Interprete (informatica): differenze tra le versioni

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Approcci ibridi: DOTNET in .NET
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Molti interpreti non eseguono direttamente il codice sorgente, ma lo convertono preventivamente in una forma interna più compatta, per esempio in un [[albero sintattico astratto]]. Ancora diverso è l'approccio di [[Emacs Lisp]] e [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]], in cui viene impiegato un compilatore che trasforma il [[codice sorgente]] in un formato intermedio detto (per entrambi i linguaggi) [[bytecode]], abbastanza vicino al [[linguaggio macchina]] (e quindi con un costo di interpretazione moderato), ma eseguito da un interprete e non direttamente dal processore (e quindi [[portabilità|portabile]]).
 
Una tecnica che ha destato notevole interesse negli ultimi anni (ed è applicata dalla maggior parte delle attuali implementazioni di [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] e dai linguaggi della famiglia [[Microsoft .Net|DOTNET.NET]] di Microsoft) prende il nome di [[Compilatore just-in-time|compilazione "just in time"]] o JIT. Questa tecnica può essere considerata come una [[ottimizzazione (informatica)|ottimizzazione]] dell'interpretazione, in cui l'interprete compila durante l'esecuzione i frammenti di codice che vengono eseguiti con maggiore frequenza, per ridurre il costo delle loro successive esecuzioni.
 
==Voci correlate==