Discussione:Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni

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Nota: gli schemi elettrici sono tutti conservati in ottime condizioni nei mobili sempre nell’archivio posto nella sede della Prevost srl in Settimo Milanese, sono disegni in china su fogli da lucido formato A1.
Non disponiamo di una archiviazione digitale e non abbiamo più da molti anni l’apparecchio per le stampe in cianografia, sono comunque a disposizione per chiunque fosse interessato a vederli.
 
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Riguardo Von Karajan non esiste manipolazione tra le date una è una fonte “La materia dei sogni” l'altro una biografia su Von Karajan molti anni dopo evidentemente la biografia è stata scritta dopo, in ogni caso, che sia una data o l'altra non cambia il contenuto del fatto ,il citato microswitch di cui si parla era tecnicamente una connessione ,realizzata collegando un semplice microinterruttore ( che era montato sul sistema di inversione di marcia ed era quindi azionato dal senso di scorrimento della pellicola con una o più funzioni ; come ad esempio una funzione di “ Mute “ per l’audio nelle fasi di riavvolgimento oppure ad un comando delle luci di ispezione nelle fasi di arresto per il taglio della pellicola o ancora ad un controllo della luminosità di proiezione ) .
La presenza di queste opzioni sulle moviole è documentato dall’esame dello schema elettrico delle moviole in tutte le fasi della loro produzione a partire dai primi anni ’60.
Gli schemi elettrici sono consultabili nell’archivio della Prevost Srl.
Per quel che riguarda il signor Pajola non possiamo che ripetere che era un tecnico specializzato alle “Officine Prevost” e che veniva inviato presso i clienti, soprattutto quelli più importanti ,a montare e spiegare l’uso dei prodotti. Quindi ha incontrato molti clienti ma non è che se viene a casa un tecnico della Merloni a montare e spiegare la nuova lavatrice questo faccia di lui l’ingegner Vittorio Merloni.
 
 
In ogni caso qualunque data scritta su libri o riviste o internet del passato potrebbe essere sbagliata bisognerebbe risalire alle fonti del giornalista o alla veridicità delle interviste e/o a quanto romanzato, sappiamo benissimo che qualunque giornalista sbaglia spesso date o romanza i fatti, ritenendo per anni di aver perso gli archivi fino al 43 sarebbe stato difficile fare chiarezza su alcuni punti ma avendo recentemente e fortunatamente ritrovato tutti gli archivi dal 27 al 91 la cosa diventa molto facile finalmente. Tra qualche giorno un testimone vivente, in merito interpellato: Paolo Prevost ,pubblicherà sul sito della sua attuale azienda la “Prevost”srl i dati considerati inquinati, il link verrà messo nella bibliografia di wikipedia a disposizione di qualunque interessato. così come tutta la documentazione resta a disposizione in azienda per chiunque desideri guardarla .E a risposta di qualunque quesito.
 
Bisogna inoltre considerare il fatto che molti proiettori esibiti in diversi esposizioni e/o vendite online(questo in risposta ai vostri link segnalati per identificare proiettori P negli anni 30 invece che 60) risultano ad un semplice esame di un esperto( come spesso succede ) risultanti dall’insieme di parti di proiettori di epoche diverse ( ad esempio una lanterna montata su un proiettore di epoca differente.). Oltre al fatto che su nessun proiettore è stata mai riportata la data di fabbricazione ma solo un numero di serie che trova riscontro nei registri conservati presso la “Prevost srl”: unica attuale fonte attendibile.
Questo è il fatto e i registri trovati lo confermano.
L’unica fonte attendibile in merito agli anni di costruzione dei diversi modelli sono i quaderni di registri di produzione conservati presso la “ Prevost Srl”.
 
Attilio senior inventò e costruì fino al 51, dal 52 alla primavera del 54 insieme ad Attilio junior (anche se da lontano perché in quel periodo Attilio senior era a Magreglio a fare in sindaco)e Attilio junior dalla primavera 54 (quando Attilio senior morì) fino al 91 ed era lui che incontrava i clienti e costruiva poi i prodotti tenendo conto delle lor esigenze.
Attilio senior non incontrava nello stesso modo i clienti perché i prodotti all’epoca i prodotti erano costruiti in un modo unico che era per tutti, fu solo dopo il 56 che, a causa dei cambiamenti di cinema e avvento della televisione e pubblicità, nacquero più esigenze e proiettori e moviole iniziarono ad assumere diverse sfaccettature: come un vestito su misura.
A questo proposito , giusto per essere più chiari ,benché abbiate elencato dei link in cui il proiettore P10 viene attribuito alla fine degli anni 30,non sappiamo come sia uscito questa data all’interno di quei link (oltre al fatto che come abbiamo detto è un mix di proiettori) ma sappiamo con matematica certezza dai libri della “Prevost” e da Paolo Prevost testimone vivente e in azienda per oltre 30 anni ( si potrebbero volendo intervistare anche molti montatori) che tutta la serie dei posi P iniziò alla fine del 52 e poi gli altri a seguire fino al 70.
Tali libri come detto verranno segnalati con un link e restano comunque a disposizione all’interno dell’azienda in via Fermi a Settimo Milanese.
Inoltre anche se fosse che questi proiettori avessero caratteristiche diverse ma basi uguali ai vecchi proiettori (cosa che non è) questo non vorrebbe dire che non sono nuove invenzioni: come dire che chi ha creato oggi la 500 L ha copiato la 500 degli anni 60 .
 
Che poi alcuni o anche i due Attili prendessero spunto dall’America o dalla Germania (come per il fotocoagulatore ) non ci sembra nulla di strano anzi è significato di capacità creativa , così come è normale concorrenza il fatto che i concorrenti cerchino di copiare e seguire i prodotti buoni . Succede in tutti i lavori, qualcuno apre una via, altri seguono,
Vediamo per questo , in tutto questo vostro atteggiamento , un tentativo di sminuire le capacità di Attilio junior dimenticando che, senza parlare di tutta la miriade di prodotti vari ,proiettori e moviole da lui inventate e/o costruite con continue innovazioni, il salto qualitativo, di raddoppiamento di personale, di fama mondiale e di maggior guadagno si deve a tre principali invenzioni di Attilio junior che sono la moviola 16/35 e i proiettori P55 e P70.
Il merito principale di Attilio junior quindi non dipende né da uno switch , né da un proiettore P10 o P30 , se tali proiettori appartenessero agli anni 30 non avremmo perciò nulla da obiettare, né se il signor Pajola invece che fare il tecnico montatore e istruttore avesse fatto l ingegnere, al posto dei due Attili ma non è così: l’archivio storico dal 27 al 91 della prima “Prevost” poi “Officine Prevost” ritrovato parla da solo.
 
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