Leonardo Bazzaro: differenze tra le versioni
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Di lì a poco, però, la passione per le montagne e la riviera di [[Chioggia]], lo porta a rompere il legame con [[Goupil & Cie]]<ref name=":1" />. Nel [[1878]] la svolta che gli permetterà di entrare a pieno titolo nel novero dei più importanti rappresentanti della "scuola naturalistica" lombarda<ref name=":2" /><ref name=":4" />: in un viaggio nella laguna veneziana inizia a dipingere all'aria aperta, abbandonando le riproduzioni di interni<ref name=":3" /><ref name=":4" />. Ben presto il successo di pubblico e critica, ottenuto nelle principali manifestazioni nazionali e internazionali, porterà il suo nome a fianco a quello di [[Filippo Carcano]], [[Uberto Dell'Orto]] ed [[Eugenio Gignous]]<ref name=":0" /><ref name=":2" />.
Nella produzione degli [[Anni 1880|anni Ottanta]] e [[Anni 1890|Novanta]] non mancano i paesaggi della [[Valsassina]], della [[Valle d’Aosta]] e, soprattutto, del [[Lago Maggiore|Verbano]], di cui raffigura, in toni sempre più intimisti, la vita popolare<ref name=":3" /><ref name=":4" />. Proprio in quegli anni, infatti, Bazzaro fa costruire nel [[1894]] una villa presso la
Nel corso degli anni, Bazzaro continua a partecipare a numerose rassegne lombarde, alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane riscuotendo sempre molto successo presso i collezionisti che gli richiedono repliche dei soggetti più fortunati<ref name=":3" />.
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