Le invasioni biologiche sono una minaccia emergente e vengono oggi considerate una delle cinque principali cause della perdita di [[biodiversità]], insieme alla distruzione degli habitat, allo sfruttamento eccessivo delle risorse, ai [[cambiamenti climatici]] e all'[[inquinamento]].
Alcune specie sono state introdotte in Italia volontariamente, come animali domestici o piante ornamentali, mentre altre sono giunte involontariamente attraverso gli scambi commerciali o rotte turistiche. Non tutte le [[specie aliena|specie aliene]] ovvero [[alloctone]] sono necessariamente invasive: lo sono quando entrano spesso in contrasto con specie locali, ovvero [[autoctone]] e la convivenza diviene competitiva. Spesso le specie locali sono più sofferenti in questa competizione e soccombono o diventano minoritarie nel loro habitat naturale.
La fauna e la flora italiana sono già ricche di animali e piante introdotti più o meno volontariamente a partire dall'antichità; se l'introduzione è molto antica è talora molto difficile capire se la specie è indigena o meno: è il caso, ad esempio, della [[carpa]], presente su tutto il territorio nazionale ed introdotta probabilmente al tempo dell'[[Impero Romano]].
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|'''Tipo e specie'''
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[[Robinia pseudoacacia|Robinia]]
| E'È una pianta della famiglia delle [[Fabaceae]] originaria dell'[[America settentrionale|America del Nord]] dove forma boschi puri. Fu importata in [[Europa]] nel [[1601]] a fine del [[XVIII secolo]] in [[Italia]] sia per stabilizzare il terreno che per scopo ornamentale in parchi e giardini. Dal [[Novecento]] è considerata come naturalizzata e entità integrante della flora italiana<ref>''Nuovo giornale botanico italiano'', edito dalla Società botanica italiana, 1950, p. 379: <<È ormai così largamente naturalizzata a Roma e dintorni, da dover esser considerata come entità integrante della flora italiana>></ref>. La robinia è da considerarsi alla stregua di altri alberi introdotti nei secoli passati e poi acclimatatisi, apprezzabili per le loro qualità; intraprendere una lotta contro essa in queste situazioni non avrebbe senso<ref>[http://www.waldwissen.net/waldwirtschaft/waldbau/wsl_robinie/index_IT Tentativo di una valutazione globale della robinia]</ref><ref>[http://www.ersaf.lombardia.it/upload/ersaf/gestionedocumentale/incontro%20tecnico_15.04.10_784_2872.pdf Valutazione della tolleranza della robinia in aree protette]</ref>.Oggi in vaste aree della pianura Padana, tende a sostituire i pioppi e i salici autoctoni che crescevano lungo le rive dei fiumi. Costituisce boschi puri o misti in tutte le aree planiziali e pedemontane della [[Padania]]; si trova inoltre lungo le rive di rogge e torrenti e cresce bene su suoli sabbiosi.