Gloria Film: differenze tra le versioni

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Il successo: integrazione
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Lo straordinario riscontro di pubblico e di critica del primo film interpretato dalla Borelli indusse la "Gloria" a metterne immediatamente in cantiere un secondo, ''La memoria dell'altro'', che, uscito nel gennaio 1914, ebbe anch'esso un notevole successo<ref name=csc-eri1913>Cfr. Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli, ''Il cinema muto italiano - i film degli anni d'oro - 1913'', Roma, 1995.</ref>. Sulla scia di questi successi, la "Gloria" riuscì, in poco tempo, a garantire ai suoi prodotti una vasta distribuzione internazionale rivolta sia ai principali mercati europei (Spagna, Francia, Gran Bretagna, paesi Scandinavi) che agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]],<ref name=imprese/>.
 
A quel punto la "Gloria", benché nata da meno di un anno, veniva già annoverata tra le sette principali aziende di produzione cinematografica torinesi (a fronte delle 4 romane, 3 milanesi e 2 napoletane) nel cui ambito s'era conquistata in quel poco tempo un posto di riguardo<ref>Vedi ''Elenco delle case fabbricanti films'' in ''Il Maggese cinematografico'', n.17 del 25 dicembre 1913.</ref>. Le prospettive di un impetuoso sviluppo erano così concrete che si diede il via ad alcune iniziative di potenziamento dell'impresa: venne acquistato un lotto di terreno di circa 3000 m², adiacente a quello di primo impianto, per poter ampliare lo stabilimento e fu rilevato un teatro di posa a [[Pegli]] (a quel tempo ancora Comune autonomo da [[Genova]]) per utilizzare le migliori condizioni di luce naturale che esistevano in prossimità del mare<ref name=casedivetro>Friedemann, cit. p.120 - 122</ref>. Questa struttura, che da qualche tempo era inattiva, venne rapidamente rimessa in funzione a partire dal gennaio 1914 da Paolo Cantinelli ed in essa furono girate da Caserini diversidiverse interniscene di ''Nerone ed Agrippina''<ref name=imprese/>, oltre a funzionare anche con due ''"troupes"'' contemporaneamente al lavoro<ref>''La cine-fono'', n.296 del 12-30 dicembre 1913.</ref>. La Liguria fu interessata, sempre nel gennaio 1914, da una seconda iniziativa espansiva della "Gloria" quando Cazzulino, confermando il suo spirito di esercente oltre che di produttore, rilevò la "Universale" una delle sale cinematografiche centrali di Genova, nella quale i film della "Gloria" venivano proiettati in esclusiva<ref>Cfr. inserzione aziendale in ''Vita cinematografica'', n.11 del 30 marzo 1914.</ref>.
{{doppia immagine|destra|Gloria Film Degli-Abbati 1914.jpg|127|Gloria Film Rossi-Pianelli 1914.jpg|150|Due tra i principali collaboratori della "Gloria Film": il regista Alberto Degli Abbati /a sin.) e l'attore-regista Vittorio Rossi Pianelli}}
Nella seconda metà del 1913 Caserini e la "Gloria" subirono una prima battuta d'arresto, frutto anche del clima di concorrenza, spesso sleale, che caratterizzava a qual tempo le case cinematografiche, provocando non pochi strascichi giudiziari. Decisero infatti di produrre una seconda edizione de ''Gli ultimi giorni di Pompei'', per le cui riprese si volle utilizzare il prestigioso scenario dell'[[Arena di Verona]], dove si trasferì un cast di rilievo in cui Caserini era affiancato da Alberto Degli Abbati e Giuseppe De Liguoro<ref>L'arrivo in città della folta troupe della "Gloria" costituì un evento a cui ''[[L'Arena]]'' dedicò due articoli il 19 e 20 settembre 1913.</ref>. Ma nello stesso periodo anche la "[[Ambrosio Film|Ambrosio]]" e la "[[Pasquali Film|Pasquali]]" avevano messo in cantiere un film tratto da quel romanzo. Nonostante fossero state già girate diverse scene, la "Gloria" decise di sottrarsi allo scontro diretto, destinando quelle riprese ad un altro film, ''Nerone ed Agrippina'', che uscirà nel marzo dell'anno successivo, riscuotendo però scarso successo<ref name=casedivetro/>.