato uno dei massimi teorici dello Assolutismo monarchico.</ref> , mentre per altri come [[Thomas_Hobbes#L'assolutismo_di_Stato|Thomas Hobbes]] (1588-1679) era il risultato di una necessità di sopravvivere alla lotte che si combattevano fra i consociati in assenza di un potere riconosciuto. Il ''Pactum subiectionis'' di Hobbes era il passaggio, dallo stato di natura in cui i consociati si combattevano tutti contro tutti, alla fondazione dello Stato che si formava con il riconoscimento di un capo il Re, a cui veniva riconosciuto il potere di dettare le leggi della comunità a cui tutti dovevano sottostare. Locke studiando le prime comunità umane di cui si avevano documenti storici arrivò ad una opinione diversa. Anche se non si discuteva sulla natura del patto come aveva fatto Hobbes, questo nasceva da un atto di volontà di tutti i consociati i quali si riconoscevano reciprocamente come parte del nuovo soggetto politico che era un qualcosa di diverso dalle loro vite private e dalle loro attività di relazione normali. Lo Stato per questo veniva stabilito con ''regole condivise'' da tutti. Queste regole condivise furono da lui definite come [[Contratto_sociale|Contratto sociale]], Dopo Locke anche [[Jean-Jacques_Rousseau|Jean Jacques Rousseau]] 81712(1712-1778) ritenne vera e provata questa ipotesi di fondazione dello Stato. Per Locke la accettazione di queste regole, come delle leggi che lo Stato emana, sono da considerarsi tali per la concezione di obbligatorietà che le accompagna proprio per l' espressione volontaristica della adesione al contratto sociale. Per questo le prove portate da Filmer sul diritto divino del re, non solo dovevano essere considerate ideologiche ma anche errate nelle loro formulazione. Nel primo trattato sul governo egli dimostrò che lungo la storia umana la scelta dei Re era avvenuta, molte volte, come una scelta volontaristica e con una votazione democratica degli aventi diritto<ref>La repubblica romana aveva sempre eletto tutte le sue cariche. Ai magistrati tutti l'obbedienza veniva data volontariamente sulla base del patto di unione primitivo. Quando questo veniva violato e si imponeva una dittatura a cui i consociati si ribellavano arrivando anche alla guerra civile</ref>. Gli stessi re inglesi furono espressione di varie guerre dinastiche che spodestando le monarchie al potere mutarono la dinastia e la linea di successione. Davanti a questi fatti si poteva dire che Dio non era interessato alle varie Casate inglesi, anzi la violazione del patto da parte del Re Carlo I Stuart aveva dimostrato che la forza della collettività politica era molto più forte di quella di un Monarca che si riteneva detentore del potere assoluto contro il Parlamento inglese. Tutti poterono vedere quale fosse la conclusione di quel conflitto<ref>Abbiamo già scritto della decapitazione di Carlo I, della fuga della sua famiglia in Olanda e della presa del potere da parte di Oliver Cromwell nel 1649.</ref>.
Con la fuga di Giacomo I Stuart (1688), dopo aver scoperto che il Partito Tory non lo avrebbe appoggiato nella restaurazione cattolica, a cui seguì la chiamata al trono della figlia Maria I Stuart e di suo marito Guglielmo III d' Orange si riaprì la partita per la supremazia tra la corona e il Parlamento. La quale si concluse con l' accettazione della regole stabilite già da Cromwell e sostenute dal Partito Wighs e accettate da Maria e Guglielmo (1689) le quali divennero la [[Bill_of_Rights| Bill of Rigts]] (Dichiarazione dei diritti). Nel testo oltre a codificare la libertà di stato delle persone, la libertà religiosa, la possibilità di farsi eleggere e di eleggere i rappresentanti al Parlamento, si codificò per la prima volta il divieto a qualsivoglia pretendente alla corona d' Inghilterra di accedervi se era cattolico. Veniva anche stabilito che il Primo ministro era indicato dal paritopartito vincitore delle elezioni e che il re lo doveva incaricare con un suo atto, togliendo a questo ultimo qualsivoglia discrezionalità nella conduzione del Governo. Fu così che in quell'quello anno, per la prima volta nella storia, si manifestò la struttura costituzionale della '''Monarchia Costituzionale'''.
Nel secondo Trattato sul Governo di John Locke venne scritta la giustificazione a posteriori di quanto era avvenuto pochi anni prima. Anche se il diritto di voto era ancora legato al censo, molte [[Gloriosa_rivoluzione#Il_ruolo_delle_donne|donne]]si esposero nella loro classe (aristocratiche, borghesi, popolane) perché questa ventata di novità fosse sostenuta e appoggiata dal popolo. Per questo, quando si parla del '''[[Liberalismo#John_Locke_e_la_Gloriosa_Rivoluzione_inglese|Liberalismo]]''' il pensiero va a questa opera di Locke in cui, per la prima volta si coniuga la libertà individuale con i diritti riconosciuti dallo Stato e con la sua espressone collettiva in politica<ref>Abbiamo già scritto come la dichiarazione abbia inserito nello stato Inglese l' '''habeas corpus''' per tutti e abbia stabilito che le pene non dovevano essere umilianti e degradanti. Nello stesso processo penale, l' accusa doveva presentare delle prove circostanziate basate su fatti storici provati da documenti e da testimonianze, senza più avvalersi della tortura. Inoltre incominciò a diffondersi l' opera dei giudici, che chiamati a giudicare i casi concreti, dovevano anche stabilire se le leggi violavano la dichiarazione dei diritti. In questi casi ci furono le prime pronunce di disapplicazione della legge perché violavano la Dichiarazione.</ref>.
 
Proseguendo John Locke affrontò il problema più attuale che lo rese uno dei principali teorici del il problema della libertà individuale e della sua espressione collettiva in politica.
Locke ha ancora un merito: distingue i tre poteri fondamentali dello Stato: legislativo, esecutivo, giudiziario. Ne teorizza la indipendenza e stabiliscestabilì che la Corona altro non devedoveva fare altro che nominare, in posizione terza, queste persone, superando secoli di dispotismo dei regnatiregnanti che nominavano i Giudici secondo il loro volere e chiedevano a questi di essere devoti alla sola corona. Sul potere legislativo, dichiarandolo il potere più importante, egli sostenne la necessità di allargare il corpo elettorale e la possibilità di eleggere al Parlamento tutti i cittadini andando altre il principio del censo allora in vigore. In questo fu un precursore nella politica illuminista e della dottrina democratica. Per [[Montesquieu|Montesquieu]] a lui poco lontano nel tempo (1689-1755) questo era il presupposto per sviluppare un sistema elettorale che permettesse la rappresentanza di tutte le classi ed era l' antidoto alla separazione delle classi sociali che la Francia continuava ad essere praticata.
 
====== Charles-Louis Secondat de Montesquieu ======
 
'''Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu''', meglio noto unicamente come Montesquieu è stato un filosofo, giurista, storico francese. Grande esponente dell' Illuminismo francese, ha raggiunto questa fama con la sua opera diretta ad investigare gli aspetti socio-politici della struttura dello Stato: ''Les Esprit des Lois''. Si può dire che egli sia stato un precursore della Sociologia politica
 
<ref> Sino alla opera di Alexis de Tocqueville 1805-1859) non fu possibile rintracciare delle indagini di sociologia politica. Anche se dal punto di vista sistemici si faccia risalire a Max Weber la fondazione della teoria sociologica per la politica, già in Tocqueville si provano importanti analisi sistematiche. Il suo ''La democrazia in America'' (1835-1840) ne è un buon esempio</ref>, della Economia
<ref> Infatti Adam Smith pubblicherà il suo ''Ricchezza delle nazioni'' nel 1776. Diciotto anni prima nel 1748 egli infatti pubblicò a cura Jean Jacques Rousseau il suo spirito delle leggi in due volumi. Rileggendo le parti economiche di Montesquieu e di Smith si scopre la simmetria e il rigore metodologico di entrambi nell' affrontare i problemi finanziari di uno Stato.</ref>. Arrivò a formulate una nuova teoria dello Stato non solo basata sulla Filosofia ma su una concezione positiva del Diritto, che in quel tempo era assai considerata una visione avveniristica perché si indirizzava al ricupero degli insegnamenti del Diritto romano classico mettendoli alla base di una nuova concezione di rapporti sociali e politici.
della Economia
<ref> Infatti Adam Smith pubblicherà il suo ''Ricchezza delle nazioni'' nel 1776. Montesquieu pubblicò, 28 anni prima di Smith, nel 1748 ''Les esprit des Lois'' (il suo ''Spirito delle leggi'') a cura Jean Jacques Rousseau in due volumi. Rileggendo le parti economiche di Montesquieu e di Smith si scopre la simmetria e il rigore metodologico di entrambi nell' affrontare i problemi finanziari di uno Stato.</ref>.
<ref> Infatti Adam Smith pubblicherà il suo ''Ricchezza delle nazioni'' nel 1776. Diciotto anni prima nel 1748 egli infatti pubblicò a cura Jean Jacques Rousseau il suo spirito delle leggi in due volumi. Rileggendo le parti economiche di Montesquieu e di Smith si scopre la simmetria e il rigore metodologico di entrambi nell' affrontare i problemi finanziari di uno Stato.</ref>. Arrivò a formulate una nuova teoria dello Stato non solo basata sulla Filosofia ma su una concezione positiva del Diritto, che in quel tempo era assai considerata una visione avveniristica perché si indirizzava al ricupero degli insegnamenti del Diritto romano classico mettendoli alla base di una nuova concezione di rapporti sociali e politici.
Per capire questa formazione del pensiero di Montesquieu bisogna partire dal fatto che completati gli studi giuridici 1708, seguendo la carriera dei suoi famigliari, divenne consigliere del Parlamento di Bordeaux e mantenne quella carica sino al 1726 diventandone Presidente. A causa dei debiti contratti dalla su famiglia fu costretto a vender la carica e a mantenere soltanto la rendita annuale che essa le produceva. Dal 1726 al al 1738 circa facendo numerosi viaggi in Europa e visitando i vari Stati europei arrivò a raccogliere ed utilizzare una documentazione ingente che utilizzò per la redazione dello ''Spirito delle leggi'' pubblicato dall' amico Jean-Jacques Rousseau anonimo nel 1748.
[[file:Charles Montesquieu.jpg|thumb|right| Charles Montesquieu]]
 
Il pensiero di [[Montesquieu|Montesquieu]] (1694-1778) <ref> Gli scritti di Montesquieu oggi possono essere consultati in lingua italiana '''Montesquieu''': ''Tutte le opere (1721-1754)'', a cura di Domenico Felice. Milano. Bompiani, 2014 (“Il pensiero occidentale”) con il testo francese a fronte.</ref> si deve collocare all' interno nel pensiero dell' Illuminismo francese e inglese in quanto egli era di poco più anziano di quasi tutti gli illuministi: [[Voltaire|Voltaire]] (1696-1778), [[Jean_Baptiste_Le_Rond_d%27Alembert|D' Alembert]] (1717-1783), [[Denis_Diderot|Diderot]] (1713-1784), [[Paul_Henri_Thiry_d%27Holbach|d' Holbag]] 81723(1723-1789), [[Jean-Jacques_Rousseau|Rousseau]] (1718-1778). Ma l' acutezza della sua concezione giuridica ha trovato pochi uguali, al punto che la sua opera fu considerata il trattato enciclopedico nella politica e del diritto del periodo illuminista.
Montesquieu iniziò a formulare il suo pensiero partendo da una prolusione che nel 1725 letta alla Accademia delle Scienze di Bordeaux: ''Traité de devoirs''. Questo breve opuscolo, è giunto sino a noi in parte conservato da delle note del segretario del Consiglio
<ref>Si veda sul tema: [http://www.societe-montesquieu.org/spip.php?page=article&id_article=898&connect=montesquieu]</ref>. La tesi che eliegli esponeva si basava sull'assunto che nell' uomo esisteva un lato oscuro, il quale inerente alla libertà personale, non poteva essere coartato. L' uomo da solo e per intimo convincimento poteva, però, accettare delle costruzioni artefatte come le istituzioni giuridiche dello Stato per evitare che questa libertà illimitata fosse di danno alle altre persone. La limitazione della libertà personale non fu, dal nostro autore, considerata la soluzione del problema per il semplice fatto che la scelta delle persone di vivere in modo associato era, storicamente, maturata sia nel seno della singola persona sia nella collettività. Dalla coincidenza di queste due volontà nasceva quindi il fondamento di quello che Rousseau definì il ''Contratto sociale'', ossia il patto mediante il quale una comunità umana costruisce una struttura istituzionalizzata e delega ad essa la sovranità collettiva perché mantenga questo patto. Il nostro autore, anche se giovane, riconobbe che il convincimento interiore nasceva dal riconoscere la necessità di attuare un comportamento dovuto perché conforme alle regole stabilite dalla autorità costituita. E' la prima volta, che nella Filosofia giuridica e politica, venne definita la '''imperatività del Diritto'''. Da questo possiamo dire che Montesquieu, anche se non esclude l' esistenza di un Diritto naturale ([[Johannes_Althusius|Altusius]],[[Ugo_Grozio|Grozio]]), lo considerò come un presupposto non vincolante per il Diritto positivo che nasceva dalla produzione normativa dello Stato. L' obbligatorietà delle norme giuridiche nasceva, secondo Montesquieu. da questa natura imperativa delle norme e la loro obbligatorietà dal profondo convincimento che esse sono per il bene individuale e collettivo. Quindi la lotta contro le trasgressioni e le azioni a danno dei soggetti rientravano anche in questa dimensione. La buona politica quindi non si collocava nel perseguire le violazioni e chi viola le norme soltanto, ma nel guidare con un accorta e progressiva politica l' azione di Governo nel far progredire il benessere morale, sociale, economico della collettività che si è affidata a quel governo.
 
Questa concezione può essere considerata la base della filosofia del diritto che l' autore professerà per tutta la sua vita. La forma di Stato e la forma di governo dipendono dal patto organizzativo interno e dalle condizioni politiche internazionali che sono esistenti nel momento della considerazione. Emerge, quindi anche qui, la considerazione della positività del Diritto, il non accettare che le norme, specialmente quelle di organizzazione pubbliche siano facoltative, come avveniva in quegli anni per gli obblighi fiscali<ref>I Nobili, gli Ecclesiastici non pagavano le imposte, solo il terzo stato composto da commerciati, agricoltori, funzionari dello stato, militari ecc, sostenevano sulle loro spalle il peso della fiscalità dello Stato francese</ref>. Su un altro aspetto, quello delle norme penali, il nostro autore sostenne che le pene dovevano essere commisurate alle effettive azioni criminose commesse. Ma allo stesso tempo riconobbe come il diritto penale oltre che punire doveva dare una via di riabilitazione alle persone<ref> Montesquieu non scrisse mai contro la pena di morte ma nella sua concezione penale ci sono tutti gli elementi per considerarla abbietta. Non per nulla [[Cesare_Beccaria#Il_rifiuto_della_pena_di_morte|Cesare Beccaria]] e [[Francesco_Mario_Pagano|Francesco Mario Pagano]] ne divennero gli assertori prima della fine del XVII secolo.</ref>. La polemica accesa da Montesquieu era diretta contro l' uso smodato della [[Lettre_de_cachet#Retroterra_storico|Lettre de Chachet]], strumento autoritario di carcerazione delle persone senza che siano state giudicate da un regolare processo e condannate.
Alcuni anni prima aveva pubblicato ''Le lettere persiane'' (1721) romanzo ironico nel quale due nobili della Persia scrivono delle lettere alle loro amate rimaste in Persia, nelle quali descrivono i costumi dei diversi Stati europei e quelli delle loro popolazioni. Gli occhi dall'di un osservatore esterno dell' autore sono un buon punto di osservazione per fare ironia sui costumi europei neldel secolo. La Prussia di [[Federico_II_di_Prussia|Federico II]] (1712-1786), che per far diventare il suo esercito il più forte dell' Europa, non si limitò ad un addestramento sistematico e organizzato dei giovani ma decise di militarizzare la stessa società. Oppure l' Impero asburgico che si definiva uno Stato di nazioni, pensando con l' assolutismo del suo Monarca di mantenere tutti quei popoli sotto il suo potere. Questo per citare gli esempi più noti. Il ruolo stesso della Imperatrice di Russia [[Caterina_II_di_Russia|Caterina II]] (1729-1796), sostenitrice degli Illuministi, che aveva rinforzato il suo assolutismo nella Russia degli Zar ma egualmente non era riuscita a domare le rivolte contro la corona<ref>Oltre alle insurrezioni dei servi della gleba ripetutesi periodicamente a difesa dei loro diritti non riconosciuti al tempo si deve ricordare la rivolta in Ucraina guidata da [[wiki/Emel'jan_Ivanovič_Pugačëv#L'insurrezione_del_1773-74|Pugacev]]</ref>. Questi fatti permisero a Montesquieu di assumere una notevole conoscenza della Europa a lui contemporanea. ''Lo spirito delle leggi'' che può essere considerato il suo capolavoro richiese 11 anni di studi e di redazione. Al suo interno oltre ad un apparato storico molto puntuale e dettagliato, si possono delineare delle linee di sviluppo che ci permettono di ricostruire la storia dei vari Stati e imperi dall' antichità sino al secolo in cui egli viveva. Dopo di questo Montesquieu riuscì a definire il quadro costituzionale dello Stato applicando la divisione dei poteri già usata da Locke. Alla maggiore concentrazione di questi poteri. Legislativo, esecutivo, giudiziario nelle mani di una sola persona il Principe si veniva a determinare la forma di governo assoluto e una forma di Stato che egli definì Monarchia assoluta. Ai consociati, come lui li definiva, veniva riservata solo la condizione di sudditi, ossia di persone che avevano le stesse condizioni delle cose ed erano posseduti dal Principe. Nel caso della Repubblica invece i poteri, partendo dalla antichità, erano divisi e dalle loro forme di indipendenza e di autonomia venivano a formare uno Stato che aveva alla base una nuova concezione del diritto, in cui le norme dovevano valere per tutti nello stesso modo (''principio di uguaglianza''). In questo lui vedeva la vera eguaglianza. Montesquieu scoprì che c' era una forma intermedia quella del ''Dispotismo''. In essa non c' erano le condizioni della forma repubblicana ma nemmeno l' assolutismo regio della Monarchia assoluta. Il dispotismo si manifestava in forme di maggioranza che imponevano la loro volontà alle minoranze dei vari organi in cui operavano, compreso lo stesso parlamento<ref>L' autore si riferisceriferì alla forma di prevaricazione che la maggioranza del parlamento inglese esercitò contro i favorevoli a salvare il re Carlo I dalla morte, impedendo a queste persone di poter votare. Il risultato fu che La Camera dei Comuni inglese lo condannò con una ampia maggioranza a morte (1649). Come già scritto la Alta Corte di giustizia altro non fece che applicare la decisione del Parlamento.</ref>.
Per il nostro autore la ''formula organizzativa dello Stato'' contenuta del principio della separazione dei poteri non è unica ma può essere interpretata e formulata secondo le esigenze di ogni singola maggioranza. Infatti le memorie storiche, secondo le sue ricerche, non fecero risalire questa opera di formulazione ad un gruppo di persone ma ad una vera e propria Assemblea che doveva definire i pesi e i contrappesi che permettessero ai poteri di rimanere uniti ma indipendenti. Questa forma collegiale di formulazione fu definita dopo Montesquieu nelle due Rivoluzioni quella americana e quella francese come l' '''[[Assemblea_costituente|Assemblea costituente]]'''. Queste assemblee furono il punto può avanzato del pensiero filosofico e politico del nostro autore. La Convenzione di Filadelfia<ref>Si veda su questo punto http://www.montesquieu.it/biblioteca/Testi/Montesquieu_spirito_delle_leggi_2013.pdf ; per conoscere i pensiero degli antifederalisti e federalisti americani si veda http://www.thefederalist.eu/site/index.php?option=com_content&view=article&id=594%3Ail-dibattito-tra-federalisti-e-antifederalisti-americani-dal-1787-al-1800-e-la-sua-attualita&catid=2%3Asaggi&Itemid=1&lang=it per comprendere questo delicato aspetto che per tutto il XIX secolo ha travagliato i giuristi e i politici europei tra la Costituzione rigida e quella flessibile.</ref> fu la prima ad instaurare questo metodo di definizione di questi poteri ed in particolare come suggeriva Montesquieu decisero di formularne il testo scritto e stabilirono le maggioranze rinforzate con le quali si poteva addivenire ad una sua riforma. Questo ultimo aspetto ci fece scoprire che le Costituzioni possono essere dotate di una certa rigidità. Questa ultima nulla toglie a questa sua profonda qualità di essere il fondamento della vita politica e giuridica di un popolo. Si deve poi a Rousseau nel ''Contratto sociale'' il completamento di questo pensiero. Questo autore spiegò che una costituzione non viene formulata da una parte contro l' altra avvalendosi della maggioranza conquistata talvolta con l' uso delle armi, ma con una opera di composizione delle istanze e delle esigenze di tutto il popolo proprio perché in questo patto tutte le persone che prendono parte alla collettività si possano riconoscere in modo indipendente dalla maggioranza che in quello stato si verrà a formare.
Un ultimo punto è determinato dalla democraticità della formazione delle rappresentanze. Poiché per Montesquieu il potere più importante fu il potere legislativo, a suo dire, divenne necessario fare in modo che si rappresentassero tutte le componenti sociali. Egli stesso comprese che la divisione per categorie praticata dalla Monarchia francese: Aristocratici, Ecclesiastici, Commercianti, Contadini ecc., non poteva essere una rappresentazione democratica del popolo di uno Stato. Per questo egli invitò tutti a spogliarsi delle loro prerogative e a considerarsi cittadini dello Stato e in quanto tali a partecipare alla vita politica. Questa ultima affermazione minava alle fondamenta il potere dell' Ancien Régime in Francia. E tale fu con lo scoppio della Rivoluzione Francese dove il terzo Stato composto da chi non era né nobile né ecclesiastico decise di porre fine ai privilegi di queste due categorie. La resistenza del Re Luigi XVI a queste istanze a la fuga a Varennes (1791) lo condussero alla condanna a morte e alla sua esecuzione (1793).
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'''Casalini B'''., ''L' ésprit de Montesquieu negli Stati Uniti durante la seconda metà del XVIII secolo''. In ''Montesquieu e i suoi interpreti''. A cura di Domenico Felice. Pisa. ETS, 2005 v. 1 pp. 325-355.</ref>.
 
In essa vi fu la scelta repubblicana, la scelta del suffragio universale, e della separazione di poteri sia a livello dello Stato membro sia della Federazione. Il ''Federalist'' è il libro in cui sono spiegate tutte queste nuove innovazioni<ref>Per leggere una buona sintesi del contenuto del il Federalista [https://www.tesionline.it/v2/appunto-sub.jsp?p=78&id=738] in cui vengono spiegati tutti questi aspetti.</ref>.
Se per Montesquieu non si parlava ancora della Dichiarazione dei diritti e neppure della possibilità della estensione del voto alle donne, il considerare le persone tutte uguali dinanzi alla legge e alla costituzione fu un impedimento a ulteriori discriminazioni. Alla rivoluzioneRivoluzione francese si deve il merito di aver formulato la [[Dichiarazione_dei_diritti_dell'uomo_e_del_cittadino|dichiarazione dei diritti dell' uomo e del cittadino]]. Se Montesquieu non avesse scritto lo Spirito delle leggi questa conquista di civiltà non sarebbe stata possibile<ref>A margine si deve ricordare che Montesquieu era contrario alla schiavitù. La sua formulazione causò anche delle polemiche basate sul fatto che il mercantilismo francese aveva teorizzato e fatto fortune con la vendita degli schiavi negli Stati del sud e del nord America.</ref>.
 
{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto; font-size:90%" colonspan=1
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|Stessa affermazione.
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| 3
|Se uno Stato membro abusa del suo potere viene limitato dagli altri membri.
|Stessa affermazione.
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| 4
|Un buon Governo di uno Stato membro è un vantaggio per tutti gli altri membri.
|Stessa affermazione.
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|Stessa affermazione.
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| 9
|Montesquieu riconosce che esiste una continuità di accrescimento<br/> istituzionale che fa progredire la singola unione da una semplice Lega (come quella germanica) in una Confederazione assai limitata<br/> come quella delle Provincie Unite (Olanda) sino a giungere alla Confederazione della Svizzera.
|Stessa affermazione. Hamilton aggiunge che il non progredire<br/> di queste forme costituzionali verso una unione più profonda e perpetua le condanna <br/>alla desegregazione. Chi considera queste osservazioni come superflue<br/> ignora l' insegnamento della storia.
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|11
|Il singolo Stato membro vede ridotto il proprio potere perché subordinato<br/> al Magistrato capo dell' Unione e perché sottoposto alla osservanza<br/> delle norme condivise da tutti gli altri Stati membri.
|Stessa affermazione.
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|14
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|Gli autori del Federalista dimostrano come la separazione dei poteri<br/> di Montesquieu, per funzionare, deve essere articolata<br/> con pesi e contrappesi. Pesi sono le maggioranze parlamentari necessarie<br/> e non eludibili per l' approvazione dei provvedimenti. <br/>I contrappesi sono dei contro potericontropoteri che impediscono lo ''straripamento'' <br/>di un potere nelle competenze dell' altro. <br/>Questo spiega le maggioranze qualificate per entrambe le Camere del<br/> Congresso. Il potere del Congresso di ''mettere in stato di accusa'' del Congresso <br/>contro il Presidente è uno di questi contrappesi.
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|Oltre alla elezione a suffragio universale, (in prospettiva, il potere di voto<br/> si doveva allargare a tutti quelli che ne erano esclusi: schiavi e donne) <br/>dei rappresentanti nella prima Camera, quellequella deldei Popolorappresentanti. che inIn questo modo il Popolo diventa<br/> un solo corpo politico<br/> oltre la dimensione dei singoli Stati membri. <br/>Si aggiunge la elezione dei rappresentanti degli Stati membri<br/> in una seconda Camera (il Senato) e alla eguaglianza di peso fra i piccoli e i grandi Stati (due Senatori a testa) <br/>la realizzazione della partecipazione alla lotta politica degli Stati <br/>come unità di rappresentanza collettiva.
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|16
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|Oltre a definire per costituzione i pochi poteri della Confederazione e <br/>lasciare gli altri agli Stati membri, si codifica l' esistenza dei poteri impliciti mediante i quali il Governo <br/>può agire per aumentare le materie <br/>sisu cui esercita il potere esclusivo.
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|17
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|18
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|Nel caso di conflitti fra i Singoli Stati fra di loro<br/> e fra la Confederazione<br/> e i Singoli Stati, la decisione della Corte Suprema sulla questione<br/> è vincolante. <br/>Nel solo caso in cui gli Stati che non vollero accettare l' imposizione della Libertà degli schiavi<br/> furono obbligati a fare la secessione. <br/>Alla fine della Guerra civile gli Stati Uniti<br/> tornarono al essere una struttura costituzionale unitaria.
|}
 
Questa tabella ci prova come Montesquieu sia la base della teoria dello Stato federale e come sui suoi principi la Convenzione di Filadelfia siasi sia appoggiata per formulare le soluzioni che hanno portato gli Stati Uniti d' America ad essere una realtà politico-giuridica diversa da quelle delle Confederazioni allora esistenti. Questa forma teorica fu definita dai costituzionalisti con il nome '''Stato federale'''. Dopo l' entrata in vigiorevigore della costituzione delglidegli Stati Uniti d' America la stessa dottrina europea incominciò a parlare di '''Confederazione e Federazione''' anche se nei primi decenni del XIX secolo il termine venne usano in modo equivalente. Bisogna ricordare ancora un aspetto della dottrina di Montesquieu. Nello ''Spirito delle leggi'' egli ricorda come le Assemblee provinciali siano una garanzia per lo sviluppo della democrazia in Francia, infatti lui era stato Presidente di una di queste assemblee per molti anni, ma, secondo il suo modo di vedere, questa funzione susi poteva potenziare se alle Assemblee provinciali fossero stati affidati maggiori poteri legislativi. La cosa era un auspicio perché a quel tempo la Monarchia Assoluta impediva alle espressioni politiche locali di esprimersi. Infatti la maggior parte delle incombenze erano di carattere giudiziario. Questa affermazione fu, in piena Rivoluzione francese, l' appoggio teorico per cercare di istituire un decentramento legislativo su base territoriale.
 
====== Gli anni dal 1776 al 1815 ======