Utente:Stella/miti adriatici: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 31:
A nord della [[Delta del Po|foce dell'Eridano]], e confinanti con la [[laguna veneta]], sorgono i rilievi d'origine [[Vulcano|vulcanica]] detti Euganei: si tratta del luogo che vide la lotta tra Eracle il dio locale [[Gerione (mitologia)|Gerione]], custode delle mandrie del dio sole.<ref>Cfr. {{Cita|Rossignoli|p. 219}}.</ref> Nel mito greco Gerione è un mostro tricefalo malvagio (decima fatica di Eracle), tuttavia, grazie ad una testimonianza di [[Svetonio]], si apprende che in origine questo re indigeno era una figura benevola: egli corrisponde infatti alla divinità veneta dei tempi romani conosciuto come [[Aponus]] (il termine [[Lingua latina|latino]] dal quale derivò il toponimo la città di Abano<ref>Cfr. {{Treccani|http://www.treccani.it/enciclopedia/montegrotto_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/|Montegrotto}}</ref>); ne è il predecessore. Aponus risiedeva presso l'omoninma [[Sorgente calda|sorgente termale]] in territorio patavino: medesimo luogo nel quale si recò l'imperatore [[Tiberio]], nel [[12 a.C.]], per consulatare «l'oracolo di Gerione».
 
Gerione è a sua volta assimilato ad un'altra divinità del sottosuolo: la dea infera [[Ecate]].<ref group=N>''Rivista Storica Dell'antichità'', vol. 22-24, 1994, p. 234: {{Citazione|A Gerione 'viene accostata Ecate nel suo significato lunare e nel suo aspetto tri- morfo», grazie all'influsso dal mondo paleoveneto nel quale Ecate era spesso presente nelle raffigurazioni triprosope, «quasi [[paredra]] di Gerione», venerata come dea della nascita, della morte, della salute.'|}}</ref> Gerione ed Ecate hanno molti punti in comune: entrambi hanno un corpo triforme; una collocazione infernale; significato lunare<ref group=N>Cfr. Calogero Riggi, ‎Biagio Amata, [[Università Pontificia Salesiana]], ''Epistrophe: tensione verso la divina armonia'', 1985, p. 189; [[Pontificia Università Antonianum]], ''Antonianum: Periodicum Trimestre'', volume 79, ed. 1-2'', 2004, pp. 146-154; ''Rivista Storica Dell'antichità'', vol. 22-24, 1994, p. 234. {{Citazione|Cosi è l'Uomo androgino in tutti, che i profani chiamano Gerione tricorporeo (tpuod)ματος), poiché Gerione (Tnpvóvmς) significa “che scorre dalla terra” (èk Yiig ρέovτα)'' e che comunemente i Greci chiamano “corno celeste della Luna” (έτουράνιον μmvòς κέρας), poiché ha “mescolato e confuso" (κοτομ épuxe xoi κεκëpox£) tutte le cose insieme.|[[Ippolito di Roma]] citato in ''Antonianum: Periodicum Trimestre''.}}</ref><ref>Vd. anche Gian Maria Ferretto, ''Prima lettura analitica comparata nei sensi letterale, allegorico, anagogico e morale della Comedia di Dante Alighieri: Inferno, canti 24-34'', 1999, pp. 1395, 1436.</ref>
 
== Cunaro ==