Semiosfera: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: codifica, sostituzione o rimozione di caratteri unicode per spazi tipografici particolari
m WPCleaner v1.43 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Firma o link a pagina utente - Errori comuni)
Riga 25:
Per quanto riguarda lo spazio interno, esso è caratterizzato da confini secondari, che delimitano lo spazio riservato ai singoli sistemi di segni.
 
Un’altraUn'altra divisione importante all’interno della semiosfera è quella tra periferia e centro. La periferia - luogo di sistemi mobili e dinamici - si contrappone al centro. Al centro della semiosfera vi è il suo nucleo identitario, i sistemi più stabili e dominanti. Il centro, quindi, ha il compito di fornire un’autodescrizione (che può essere più o meno rigida) della cultura e di favorire l’omogeneità della semiosfera. Al contrario, la periferia della semiosfera è un area dinamica, bilingue, dove due semiosfere entrano in contatto e dove avvengono continui scambi tra l’esterno e l’interno. Affinché i testi esterni risultino comprensibili occorre tradurli in uno dei linguaggi della semiosfera. Il confine, che è poroso e permeabile, è il luogo dove avvengono i processi traduttivi:
 
Il confine della semiosfera funge quindi da membrana con duplice funzione: da una parte serve a delimitare un interno da un esterno e a limitare la penetrazione di testi estranei, dall’altra a filtrare e trasformare ciò che è esterno in interno.
 
Il confine, da questo secondo punto di vista si definisce come un vero e proprio spazio, un luogo in cui la commistione dei linguaggi, passando attraverso una loro destrutturazione e primitivizzazione, porta a processi di creolizzazione .
 
=== Meccanismi traduttivi ===
Riga 50:
 
Il nodo principale dell’argomentazione di Kull si basava sulla distinzione tra organismi viventi e non viventi presentata da [[Walter Elsasser|Elsasser]], per cui solo i primi avrebbero capacità creative. Kull nota che la creatività può essere accostata a ciò che si intende con semiosi. La semiosi quindi verrebbe a costituire il discrimento tra organismi viventi e non. A partire da tali premesse, Kull lega il concetto lotmaniano di semiosfera a quello di [[Umwelt]] sviluppato da [[Jakob Johann von Uexküll|Jakob von Uexkül]]<nowiki/>l, definendo la semiosfera come l’insieme di tutti gli Umwelten interconnessi.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-1|'''^''']] Jurij Lotman, Universe Of The Mind: A Semiotic Theory Of Culture, Bloomington, Indiana University Press, 1990, p. 123.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-2|'''^''']] Jurij Lotman, La semiosfera. L'asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti, Venezia, Marsilio, 1985.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-3|'''^''']] Ibid., p. 58.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-4|'''^''']] Jurij Lotman, Boris Uspenskij, Tipologie della cultura, Milano, Bompiani, 1975.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-5|'''^''']] Ibid., p. 58-59.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-6|'''^''']] I. Pezzini e F. Sedda, Semiosfera, a cura di R. Coglitore e F. Mazzara, Roma, Meltemi, 2004, pp. 368-379.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-7|'''^''']] Sedda Franciscu, "Imperfette traduzioni", introduzione a J.M. Lotman, ''Tesi per una semiotica delle culture'', a cura di F. Sedda, Meltemi, Roma, pp. 7-68.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-8|'''^''']] Jurij Lotman, La semiosfera. L'asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti, Venezia, Marsilio.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-9|'''^''']] Jurij Lotman, Tesi per una semiotica della cultura, Roma, Meltemi, 1973.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-10|'''^''']] Anna Maria Lorusso, Semiotica della cultura, Laterza, 2010.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-11|'''^''']] ''ibid.,'' p.57.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-12|'''^''']] Kalevi Kull,"On Semiosis, Umwelt, and Semiosphere". in ''Semiotica'' vol. 120(3/4), pp.299–310.
# [[Utente:Eliasampo/Sandbox#cite ref-13|'''^''']] Walter Maurice Elsasser. Atom and Organism: A New Approach to Theoretical Biology. Princeton: Princeton University Press, 1966.
 
== Bibliografia ==