Carta celeste: differenze tra le versioni
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|pp=60–61 |data=1987 | isbn=0-226-31635-1 }}</ref>.
Il primo planisfero celeste fu infatti stampato nel [[1515]] da [[Albrecht Dürer]], Johannes Stabius e Conrad Heinfogel<ref>[http://naa.net/ain/personen/Duerer_Sternkarten.asp Astronomie in Nürnberg. Die Sternkarten von Albrecht Dürer], consultato il 9 dicembre 2013</ref><ref>{{cita web | url=http://www.deutschlandfunk.de/astronomie-albrecht-duerer-und-die-sternkarte.732.de.html?dram:article_id=270423 | titolo=Albrecht Dürer und die Sternkarte |autore=Dirk Lorenzen | hrsg=[[Deutschlandfunk]] |opera=Sternzeit | datum= 9 dicembre 2013 | zugriff=2013-12-09}}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.lindahall.org/events_exhib/exhibit/exhibits/stars/hon.htm lindahall.org] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, consultato il 9 dicembre 2013</ref>, e si compone di due carte che raffigurano l'intera volta celeste: una l'emisfero a nord dell'[[eclittica]] e uno quello a sud<ref>A differenza delle moderne carte celesti, che assumono come centro i [[polo celeste|poli celesti]]. In proposito si deve notare che i poli dell'eclittica sono fissi, mentre i poli celesti si spostano per effetto della [[precessione degli equinozi]].
Si veda anche [http://naa.net/ain/personen/Duerer_Pole.asp Astronomie in Nürnberg. Himmelspol und Pol der Ekliptik], consultato il 9 dicembre 2013</ref>.
[[File:JostBurgi-MechanisedCelestialGlobe1594.jpg|left|thumb|Mappamondo celeste meccanico di [[Jost Bürgi]] (1594)]]
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