Mappa di Piri Reis: differenze tra le versioni

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La mappa venne probabilmente realizzata da Piri Re'ìs per essere offerta al [[Sultano ottomano]] [[Solimano il Magnifico]] nel [[1517]]. Probabilmente, subì alcuni ritocchi minori, successivi al [[1519]]. Essa fu redatta sulla scorta di diverse informazioni, ricavate da carte nautiche e da [[mappamondo|mappamondi]] precedenti, rendendo il tutto coerente. Oltre a quattro [[portolani]] [[Portogallo|portoghesi]], Pīrī Reʾīs si avvalse anche della cosiddetta "mappa di Colombo" (usata cioè dal [[Cristoforo Colombo|grande navigatore italiano]]<ref>Si veda il lemma «Pīrī Reʾīs», su ''The [[Encyclopaedia of Islam]]'' (S. Soucek).</ref>, come attesta lo stesso Piri Re'is nella scritta autografa sulla sua Mappa), che era stata razziata dopo la cattura di sette navi spagnole al largo di [[Valencia]].
 
Alcuni scrittori<ref>[[Charles Hapgood]], ''Mappe degli antichi re del mare'', 1966; [[Erich von Däniken]], ''Gli extraterrestri torneranno'', 1969; [[Flavio Barbiero]], ''Una civiltà sotto il ghiaccio'', 2000; [[Graham Hancock]], ''[[Impronte degli dei]]'', 1995.</ref> hanno avanzato ipotesi alternative per spiegare una loro differente interpretazione, secondo cui alcune linee di costa rappresenterebbero invece l'[[Antartide]] con un livello di dettaglio difficilmente raggiungibile nel [[XVI secolo]]. Nell'estremo lembo di terra è disegnato un serpente a pois, con una scritta esplicativa, che potrebbe rappresentare una [[Hydrurga leptonyx|foca leopardo]]. Tuttavia altri storici<ref>D. Cuoghi, "[http://www.diegocuoghi.it/Piri_Reis/PiriReis.htm I misteri della mappa di Piri Reis] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090627130358/http://www.diegocuoghi.it/Piri_Reis/PiriReis.htm |data=27 giugno 2009 }}", in M. Polidoro, ''Gli enigmi della storia'', Milano 2003.</ref> sostengono che non vi sia alcuna correlazione tra la forma del continente antartico attuale (né passato) con le linee indicate sulla mappa.
 
La mappa poi si ispira chiaramente (anche se in maniera imprecisa e distorta) ad altre mappe coeve, come quella di [[Martin Waldseemüller]], e, più probabilmente, a mappe portoghesi che non ci sono pervenute, ma di cui abbiamo alcune descrizioni. In particolare, l'ammiraglio potrebbe essere riuscito a mettere le mani sulle mappe realizzate nella spedizione del capitano portoghese [[Pedro Alvarez Cabral]], che nel 1500 raggiunse il Sudamerica partendo dalla Guinea; oppure su quelle realizzate tra il 1501 e il 1504 da [[Amerigo Vespucci|Vespucci]], quando, al servizio del capitano portoghese Gonzalo Coelho, discese di molto le coste sudamericane, arrivando in [[Patagonia]].