Orson Welles: differenze tra le versioni
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==== ''Quarto potere'' ====
{{vedi anche|Quarto
{{Citazione|''Quarto potere'' racconta la storia dell'inchiesta fatta da un giornalista di nome Thompson per scoprire il senso delle ultime parole di Charles Foster Kane. Poiché il suo parere è che le ultime parole di un uomo devono spiegare la sua vita. Forse è vero. Lui non capirà mai cosa Kane volesse dire, ma il pubblico, invece, lo capisce. La sua inchiesta lo porta da cinque persone che conoscevano bene Kane, che lo amavano e lo odiavano. Gli raccontano cinque storie diverse, ognuna delle quali molto parziale, in modo che la verità su Kane possa essere dedotta soltanto - come d'altronde ogni verità su un individuo - dalla somma di tutto quello che è stato detto su di lui. Secondo alcuni Kane amava soltanto sua madre, secondo altri amava solo il suo giornale, solo la sua seconda moglie, solo se stesso. Forse amava tutte queste cose, forse non ne amava nessuna. Il pubblico è l'unico giudice. Kane era insieme egoista e disinteressato, contemporaneamente un idealista e un imbroglione, un uomo grandissimo e un uomo mediocre. Tutto dipende da chi ne parla. Non viene mai visto attraverso l'occhio obiettivo di un autore. Lo scopo del film risiede, d'altra parte, nel proporre un problema piuttosto che risolverlo.|Orson Welles<ref name=Valentinetti30>{{Cita|Valentinetti, 1988|p. 30}}.</ref>}}
[[File:CitizenKaneTrailer.jpg|thumb|left|Il titolo originale di [[Quarto potere]] nel trailer del film ([[1941]])]]
Come affermò Welles, il terzo film previsto dal contratto con la RKO iniziò a prendere forma già durante la progettazione di ''The Smiler with a Knife''. Oltre a Welles, lavorarono alla sceneggiatura anche John Houseman e il neo assunto [[Herman J. Mankiewicz]]. Il film in principio doveva intitolarsi ''Welles1'', poi passò a chiamarsi ''American'', fino a prendere il suo titolo definitivo, ''Citizen Kane'' (letteralmente ''Il cittadino Kane'', titolo italiano
Questa volta Welles puntò a scrivere un soggetto completamente originale, senza trarre spunto dalla letteratura, come era solito fare anche in teatro. Il soggetto venne ispirato dalla figura del magnate della stampa [[William Randolph Hearst]]<ref>"501 grandi registi", a cura di Steven Jay Shneider, Atlante Edizioni, Bologna, 2009, pp. 217-218</ref> e la trama del film sembrerebbe riprendere a grandi linee molti riferimenti alla vita di Hearst: nonostante i grandi possedimenti ereditati, Kane si interessa quasi esclusivamente del suo piccolo [[quotidiano|giornale]], e lo amplia fino a farlo diventare una pubblicazione a tiratura nazionale, creando un impero editoriale le cui prese di posizione saranno tutt'altro che imparziali, così come Hearst era noto per le sue battaglie e crociate, e in gioventù aveva attaccato il trust dei trasporti<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 80}}.</ref>; Kane si sposa due volte, la seconda con un'attrice-cantante-ballerina (Hearst era notoriamente legato all'attrice [[Marion Davies]])<ref name=Bogdanovich81>{{Cita|Welles-Bogdanovich, 1993|p. 81}}.</ref>, e tenta senza successo di entrare in [[politica]]; la realizzazione di ''Xanadu'' ricorda la residenza che Hearst si fece costruire (il castello di San Simeon, che divenne famoso anche per gli avvenimenti mondani legati a Hollywood e al mondo del cinema)<ref>{{Cita|Naremore, 1993|p. 83}}.</ref>; Kane acquista ogni genere di opera d'arte per il solo gusto di possederla<ref name=Bogdanovich81/>, esattamente come faceva Hearst con la sua mania per il [[collezionismo]], che lo spingeva a comprare oggetti che poi lasciava imballati nelle casse<ref name=Bogdanovich81/>; negli ultimi anni di vita, Kane si ritira a vita privata, isolandosi per evitare ogni contatto umano.
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