Gianna Preda: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Diplomata al liceo artistico di [[Bologna]] dopo aver frequentato per due anni il ginnasio Galvani ed essere stata compagna di classe di Agostino Bignardi e [[Pier Paolo Pasolini]],<ref>{{Cita libro|nome=Dario|cognome=Bellezza|titolo=Morte di Pasolini|url=https://books.google.it/books?id=zWUcAQAAIAAJ&q=Pasolini+gianna+preda&dq=Pasolini+gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_sta_sszZAhXO6aQKHUBUAK0Q6AEIUTAI|accesso=2018-03-02|data=1981|editore=A. Mondadori|lingua=it}}</ref> aderisce alla [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]] per amore del marito, Amedeo Predassi, e dopo la Liberazione esordisce nel giornalismo scrivendo per il ''[[il Resto del Carlino|Giornale dell'Emilia]]'' (titolo con cui per alcuni anni uscì ''il Resto del Carlino'') e per il settimanale bolognese ''Cronache''. Trasferitasi a Roma insieme al marito, grazie ad [[Aldo Borelli]], ex direttore del ''Corriere della Sera'' durante il fascismo, inizia a collaborare con ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'' (dove realizza uno scoop per aver scoperto dove si nascondeva padre [[Alighiero Tondi]], un gesuita che ha deciso di prendere la tessera del PCI) e diviene redattrice del ''[[Il Giornale d'Italia (1901-1976)|Giornale d'Italia]]''.<ref name=Tre>{{Cita|Tre}}</ref> È la prima donna ad essere assunta nel quotidiano diretto allora da Santi Savarino e si firma Gianna Predassi. Sempre su interessamento di Borelli, nel 1954 conosce [[Leo Longanesi]] e inizia a scrivere (sotto lo [[pseudonimo]] di ''Gianna Preda'' inventato da Longanesi) anche per il periodico ''[[Il Borghese]]''. Scriverà sul ''Borghese'' per tutta la vita. Nel 1957, alla morte di Longanesi, Gianna Preda diviene [[redattore capo]] della rivista e, insieme a [[Mario Tedeschi]], ne diventa comproprietaria, fondando la casa editrice ''Edizioni de Il Borghese''. Dal dicembre del [[1960]] al luglio [[1981]] (un mese prima della prematura morte) tenne una celebre [[rubrica (giornalismo)|rubrica]] sul settimanale<ref>[[Giampaolo Pansa]], ''La destra siamo noi'', Milano, Rizzoli, 2015, p. 304.</ref>.
 
Politicamente di destra (ma con autonomia di giudizio), anticlericale, anticonformista e decisamente anticomunista, ironica e tagliente, ha rapporti di amicizia con Umberto Terracini, Alfonso Gatto (suo ex professore al liceo), Sandro Pertini e Ruggero Zangrandi, nelle elezioni del 1963 scrive dépliant per il PLI di Malagodi e nel 1973 s'iscrive al MSI di Almirante per poi dimettersi poco dopo perché, essendo favorevole al divorzio e all'aborto, è contraria alla linea del partito. Nel corso degli anni sessanta si è distinta per le inchieste sul malcostume della classe politica italiana e per le interviste spesso clamorose; il 30 dicembre [[1965]] il resoconto di un suo colloquio con [[Giorgio La Pira]]<ref>{{cita news| url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/01/31/guarda-chi-in-casa-del-ministro.html| pubblicazione= La Repubblica| titolo= Guarda chi c'è in casa del ministro| data= 31 gennaio 2008| autore= Nello Ajello| accesso=18 giugno 2015}}</ref>, propiziato dalla moglie di [[Amintore Fanfani]] ed effettuato in casa di Fanfani che all'epoca è ministro degli Esteri e presidente dell'assemblea dell'Onu, porterà alle dimissioni dell'uomo politico democristiano.
Seguendo la linea [[Anticomunismo|anticomunista]] e [[Omofobia|omofoba]] de ''Il Borghese,'' scriverà pesanti articoli attaccando soprattutto [[Pier Paolo Pasolini]] oggetto di volgari accuse con pesanti allusioni e doppisensi da parte di Preda che conierà il neologismo di "pasolinidi" indicando esseri squallidi e pervertiti che seguivano le orme del poeta,<ref>{{Cita libro|nome=Nicola|cognome=Mirenzi|titolo=Pasolini contro Pasolini|url=https://books.google.it/books?id=eYeXCwAAQBAJ&pg=PT13&dq=Pasolini+gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_sta_sszZAhXO6aQKHUBUAK0Q6AEILTAB#v=onepage&q=Pasolini%20gianna%20preda&f=false|accesso=2018-03-02|data=2016-02-18|editore=Lindau|lingua=it|ISBN=9788867084906}}</ref> e i ragazzi di vita.<ref>{{Cita libro|nome=Antonia|cognome=Mazza|titolo=Fortuna critica e successo di Pier Paolo Pasolini|url=https://books.google.it/books?id=sVldAAAAMAAJ&q=Pasolini+gianna+preda&dq=Pasolini+gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_sta_sszZAhXO6aQKHUBUAK0Q6AEISTAG|accesso=2018-03-02|data=2002|editore=Istituti editoriali e poligrafici internazionali|lingua=it|ISBN=9788881471874}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Adalberto|cognome=Baldoni|nome2=Gianni|cognome2=Borgna|titolo=Una lunga incomprensione: Pasolini fra destra e sinistra|url=https://books.google.it/books?id=p6EqAQAAMAAJ&q=Pasolini+gianna+preda&dq=Pasolini+gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_sta_sszZAhXO6aQKHUBUAK0Q6AEIRDAF|accesso=2018-03-02|data=2010|editore=Vallecchi|lingua=it|ISBN=9788884272119}}</ref> Secondo Preda, i «capovolti» (altro termine denigratorio per [[Omosessualità|omosessuale]]) sono «il patito più numeroso e più saldo d'Italia» che «finisce sempre col far capo o col rendere servizi al [[Partito Comunista Italiano|Pci]]».<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Anna|cognome=Tonelli|titolo=Per indegnità morale: Il caso Pasolini nell'Italia del buon costume|url=https://books.google.it/books?id=IM2ODAAAQBAJ&pg=PT65&dq=Pasolini+gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_sta_sszZAhXO6aQKHUBUAK0Q6AEIMzAC#v=onepage&q=Pasolini%20gianna%20preda&f=false|accesso=2018-03-02|data=2015-11-05|editore=Gius.Laterza & Figli Spa|lingua=it|ISBN=9788858123614}}</ref> Scrive poi:<ref name=":0" />
 
Gianna Preda scrisse inoltre cinque sceneggiature cinematografiche (tra cui quella de ''[[Il cantante misterioso]]'' con [[Luciano Tajoli]]) e i testi di spettacoli satirici per [[Oreste Lionello]] e [[Luciano Cirri]].<ref name=Tre/> Aiutò anche [[Giovannino Guareschi]] per la realizzazione del film ''La Rabbia'', diviso in due parti: la prima curata da Pier Paolo Pasolini, la seconda da Guareschi. Film molto particolare, essenzialmente un documentario in bianco e nero, destinato a creare molte polemiche.
{{Citazione|Luminose saranno le sorti dei pasolinidi d'Italia. Già si avvertono i segni delle fortune di coloro che hanno scoperto troppo tardi il vantaggio di essere pasolinidi. E se qualcuno non vi porrà rimedio, prima o poi questi campioni dell'antifascismo capovolto e della resistenza alle antiche regole, li avremo tutti alle spalle. E non sarà comodo, dico io, non sarà per nulla comodo, finché ci ostineremo a pensare alla battaglia politica come ad uno scontro faccia a faccia.}}
 
Fu una delle penne più caustiche della destra italiana e una giornalista "d'assalto".<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/maria-giovanna-pazzagli_(Dizionario-Biografico)/|titolo=PAZZAGLI, Maria Giovanna in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-03-02}}</ref> Anticlericale, anticonformista e decisamente anticomunista, ironica e tagliente, ha rapporti di amicizia con Umberto Terracini, Alfonso Gatto (suo ex professore al liceo), Sandro Pertini e Ruggero Zangrandi, nelle elezioni del 1963 scrive dépliant per il PLI di Malagodi e nel 1973 s'iscrive al MSI perché estimatrice di [[Giorgio Almirante]], per poi dimettersi poco dopo perché, essendo favorevole al divorzio e all'aborto, è contraria alla linea del partito.<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Aldo|cognome=Grandi|titolo=Almirante|url=https://books.google.it/books?id=4JxHBQAAQBAJ&pg=PT378&dq=gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiG_O2nuczZAhVLyaQKHXvfDyc4ChDoAQgxMAI#v=onepage&q&f=false|accesso=2018-03-02|data=2014-11-11|editore=Sperling & Kupfer|lingua=it|ISBN=9788820091811}}</ref> Su Almirante diede giudizi sprezzanti:<ref name=":1" />
 
{{Citazione|Almirante? Io non parlerei di doppiopetto. Direi piuttosto che pur essendo un grande "piazzista" della sua politica, è un "pendolare ideologico", uno, cioè, che a seconda delle sedi in cui parla dei giornali in cui esprime le sue idee, dice certe cose e poi le nega dicendo il contrario delle stesse cose. Il mito di Almirante? Esiste per una fascia della base: una fascia passionale e irrazionale e convinta che la destra debba avere un suo Duce, e che la politica debba essere un fatto sentimentale e nostalgico. Il guaio più grosso è che Almirante crede nel proprio mito e provvede ad alimentarlo. Per fare un solo esempio: nella sottoscrizione per l'autofinanziamento del Msi, in corso sul 'Secolo', figurano nomi di persone che offrono due, tre o cinquemila lire non "per il partito" ma "per Almirante". Una maniera così scoperta di "automitizzazione" non si era mai vista, nemmeno sui fogli marxisti.}}
 
Sempre su di lui disse: «da quando Almirante ha i soldi, le donne e le scarpe di coccodrillo giallo, si è montato la testa».<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Minoli|nome2=Piero A.|cognome2=Corsini|titolo=La storia sono loro|url=https://books.google.it/books?id=clu0Gq3vvXIC&pg=PT74&dq=gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiG_O2nuczZAhVLyaQKHXvfDyc4ChDoAQglMAA#v=onepage&q=gianna%20preda&f=false|accesso=2018-03-02|data=2010-11-19|editore=Rizzoli|lingua=it|ISBN=9788858613450}}</ref>
 
Nel corso degli anni sessanta si è distinta per le inchieste sul malcostume della classe politica italiana e per le interviste spesso clamorose; il 30 dicembre [[1965]] il resoconto di un suo colloquio con [[Giorgio La Pira]]<ref>{{cita news| url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/01/31/guarda-chi-in-casa-del-ministro.html| pubblicazione= La Repubblica| titolo= Guarda chi c'è in casa del ministro| data= 31 gennaio 2008| autore= Nello Ajello| accesso=18 giugno 2015}}</ref>, propiziato dalla moglie di [[Amintore Fanfani]] ed effettuato in casa di Fanfani che all'epoca è ministro degli Esteri e presidente dell'assemblea dell'Onu, porterà alle dimissioni dell'uomo politico democristiano.
 
Gianna Preda scrisse inoltre cinque sceneggiature cinematografiche (tra cui quella de ''[[Il cantante misterioso]]'' con [[Luciano Tajoli]]) e i testi di spettacoli satirici per [[Oreste Lionello]] e [[Luciano Cirri]].<ref name=Tre/> Aiutò [[Giovannino Guareschi]] minato da un infarto per la realizzazione del film ''La Rabbia'',<ref>{{Cita libro|nome=Guido|cognome=Conti|titolo=Giovannino Guareschi: biografia di uno scrittore|url=https://books.google.it/books?id=rSFoAAAAMAAJ&q=Pasolini+gianna+preda&dq=Pasolini+gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi0oPn4tszZAhWI_qQKHZ7rATc4ChDoAQhQMAg|accesso=2018-03-02|data=2008|editore=Rizzoli|lingua=it|ISBN=9788817019491}}</ref> diviso in due parti: la prima curata da Pier Paolo Pasolini, la seconda da Guareschi. Il film, essenzialmente un documentario in bianco e nero che si rivelerà un flop e verrà subito ritirato dalle sale, generò molte polemiche.<ref>{{Cita libro|nome=Guido|cognome=Conti|titolo=Giovannino Guareschi: biografia di uno scrittore|url=https://books.google.it/books?id=rSFoAAAAMAAJ&q=Pasolini+gianna+preda&dq=Pasolini+gianna+preda&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi0oPn4tszZAhWI_qQKHZ7rATc4ChDoAQhQMAg|accesso=2018-03-02|data=2008|editore=Rizzoli|lingua=it|p=|citazione=Pasolini, dopo averlo visionato, dichiarò di volerlo ritirare denunciando Guareschi di essere fascista.|ISBN=9788817019491}}</ref>
 
Morì poco più che sessantenne a causa di un cancro nella sua casa sul [[lago di Vico]].