Vittorio Viale: differenze tra le versioni

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Nei primi [[anni 1930|anni trenta]], insieme con l'architetto Ricci si occupò del trasferimento delle raccolte d'arte antica dalla vecchia sede di via Gaudenzio Ferrari all'attuale sede di [[Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja|Palazzo Madama]]. In quel periodo iniziò la collaborazione col mecenate svizzero [[Werner Abegg]] che non lesinò doni per il museo, garantendo anche un aiuto finanziario<ref>La Ferla, 2011, 696-705.</ref>.
 
Negli anni successivi, Vittorio Viale ordinò le raccolte con criteri nuovi per l'epoca, che in seguito saranno un modello anche per altri musei. Le collezioni vennero in quegli anni grandemente ampliate, grazie anche alla preziosa collaborazione col noto antiquario torinese [[Pietro Accorsi]]: tra le nuove acquisizioni spiccano il ''Ritratto di ignoto'' di [[Antonello da Messina]] e il codice ''Très belles heures du Duc de Berry'', con pagine miniate da [[Hubert van Eyck|Hubert]] e [[Jan van Eyck]].
 
Per quanto riguarda l'arte contemporanea, nel 1932 Viale risistemò il vecchio padiglione sede della Galleria d'Arte Moderna e ne riordinò le raccolte, organizzando una prima mostra, dedicata ad Antonio Fontanesi.