Una delle operazioni del CIC nel dopoguerra europeo fu l'operazione “[[Ratline|rat-line]]”, una via di fuga per informatori non ancora scoperti e [[Defezione|transfughi]] dalla zona sovietica d'occupazione alla sicurezza del Sud AmericaSudamerica, passando dall'Italia, con false identità fornite dal CIC. In ogni caso nel 1983 l'arresto di Klaus Barbie in [[Bolivia]] sollevò la questione di come il “Boia di Lione” era riuscito a scappare; venne quindi alla luce che Barbie aveva lavorato per il CIC dal 1947 e nel 1951 gli erano stati forniti i mezzi per fuggire in cambio dei suoi servizi come agente e informatore.
Un'indagine del [[Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti|dipartimento di giustizia]] ha anche scoperto che il CIC collaborò con Padrepadre [[Krunoslav DraganovicDraganović]], un ecclesiastico croato che risiedeva a Roma, il quale, mentre lavorava per il CIC, operava tramite una propria rat-line clandestina per portare in salvo i criminali di guerra [[ustascia]] in America latina. Una precedente rapporto del 1988 esaminava invece l'uso da parte del CIC di criminali di guerra nazisti e dei loro collaboratori come informatori negli anni successivi alla IISeconda guerra mondiale.