Gianfranco Funari: differenze tra le versioni

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=== L'allontanamento dalle TV nazionali ===
A causa di alcuni dissapori con [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] (spinto da [[Bettino Craxi]] a censurare il conduttore)<ref>[http://www.corriere.it/spettacoli/09_maggio_20/funari_la_mia_vita_censurata_dai_politici_chiara_maffioletti_b8b7d380-44fd-11de-982b-00144f02aabc.shtml «Potevo essere sindaco: mi ritirai perché amavo la moglie di un ministro» - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, Funari fu costretto a lasciare anche la [[Fininvest]], alla quale intentò una causa per inadempimenti contrattuali presso la [[Pretore (ordinamenti moderni)|Pretura del Lavoro]] di [[Monza]]<ref name=cor>pag.33 del ''[[Corriere della sera]]'' del 19/3/1993, vd. ''Archivio Storico Corriere della sera'' [http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/21/Funari_vinto_co_0_93032114288.shtml].</ref>: il suo contratto sarebbe scaduto il 30 settembre [[1992]]<ref name=rep/>, ma ''Mezzogiorno italiano'' era stato sospeso dal 21 luglio [[1992|precedente]]<ref name=cor/>, cosicché le ultime 63 puntate previste erano state annullate<ref name=cor/>. Inizialmente avrebbe dovuto firmare un contratto con la [[RAI]], per condurre due programmi al [[sabato]] su [[Rai 3]]<ref name=are>pag.27 de ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' del 29/8/1992, vd. ''Archivio Storico la Republica'' [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/08/29/funari-accordo-fatto.html].</ref>: il primo nella consueta fascia di mezzogiorno<ref name=are/>, l'altro, che avrebbe dovuto intitolarsi appunto ''Sabato con Funari''<ref name=arcuni>pag.21 de ''[[l'Unità]]'' del 12/9/1992, vd. ''Archivio Storico Unità'' [http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1992_09/19920912_0021.pdf&query=] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304114900/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1992_09%2F19920912_0021.pdf&query= |data=4 marzo 2016 }}.</ref>, in [[prima serata]]<ref name=are/> a partire dal 3<ref name=arcuni/> o dal 10 ottobre [[1992]]<ref name=are/>.
 
Fu definito un accordo nell'agosto precedente con il direttore di rete [[Angelo Guglielmi]]<ref name=are/>, ma la dirigenza del servizio pubblico ruppe le trattative<ref name=arcuni/>; secondo alcune fonti fu l'allora direttore generale [[Gianni Pasquarelli]] in persona, a determinare il mancato ritorno in Rai del conduttore romano<ref name=arcuni/>. Rimasto disoccupato, Funari tentò di fare concorrenza al [[duopolio]] pubblico e privato, con ''[[Zona franca (programma televisivo)|Zona franca]]''<ref name=stortv>dati ricavati dalla scheda di G. Funari sul sito ''Storia Radio Tv.it'' [http://www.storiaradiotv.it/gianfranco%20funari.htm].</ref>, in onda su 75 emittenti locali dell'intero territorio nazionale<ref name=stortv/>, che trasmettevano il programma in leggera differita l'una dall'altra per evitare i limiti imposti dalla [[legge Mammì]], su idea dello stesso presentatore romano<ref name=stortv/>. La trasmissione era prodotta dal conduttore e da [[Sandro Parenzo]]<ref name=stortv/>, responsabile della realizzazione delle videocassette<ref name=stortv/>, all'interno delle quali era montata ogni puntata e già inserite le interruzioni pubblicitarie<ref name=stortv/>, da distribuire all'improvvisato [[network televisivo|network]]<ref name=stortv/>.
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Dopo la vittoria della causa contro [[Reti Televisive Italiane|RTI]]<ref name=rep>pag.33 de ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' del 19/3/1993, vd. ''Archivio la Repubblica'' [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/19/funari-perde-640-milioni-aveva-chiesto-10.html].</ref> ottenne un risarcimento di oltre un miliardo e mezzo di [[lira (moneta)|lire]]<ref name=cor />, a fronte delle sue richieste iniziali di circa 10 miliardi per danni<ref name=rep/>, quindi fu reintegrato in ''[[Mediaset]]''. Stavolta fu "collocato" su [[Rete 4]], dove a partire dal 18 ottobre [[1993]]<ref name=stortv/> ricominciò con le strisce giornaliere ''Funari news'' e ''Punto di svolta'' ([[1993]]-[[1995]]<ref name=webal>dati ricavati dal sito ''Web Alice'' [http://www.webalice.it/mirko.1976/funarinews.htm].</ref>), inframezzate dall'edizione delle 19:00 del [[TG4]] <ref name=stortv/>, nonché il programma del sabato sera ''L'originale'' sulla stessa [[Retequattro|rete]] ([[1994]]-[[1995]])<ref name=webal/>.
 
Dopo la breve parentesi alla direzione del quotidiano ''L'Indipendente'' ([[1994]]<ref name=stortv/>) tornò alla televisione con il suo debutto su [[Odeon TV]] e [[Cinquestelle]], per cui condusse ''Funari live'' e ''L'edicola di Funari''. Fu il primo esperimento in Italia di una diffusione satellitare in diretta su circuiti televisivi minori. Nella stagione [[1995]]-[[1996]] tornò in Rai con ''Napoli capitale'', un talk-show politico diretto da [[Anna La Rosa]] che ebbe vita breve. Di nuovo senza contratto, Funari riprese ''Zona Franca'', di cui conservò il formato: la diffusione del programma era sempre basata su un circuito di piccole emittenti locali. Ad [[Antennatre|Antenna 3 Lombardia]] conobbe [[Morena Zapparoli]], che sarebbe diventata sua terza moglie il 24 aprile [[2004]].<ref>[http://www.gianfrancofunari.com/morena.htm Gianfrancofunari.com<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080715021023/http://www.gianfrancofunari.com/morena.htm |data=15 luglio 2008 }}</ref>
 
Nel [[1997]] decise di candidarsi a sindaco di [[Milano]] con una sua ''Lista Funari'', ma all'ultimo momento rinunciò al progetto, nonostante il buon riscontro ottenuto nei sondaggi. Il [[1997|successivo]] 27 dicembre<ref name=corser>pag.38 del ''[[Corriere della sera]]'' del 10/1/1998, vd. ''Archivio Storico Corriere della sera'' [http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/10/Funari_con_cuore_rifatto_colpiro_co_0_9801104174.shtml].</ref> subì un delicato intervento al cuore, che minò la sua salute ma non la sua verve polemica<ref name=corser/>: celebre rimane il suo attacco alla [[Ministero della Salute|sanità pubblica]], al cui vertice ministeriale dell'epoca risiedeva [[Rosy Bindi]]<ref name=autogenerato1>pag.1 de ''[[l'Unità]]'' del 22/2/1998, vd. ''Archivio Storico Unità'' [http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_1998_02.pdf/22pri01A.pdf&query=] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304120210/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Fgolpdf%2Funi_1998_02.pdf%2F22pri01A.pdf&query= |data=4 marzo 2016 }}.</ref>, durante un intervento telefonico di quest'ultima il 21 febbraio [[1998]]<ref name=arcuni/>, nel corso della trasmissione ''[[Per tutta la vita (programma televisivo)|Per tutta la vita]]'' ([[Rai 1]]), condotta da [[Fabrizio Frizzi]]<ref name=arcuni/>.
 
=== Dal 2000 al 2007 ===
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Nel gennaio [[2000]], Funari tornò a [[Mediaset]] nella sua fascia oraria prediletta, il mezzogiorno, diventando ospite fisso del talk show ''[[A tu per tu (programma televisivo)|A tu per tu]]'', in onda su [[Canale 5]] e condotto da [[Antonella Clerici]] e [[Maria Teresa Ruta]]. Dopo l'abbandono della Clerici due mesi dopo la partenza del programma, Funari divenne protagonista assoluto del programma (a scapito anche dell'altra conduttrice, Maria Teresa Ruta, relegata al ruolo di semplice opinionista), tornando così a rivolgersi al suo pubblico preferito, le casalinghe, ma senza riuscire ad ottenere lo stesso successo avuto negli anni passati; la trasmissione registrò infatti ascolti poco soddisfacenti e fu cancellata dopo una sola stagione.
 
Funari fece ritorno così sui circuiti televisivi minori come quello di [[Odeon TV]] e [[Cinquestelle]], dove realizzò diverse trasmissioni, tra cui ''Extra Omnes'' e ''Virus'', con buoni ascolti. Mandò in onda, tra l'altro, nel [[2006]], un'intervista esclusiva di [[Morena Zapparoli]] a [[Piergiorgio Welby]], la cui battaglia per l'[[eutanasia]] fu appoggiata dal conduttore, che partecipò successivamente anche ad eventi per ricordarlo.<ref>[http://www.roma-citta.it/roma/news_10840-.html Roma Città - La metropoli in diretta<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081009082136/http://www.roma-citta.it/roma/news_10840-.html |data=9 ottobre 2008 }}</ref> Negli anni del nuovo millennio, Funari intervenne più volte a dibattiti sulla storia della televisione. Nel [[2005]] fu spesso ospite a ''[[Markette]]'' e ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]'': in quest'ultimo programma, condotto da [[Enrico Mentana]], avviò una polemica con [[Michele Santoro]] per la sua partecipazione a [[Rockpolitik]].
 
Considerandosi anch'esso un epurato, non accettò il vittimismo del giornalista. Ma si lanciò anche in memorabili battute: «Nei cinque anni di governo, Berlusconi ha pensato ai cazzi propri e a quelli degli italiani. I suoi je so riusciti, i nostri un po' meno!», e ancora «Nella mia carriera televisiva mi son fatto due scopate, Rai e Mediaset, per il resto tutte pippe». Nella trasmissione di [[LA7]] invece, entrò in polemica con l'avvocato [[Carlo Taormina]], all'epoca difensore di [[Annamaria Franzoni]]: «Son contento di non aver fatto il giudice, perché se mi fossi trovato di fronte l'avvocato Taormina, avrei dato al suo assistito l'ergastolo, anche se questo fosse stato innocente». Taormina si sentì offeso e [[Piero Chiambretti]] organizzò una puntata riparatrice, che si concluse con la pace tra i due.
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Sempre nel corso di quella puntata disse commosso queste parole rivolto a sua moglie: «Mi auguro di poter morire con tanta serenità, da poter sottrarre a mia moglie con un sorriso il dolore che le darò quando morirò». Nel [[2007]] Funari pubblicò un calendario curato da Marco Falorni, "''marzo 2007 - febbraio 2008, anno secondo GF''", in cui mese per mese ripercorreva con [[Marco Travaglio]] e [[Giancarlo Caselli]] gli scandali che hanno colpito l'Italia in questi ultimi anni.
 
Funari apparve anche come attore in [[film]] per il [[cinema]] (''[[Simpatici e antipatici]]'' di [[Christian De Sica]] nel [[1998]], ''[[Nessun messaggio in segreteria]]'', di [[Paolo Genovese]] e [[Luca Miniero]] nel [[2005]]) e in [[Teatro|opere teatrali]] (''Candido soap opera musical'', diretto da [[Andrea Liberovici]] e liberamente tratto dal [[Candido]] di [[Voltaire]]<ref>{{cita web |url=http://www.direonline.it/portal/page/categoryItem?contentId=87593 |titolo=Copia archiviata |accesso=15 luglio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080720101917/http://www.direonline.it/portal/page/categoryItem?contentId=87593 |dataarchivio=20 luglio 2008 }}</ref>). Nel 2007 avrebbe dovuto recitare nella [[fiction]] in sei puntate ''Lo sbirro'' per la regia di [[Pasquale Squitieri]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/funari-mia-vita-appesa-filo-intanto-fa-sbirro-su-odeon.html|titolo=Funari: la mia vita è appesa a un filo Ma intanto fa «Lo sbirro» su Odeon.|accesso=28 febbraio 2017}}</ref>, progetto poi non concretizzatosi.<ref>{{cita web|url=http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2017/02/18/addio-regista-pasquale-squitieri_UbrHwFQ1pqd11muYrK8H6O.html?refresh_ce|titolo=Addio al regista Pasquale Squitieri, artigiano del cinema|accesso=28 febbraio 2017}}</ref>
Recitò infine nei [[cortometraggi]] ''Re Lear - otto Flashback'' e ''500 mila leoni'', entrambi diretti da Andrea Liberovici su testo di [[Aldo Nove]]. Nel secondo, di cui era unico protagonista, venivano raccontati gli ultimi momenti di vita di [[Johnny Weissmuller]], l'attore che negli [[anni 1930|anni trenta]] aveva interpretato [[Tarzan]] e che morì il 20 gennaio 1984 di edema polmonare nella sua casa di Acapulco, con accanto Maria Bauman, sua moglie dal 1963. Questo cortometraggio fu premiato al [[festival di Locarno]].<ref>[http://www.millecanali.it/mc/newseventi/news/dettaglio/index.asp?id=18836 Funari attore drammatico<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080719165200/http://www.millecanali.it/mc/newseventi/news/dettaglio/index.asp?id=18836 |data=19 luglio 2008 }}</ref>
 
=== Breve ritorno in Rai ===