Antonino Spatafora: differenze tra le versioni
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l'attività di "forse scultore" non va bene nell'incipit. Nel corpo della voce viene specificato il motivo di quel "forse", ma metterlo nell'incipit è davvero fuori luogo. |
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Antonino Spatafora nacque a [[Palermo]] dall'architetto e scultore [[Giuseppe Spatafora senior]] e da Elisabetta. Nel testamento del padre Giuseppe, addì 14 settembre [[1572]], risulta già maggiorenne (Guastella, [[1985]]). La famiglia Spatafora possedette beni nel territorio di Partinico (probabilmente legati alla dote di Elisabetta) e tra [[Termini Imerese ]] e [[Caccamo]]. Nel [[1578]], Antonino Spatafora dipinse la ''Madonna col Bambino tra san Michele Arcangelo e san Biagio'' per la chiesa dei SS. Michele Arcangelo e Biagio a Caccamo, che reca la firma ''SPATAFORA ME PINGEBAT''.
L'anno seguente per la chiesa Madre di Partinico, in provincia di Palermo, sotto il titolo di Maria SS. Annunziata, lo Spatafora dipinse la pala d'altare raffigurante la ''Dormitio Virginis'', oggi collocata nella prima cappella della navata destra di detta chiesa. Il dipinto raffigura la morte della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]], distesa sul letto funebre ed attorniata dagli [[apostoli]] affranti. Il soggetto, denso di ''pathos'', mostra sullo sfondo delle imponenti strutture architettoniche che fanno quasi di quinta scenica. L'iscrizione: ''''ANTONINVS/SPATAFORA/PANHORMITANVS/PITTOR DIE XX FEBBRU/ARII MDLXXIX'''' è oggi solo parzialmente leggibile.
Nel [[1579]] lo Spatafora risulta documentato a Palermo dove lavora al Regio Palazzo, assieme ad altri artisti siciliani (Guastella, 1985). Una sua opera firmata e datata [[158]]4, raffigurante il ''Matrimonio mistico di santa Caterina'', si conserva ad [[Enna]] nel [[Museo Alessi]] (Guastella, [[1985]]). In data imprecisata lo Spatafora contrasse matrimonio con una tal Clara Antonia e dalla coppia nacquero a Palermo, per quanto risulta dai documenti sinora reperiti (Contino & Mantia, [[1997]]; [[1998]] e 2001), cinque figli: Giuseppe I junior (che nel [[1599]] essendo procuratore del padre, doveva essere già maggiorenne e che morì anteriormente al [[1603]]), Elisabetta (nata nel [[1585]] circa e sposatasi a [[Termini Imerese]] nel [[1597]] con l'allievo del padre il pittore [[Vincenzo La Barbera]]), Dorotea (nata a Palermo nel [[1587]] circa, suora [[ordine domenicano|domenicana]] già nel [[1612]]), Gerolama (ricordata in un atto del [[30 agost]]o [[1613]]) e Grazia che nel [[1611]] si accasò a Termini con uno degli allievi paterni, il pittore caccamese [[Nicasio Azzarello]].
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