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In quegli anni diverse erano le società o i club che si vennero organizzando per esercitare una influenza politica che confluì nella Rivoluzione Francese. Uno di questi fu la Societé patriotique de 1789, fondata da La Fayette e da Bailly a cui parteciparono [[Honoré_Gabriel_Riqueti_de_Mirabeau|Mirabeau]] l' [[Emmanuel_Joseph_Sieyès|Abate Sieyès]]. Essa si configurava cone un club moderato che propugnava una trasformazione della Morachia francese da assoluta in costituzionale secondo il modello inglese. Un altro grande Club era quello dei [[Giacobinismo|Giacobini]] a cui aderirono anche La Fayette e [[Jean_Sylvain_Bailly|Bailly]], quest' ultimo senza mai parteciparvi, partecipando alla fazione moderata poiché i radicali all' inizio erano una minoranza. Lo stesso [[Maximilien_de_Robespierre|Maximilien Robespierre]] era una figura di secondo piano nei primi anni. Accanto a questi vi erano dei club praticamente che raccoglievano i conservatori i quali vedevano con sospetto le nuove forze e le nuove proposte di democrazia. Ad essi appartenevano il Club de Valois, quello dei impartisans, il Salon francais e gli Amis de la Consitution monarchique. A sinistra di questo schieramento si collocava il Club dei Cordiglieri di indirizzo radicale che raccoglieva tutti i piccoli club locali e le organizzazioni dei quartieri, i quali volevano difendere le condizioni dei poveri e degli emarginati di cui Parigi si era riempita negli ultimi anni a causa della emigrazione dalle campagne alla città alla ricerca di un lavoro salariato nelle prime fabbriche si venivano realizzando alla sua periferia. Queste persone che vennero definite ''sanculotti'' durante la Rivoluzione furono la parte rivoltosa del popolo di Parigi che unita alla parte agraria dei contadini, insofferenti della servitù della gleba, furono la miccia per le diverse fasi della Rivoluzione.
La posizione di La Fayette era quella di un ufficiale che riteneva la moderazione fosse l' orizzonte che si doveva perseguire nella lotta politica. Per lui non si profilava la visione di una Repubblica nazionale con l' abolizione della monarchia che invece era il disegno nascosto dei radicali Giacobini, dei Montagnardi e delle fazioni radicali del popolo francese. Inoltre La Fayette aveva potuto sperimentare la democrazia americana, l' attuazione in quella società del principio di solidarietà, la lotta comune (il popolo e i Minutemen) contro l'oppressore inglese. Nonostante le avversità, ad una richiesta di aiuto (la lettera che egli scrisse assieme ad Alexander Hamilton alle Assemblee coloniali) questo popolo e le sue rappresentanze democratiche avevano risposto in modo egregio permettendo la riorganizzazione dell' Esercito Continentale, lo svernamento a Valley Forge e la ripresa della guerra contro l' Inghilterra. La Fayette era sicuro che il popolo francese non fosse ancora pronto per le stesse imprese ma pensava che la via intermedia fosse la via giusta per pilotare la Rivoluzione verso un successo. C' era poi un gruppo che si andò affermando nei primi tempi della Rivoluzione, a cui La Lafyette dava il suo sostegno i '''[[Girondini|Girondini]]'''. Il termine li indicava per la regione di provenienza la Gironda. Il loro capo [[Jacques_Pierre_Brissot|Jacques Pierre Brissot]] era stato uno degli ufficiali del corpo di spedizione comandato da Rochambeau e molti di essi, che avevano combattuto in America, confluirono nel suo movimento politico. Uno di questi Charles-Michel Trudaine de la Sablière<ref>Per notizie su questo scrittore e bibliofilo si veda [http:histoire-bibliophilie.blogspot.it/2016/03/charles-louis-trudaine-1764-1794.html].</ref> (1766-1794) fu quello che tradusse e pubblicò il ''Federalista'' di Hamilton, Jay e Madison in francese nel 1792 seguendo l' edizione americana del Mc Leain del 1788<ref>Gli estremi della pubblicazione sono i seguenti: Hamilton Alexander, Jay John, Madison James: Le Fédéraliste. Paris, Buisson 1792 2 v.</ref>. Lo stesso Brissot aveva un disegno costituzionale improntato al decentramento provinciale dei poteri legislativi sino a configurare una vera confederazione di questi territori come antidoto all' accentramento assoluto della monarchia. Poiché i compromessi dovevano necessariamente avvenire i Girondini, a favore delle richieste dei Montagnardi, dovettero rinunciare a parte del loro disegno autonomista a vantaggio dei Giacobini che chiedevano una assemblea legislativa nazionale dotata della sovranità piena in rappresentanza di tutto il popolo francese. Come contropartita ottennero però che la Monarchia fosse mantenuta nella forma costituzionale. Poi entrambi i gruppi arrivarono alla redazione e approvazione della ''[[Dichiarazione_dei_diritti_dell'uomo_e_del_cittadino|Dichiarazione dei diritti dell' uomo e del cittadino]]'' (6 Ottobre 1791). Aggiungendo ad essa la abolizione del ''feudalesimo'', avvenuta poco tempo dopo, la Francia attuò uno stravolgimento di quelle che erano le istituzioni storiche consolidate in un a lunga catena più di 70 re in tutta la sua storia. L' abolizione del Feudalesimo acutizzò due fenomeni che si erano già manifestati. Da un lato fu necessaria una riforma della Amministrazione per quanto riguardava gli enti territoriali che non fece che allentare i poteri dello Stato centralizzato monarchico al punto che i territori esterni alla città di Parigi incominciarono a non più pagare le tasse mettendo in crisi l' erario nazionale. Di conseguenza l' esercito e le sue armate dislocate in vari punti strategici della Francia incominciarono a diventare luoghi di non addestramento e molti ufficiali, appartenenti ai nobili, diedero le dimissioni permettendo l' emersione dai ranghi di uomini non preparati al comando e compromettendo sia le armate sia la marina. Dall' altro la popolazione contadina, priva di cibo, cure e possibilità di sopravvivenza, incominciò a concentrarsi verso Parigi a cui margini si andavano formando villaggi fatiscenti che permettevano a queste persone una vita di espedienti. Questi erano la massa di manovra che alcuni facinorosi utilizzavano per attuare le brutalità della rivoluzione.
In questa prima fase della Rivoluzione La Fayette venne coinvolto in fatti che ne determinarono il declino rispetto a quella che era la sua prima condizione di eroe.