Swift Gamma Ray Burst Explorer: differenze tra le versioni
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Ogni tipo di sorgente celeste ha ricevuto attenzione da parte di Swift, dalle [[comete]] fino alle [[Galassia attiva|galassie attive]] più lontane, passando per [[magnetar]], sorgenti binarie, [[supernova]]e, fino ad arrivare al recente evento di distruzione di una stella da parte di un buco nero di alcuni milioni di masse solari al centro di una galassia lontana circa 1.9 miliardi di [[parsec]]. Nulla sfugge a Swift che pattuglia il cielo instancabilmente ed è sempre pronto a ripuntare in automatico. A volte le sorgenti sono vecchie conoscenze ma molto spesso sono assolute novità. Sono tanti e tali i possibili utilizzi di Swift che ora la caccia ai GRB non è più il compito che assorbe la maggior parte del tempo di osservazione del satellite. Questo non significa affatto che i GRB vengano trascurati. Semplicemente non si continua l'osservazione ad oltranza, fino a quando l'emissione X svanisce del tutto. Solo GRB con caratteristiche peculiari, oppure quelli straordinariamente brillanti, vengono osservati a lungo. Il tempo di osservazione che viene così liberato è dedicato all'osservazione di centinaia di sorgenti celesti, spesso in collaborazione con altri satelliti. Tutte le sorgenti rilevate dal telescopio spaziale gamma [[Fermi Gamma-ray Space Telescope|Fermi]] ma di natura non chiara, per esempio, vengono osservate di routine da Swift. Nel caso di utilizzo coordinato di Swift e Fermi, lo strumento più importante è il telescopio XRT, perché quello che più interessa è localizzare una possibile controparte della sorgente gamma. Per lo studio delle [[supernova]]e, invece, lo strumento più importante è il telescopio UVOT. Grazie alle osservazioni di Swift abbiamo una straordinaria copertura delle curve di luce (l'evoluzione dell'energia emessa in funzione del tempo) di decine di [[supernova]]e. Tra i risultati ottenuti con Swift al di fuori del campo dei GRB si annoverano:
* 9 gennaio [[2008]]: SN 2008D, una supernova nella galassia [[New General Catalogue|NGC]] 2770. Si è trattato di un evento fortuito: gli strumenti di Swift hanno registrato i primissimi momenti di questa supernova mentre stavano effettuando un'osservazione di routine di un'altra supernova precedentemente esplosa nella stessa galassia (SN 2007 uy). Swift ha così potuto osservare un breve ma potente lampo X da SN 2008D. Questo fenomeno, associato all'onda d'urto dell'esplosione di supernova che emerge dalla superficie della stella progenitrice, era stato previsto da studi teorici ma mai osservato prima, poiché nessuno strumento X aveva mai assistito ad una supernova fin dai primi minuti. Generalmente infatti, le [[supernova]]e sono scoperte dalla loro emissione ottica, che si manifesta però solo alcuni giorni dopo l'esplosione propriamente detta. Data l'eccezionalità dell'evento, SN 2008D è stata poi osservata da un gran numero di osservatori sia dallo spazio, sia dalla Terra (tra i quali i telescopi spaziale [[telescopio spaziale Hubble|Hubble]] e [[Chandra X-ray Observatory|Chandra]] e, dalla Terra, il [[Karl Guthe Jansky|Karl G. Jansky]] [[Very Large Array]], i telescopi [[Telescopi Gemini|Gemini North]], [[Telescopi Keck|Keck I]], e quelli dell'[[osservatorio di Monte Palomar]] e dell'[[osservatorio di Apache Point]] raccogliendo un'enorme quantità di dati.
* giugno [[2009]]: Viene scoperta la [[magnetar]] SGR 0418+5729, una scoperta condivisa con il satellite Fermi. Le [[magnetar]] sono [[stelle di neutroni]] dotate di un [[campo magnetico]] eccezionalmente intenso e spesso si manifestano attraverso raffiche di brillanti gamma. Dal momento che questi brillamenti sono in grado di sollecitare il telescopio BAT, Swift ha svolto un ruolo fondamentale nello studio di queste rare sorgenti, scoprendone di nuove e allertando la comunità scientifica quando quelle già conosciute entrano in periodi di intensa attività esplosiva. SGR 0418+5729 si è rivelata una [[magnetar]] particolarmente importante, un'autentica [[Stele di Rosetta]] tra queste sorgenti. Studi successivi, condotti anche con l'ausilio di Swift, hanno dimostrato che in questa sorgente un campo magnetico dipolare simile a quello delle [[stella di neutroni|stelle di neutroni]] “ordinarie” coesiste con altre componenti del campo magnetico responsabili delle peculiarità delle [[magnetar]] (tra cui l'emissione di brillamenti gamma,<ref>[http://www.media.inaf.it/2010/10/14/il-magnetar-che-non-taspetti Il magnetar che non t'aspetti].</ref><ref>[http://www.media.inaf.it/2013/05/23/pulsar-fuori-magnetar-dentro Pulsar fuori, magnetar dentro].</ref><ref>[http://www.media.inaf.it/2013/08/14/magnetar-fuori-norma Magnetar fuori norma].</ref> confermando un'ipotesi formulata molti anni prima.
* marzo [[2011]]: Swift coglie quello che, a prima vista, sembra un lampo gamma come molti altri (GRB 110328A), ma che, a differenza di tutti gli altri, resta acceso, sollecitando più volte BAT. Pur tra alti e bassi, la sorgente SWIFT J1644+57 (usiamo le coordinate celesti e non la data perché non si tratta di un lampo gamma), localizzata al centro di una galassia a [[spostamento verso il rosso]] z = 0.354, è rimasta attiva per più di un anno. Le caratteristiche dell'emissione, l'enorme energia liberata e la localizzazione hanno fatto propendere per una spiegazione quasi da fantascienza: la distruzione di una stella che è passata troppo vicino ad un [[buco nero supermassiccio]] (alcuni milioni di masse solari) al centro della sua galassia. Si era ipotizzato che potesse succedere, ma Swift è stato il primo a vedere un fenomeno così peculiare.<ref>[http://www.media.inaf.it/2011/08/24/buco-nero-swift/ Colto sul fatto il buco nero cannibale].</ref>
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