Sede titolare di Cesarea di Cappadocia: differenze tra le versioni

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Il ''[[Martirologio Romano|Vetus Martyrologium Romanum]]'' ricorda molti [[Martirio cristiano|martiri]] e santi di Cesarea. Tra questi i vescovi [[Basilio Magno]], Leonzio e Lucio, ed i martiri [[Santa Dorotea|Dorotea]], Giuliano, [[Sergio di Cesarea|Sergio]], Longino, Eupsichio, Poliucto, Vittore e Donato, Giacinto, Macrina, Giulitta, Teodoto, Ruffina e Ammiano.
 
La ''[[Notitia Episcopatuum]]'' dello pseudo-Epifanio, composta durante il regno dell'[[Imperatori bizantini|imperatore]] [[Eraclio I]] (circa [[640]]), attribuisce a Cesarea cinque [[Diocesi suffraganea|diocesi suffraganee]]: [[Diocesi di Terme|Thermae Basilicae]], [[Diocesi di Nissa|Nissa]], [[Diocesi di Teodosiopoli di Armenia|Teodosiopoli di Armenia]],<ref>Gli [[Annuario Pontificio|Annuari Pontifici]] attribuiscono quest'ultima diocesi alla [[provincia ecclesiastica]] di [[arcidiocesi di Camaco|Camaco]] nell'Armenia Terza.</ref>, [[Diocesi di Camuliana|Camuliana]] e [[Diocesi di Ciscisso|Ciscisso]].<ref>Heinrich Gelzer, [http://archive.org/stream/abhandlungenbay06klasgoog#page/n575/mode/2up ''Ungedruckte und ungenügend veröffentlichte Texte der Notitiae episcopatuum''], in: Abhandlungen der philosophisch-historische classe der bayerische Akademie der Wissenschaften, 1901, p. 536, nº 77-82.</ref> La successiva ''Notitia'' dell'inizio del [[X secolo]] attribuisce a Cesarea 15 suffraganee; oltre alle cinque di tre secoli prima, vi sono le diocesi di Lasmendo, Evaisso, Severiade, Arata<ref>Cfr. [[Sede titolare di Arata]].</ref>, Epolia, Aragene, Sobeso, San Procopio, Zamando e Sirica.<ref>Gelzer, ''op. cit.'', pp. 551-552, nnº 106-121.</ref>
 
In tutte le ''Notitiae'', Cesarea occupava il secondo posto nella lista delle metropolie del patriarcato, immediatamente dopo la sede di Costantinopoli; questo valse agli arcivescovi il titolo di ''protothronos'', che era il titolo più importante dopo quello del patriarca costantinopolitano. Sono oltre cinquanta gli arcivescovi noti di questa antica sede nel corso del primo millennio cristiano: essa costituisce una delle più ricche liste episcopali in Oriente fra tutte quelle dell'antichità. L'arcidiocesi sopravvisse fino al [[1923]] quando, a causa del [[Trattato di Losanna (1923)|trattato di Losanna]] seguito alle [[Guerra greco-turca (1919-1922)|guerre greco-turche]], i greci dovettero abbandonare l'[[Anatolia]] per trasferirsi in [[Grecia]].