Frankenstein o il moderno Prometeo: differenze tra le versioni

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== La genesi del romanzo ==
[[Image:Mary shelley.jpg|right|thumb|Ritratto di [[Mary Shelley]]]]
[[Maggio]] [[1816]]: la sorellastra di Mary Shelley, Claire Clairmont, diventata l’amante di [[lord Byron]], convince i coniugi Shelley a seguirla a [[Ginevra]]. Il tempo piovoso confina spesso i dimoranti e questi occupano il tempo libero leggendo storie di fantasmi tedesche tradotte in francese. Byron propone allora di comporre loro stessi una storia di fantasmi: tutti cominciano a scrivere, ma Mary non ha sùbito l’ispirazione. Intanto le lunghe conversazioni degli uomini vertono sulla natura dei princìpi della vita, su [[Darwin]], sul [[galvanismo]], sulla possibilità di assemblare una creatura e infondere in essa la vita. Tali pensieri scatenano l’immaginazione di Mary e portano all’incubo che è all’origine del grande mito gotico: uno studente che si inginocchia di fianco alla creatura che ha assemblato; creatura che, grazie ad una qualche forza, comincia a mostrare segni di vita. Mary inizia il racconto decisa a ricreare quel terrore che essa stessa ha provato nell’incubo: il successo dello scienziato nell’animare la creatura l’avrebbe terrorizzato ed egli sarebbe scappato dal suo lavoro, sperando che, abbandonato a se stesso, l’essere sarebbe morto; ma la creatura rimane sconcertata dalla sua solitudine (“Satana aveva i suoi compagni che lo ammirassero ed incoraggiassero; ma io sono solo”) e avrebbe voluto delle spiegazioni, similmente a quelle di [[Adamo]] del Paradise Lost di [[Milton]] che compaiono all’inizio del testo:
“Did I request thee, Maker, from my clay (creta)
to mould me man., did I solicit thee