Palazzo Cellammare: differenze tra le versioni

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|proprietario =
}}
Il '''palazzo Cellammare''' (o '''Cellamare'''), chiamato anche '''palazzo [[Imperiale (famiglia)|Francavilla]]''', è un antico [[palazzi di Napoli|palazzo]] nobiliare di [[Napoli]], , ubicato nel quartiere [[San Ferdinando (Napoli)|Sanquartiere Ferdinando]] aSan [[NapoliFerdinando]].
 
== Cenni storici ==
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La fondazione del palazzo risale al principio decennio del [[XVI secolo]] per la volontà dell'abate di [[Sant'Angelo di Atella]] Giovanni Francesco Carafa<ref>pronipote di quel Malizia da cui spiccò anche il ramo dei duchi di Maddaloni, e figlio d'Isabella della Marra, figlia del conte d'Aliano, che era altresì signore di Stigliano in Basilicata. Suo fratello primogenito, Antonio, conte e poi duca di Mondragone, ottenne da [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] nel [[1522]] il titolo di principe di Stigliano.</ref>. Succedutogli il nipote [[Luigi Carafa]] nel [[1531]], questi incaricò [[Ferdinando Manlio]] di restaurare completamente l'edificio secondo i più tipici gusti [[XVI secolo|cinquecenteschi]].
 
Nel [[XVII secolo]], il palazzo vennefu assalito dal popolo durante la rivolta di [[Masaniello]] e nelfu [[1656]]adibito divennea [[lazzaretto]] durante l'[[Peste del 1656|epidemia di peste del 1656]]. Nel [[1689]] invece, morto l'ultimo principe di [[Stigliano]] ([[Nicola Maria de Guzmàn Carafa]]), l'edificio divenne proprietà dello Stato.
 
Nel secolo successivo ([[1700]]) vennefu acquistato dal [[duca]] genovese [[Antonio Giudice]], principe di Cellamare e duca di Giovinazzo. Fu poi dimora del [[Imperiale (famiglia)|principe di Francavilla]] [[Michele Imperiali (junior)|Michele Imperiali]], il quale era solito organizzare grandi feste e ricevimenti nel palazzo come nel suo [[casino di caccia]] al [[Chiatamone]], così come descritto da [[Benedetto Croce]]: «...Questo nobile e ricchissimo signore, feudatario nel Regno e fuori Regno, decorato dei maggiori titoli e uffici, magnifico e generoso, divenne il centro dell'alta Società napoletana».
 
Durante questi anni il palazzo divenne centro di ricevimento anche di importanti personaggi della nobiltà italiana. A tal proposito vi furono effettuati al suo interno importanti lavori di ammodernamento eseguiti dalda [[Francesco Antonio Picchiatti|Picchiatti]] nel corso della seconda metà del [[XVIII secolo]]. I suddettiTali lavori interessarono sia gli interni chedella villa, sia l'esterno, (con la nascita di due giardini) della villa.
 
Nel corso del [[XIX secolo]], con la forte urbanizzazione dell'area nellasulla quale insiste il palazzo, alcuni lavori hanno ridotto in grande misura la panoramica della villa.
 
== Architettura e arte ==
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[[Ferdinando Fuga]], chiamato ad eseguire lavori di abbellimento dell'edificio già dal [[1726]], eseguì invece il portale d'ingresso al cortile, di chiara impronta [[barocco napoletano|barocca napoletana]].<ref name=Mazzoleni/>
 
Il palazzo dispone sul retro anche di un vasto giardino, presente sin dalla metà del [[XVI secolo]], che ha visto nel corso dei secoli prima un'espansione dello spazio verde, con [[Michele Imperiali (junior)|Michele Imperiali]] come fittuarioaffittuario, e poi una riduzione dello stesso, avvenuta quando si intensificò l'urbanizzazione di quell'area durante l'Ottocento, con la rimozione di due dei tre giardini che caratterizzavano l'edificio. Il giardino dispone al centro alcuni frammenti di una fontana realizzata da [[Giovanni da Nola]].
 
I saloni interni, infine, sono affrescati da pittori locali come [[Giacomo del Po]], [[Pietro Bardellino]], [[Giacinto Diano]] e [[Fedele Fischetti]].
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== Ospiti celebri ==
Nel palazzo vennerofurono ospitatiospitate diverse illustri personalità di fama internazionale. Tra questi, si ricorda [[Giacomo Casanova]] (che lo cita nel suo libro chiamato ''"Memorie"''), [[Angelica Kauffmann]], [[Jakob Philipp Hackert]], [[Goethe]] (nel [[1787]]), [[Torquato Tasso]], e [[Caravaggio]], per il quale l'edificio fu di fatto l'ultima dimora.<ref>{{cita web |url = http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-07-18/lultima-spiaggia-michelangelo-081003.shtml?uuid=AYa0pw8B&fromSearch |titolo = L'ultima spiaggia di Caravaggio |sito= [[Il Sole 24 ORE]] |accesso = 7 febbraio 2012}}</ref>
 
Nel [[XX secolo|Novecento]], infine, viveva qui il grande matematico [[Renato Caccioppoli]], che vi morì suicida nel [[1959]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore nome= Silvana | cognome = Savarese |titolo = Palazzo Cellamare. La stratificazione di una dimora aristocratica (1540-1730) |città = Napoli |editore = [[Edizioni Scientifiche Italiane]] |anno = 1996 |isbn = 88-8114-392-5}}
* {{Cita libro |autorenome = Massimo | cognome = Pisani |titolo = Palazzo Cellamare. Cinque secoli di civiltà napoletana |città = Napoli |editore = Electa |anno = 2003 |isbn = 88-510-0165-0}}
* {{Cita libro |autorenome = Aurelio | cognome = De Rose |titolo = I palazzi di Napoli |città = Roma |editore = [[Newton Compton Editori|Newton & Compton]] |anno = 2004 |isbn = 88-541-0122-2}}
* {{Cita libro |autorenome = Donatella | cognome = Mazzoleni |autore2 = Mark E. Smith |titolo = I palazzi di Napoli |città = Venezia |editore = Arsenale Editrice |anno = 2007 |isbn = 88-7743-269-1 |cid = Donatella Mazzoleni (2007)}}
 
== Voci correlate ==