Asmonei: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
No2 (discussione | contributi) m →Storia: Fix link |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 8:
In seguito alla vittoriosa ribellione contro il [[Seleucidi|seleucide]] [[Antioco IV]] Epìfane, [[Simone Maccabeo]] ottenne il titolo ereditario che diede inizio alla dinastia.
Alla sua morte [[Giovanni Ircano I|Giovanni Ircano]], figlio di Simone, ampliò notevolmente il [[regno di Giudea]] portandolo alla sua massima potenza, fino a comprendere l'[[Idumea]], i cui abitanti, gli [[Edomiti]], furono obbligati a convertirsi, e divennero dunque ebrei.<ref>[[Giuseppe Flavio]], ''Antichità giudaiche'', XIV, 10</ref> Gli succedettero i figli: brevemente [[Aristobulo I]], quindi [[Alessandro Ianneo]], che parteggiò per i [[Sadducei]] nelle loro lotte contro i [[Farisei]]. Sotto il regno di Alessandro Ianneo, un edomita di nome [[Antipa]] fu nominato ''strategos'' dell'Idumea, mantenendo questo ruolo anche durante il regno di [[
Il figlio [[Giovanni Ircano II]] divenne re e [[sommo sacerdote]], ma fu contrastato dal fratello [[Aristobulo II]]; ne scaturì una guerra civile che offrì a [[Repubblica romana|Roma]] il pretesto per intervenire. Gerusalemme fu conquistata quindi da [[Pompeo]] nel [[63 a.C.]], dopo la quale si aprirono decenni di transizione violenta del potere alla [[dinastia erodiana]], prima con [[Erode Antipatro|Antipatro]], figlio di Antipa, che divenne il principale consigliere e ministro di Giovanni Ircano II, stringendo forti legami con la [[Repubblica romana]], poi con suo figlio [[Erode il Grande|Erode]]. [[Giulio Cesare]] nominò Antipatro, suo cliente, [[procuratore (storia romana)|procuratore]] di [[Giudea romana|Giudea]] nel [[47 a.C.]] A sua volta Antipatro nominò i propri figli [[Fasaele]] ed Erode, avuti dalla moglie [[Cipro (madre di Erode il Grande)|Cipro]], governatori di [[Gerusalemme]] e [[Galilea]].<ref>Giuseppe Flavio, ''Antichità giudaiche'', XIV, 9, 2; ''Guerra giudaica'', I, 10, 4.</ref> Nel [[43 a.C.]] Antipatro fu assassinato; i suoi due figli, rimasti in carica, furono elevati al rango di [[tetrarchia|tetrarchi]] da [[Marco Antonio]] ([[41 a.C.]]).<ref>Giuseppe Flavio, ''Antichità giudaiche'', XIV, 13, 1; ''Guerra giudaica'', I, 12, 5.</ref>
|