Discussione:Piero Zuccheretti: differenze tra le versioni
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:Se si vuole proprio rilevare una discordanza, occorre tener presente che quella di Mureddu (si conosce almeno la data del memoriale pubblicato da Katz?) è alquanto generica. In primo luogo, non c'era "un" cadavere di Piero Zuccheretti, in quanto il suo corpo fu fatto letteralmente a pezzi, come si evince dalla stessa descrizione di Mureddu nel momento in cui riporta il particolare del braccio tra le sbarre di ferro. Basti pensare che, secondo la testimonianza di Giovanni, il riconoscimento di Piero fu operato dal padre e dallo zio in due luoghi diversi: all'obitorio e a via Rasella. Quindi di quale parte del cadavere sta parlando Mureddu? E poi che significa "non lontano" dalla buca? Cinque, dieci, quindici metri? Ammesso che si riferisca al tronco, anche una ventina di metri in fin dei conti sono pochi passi. La testimonianza di Ferrante è molto precisa, sia nell'individuazione della parte del corpo (il tronco) che della sua posizione (venti-trenta metri più su di Palazzo Tittoni); quella di Mureddu è molto vaga: "cadavere" e "non lontano" in questo contesto non significano molto. Se nella sezione sulla fotografia manca qualcosa è piuttosto il movente della presunta falsificazione: chi avrebbe mai avuto interesse a creare una foto falsa, dal momento che la morte del bambino, riconosciuta già durante il processo Kappler, risulta da una pluralità di documenti incontestabili?--[[Utente:Demiurgo|Demiurgo]] ([[Discussioni utente:Demiurgo|msg]]) 15:23, 28 apr 2018 (CEST)
::A me la testimonianza di Ferrante non sembra poi così precisa. «Il tronco di quel bambino era stato scaraventato a metà della salita; venti-trenta metri più su di Palazzo Tittoni» (Portelli 2012, p. 198). A parte il fatto che venti metri non è la stessa cosa di trenta metri, e premesso che via Rasella è ''tutta'' in salita, che significa l'espressione «a metà della salita»? Forse intende dire: a metà fra il luogo dell'esplosione (via Rasella 156, all'ingresso di palazzo Tittoni) e la fine della via (incrocio con via Quattro Fontane). - Se è così, diversamente da quanto è scritto in voce, il luogo del ritrovamento del tronco non sembra coincidere col luogo dove si suppone essere stata scattata la foto, dato che l'incrocio con via Quattro Fontane è ''alla fine'' della salita, e in nessun modo ''a metà'' della salità.<br>Le due testimonianze di Mureddu, invece, sono abbastanza precise e fra loro concordanti: «Il cadavere di un bambino, orrendamente sfigurato, giaceva sulla strada fra i ciottoli divelti» (Katz 2003); «Il cadavere dilaniato del dodicenne Piero Zuccheretti giace al suolo fra i ciottoli, i calcinacci e gli avanzi di un carretto della nettezza urbana»... (Mureddu 1977). Se il cadavere giaceva ''fra i ciottoli divelti'', stiamo parlando evidentemente delle immediate prossimità del luogo dello scoppio (non penso che la bomba fosse così potente da divellere la pavimentazione a venti o trenta metri di distanza). Mureddu parla di un «cadavere [...] orrendamente sfigurato» (Katz 2003) o di un «cadavere dilaniato» (Mureddu 1977) cui mancava un braccio. Ancora una volta, che il cadavere fosse smembrato in vari tronconi lo si ricava da altre fonti, ma non dalle testimonianze di Mureddu. Giovanni Zuccheretti, per esempio, parla di «sette pezzi» (Portelli 2012, p. 233); ma Robert Katz, [https://archive.is/20130218105517/http://www.theboot.it/mar_intros.html qui], oppone appunto a simili testimonianze quella di Mureddu da lui pubblicata, secondo la quale (scrive Katz) il cadavere non risulta «not footless nor headless nor separated in seven parts». Inoltre l'espressione «cadavere [...] orrendamente sfigurato» non sembra compatibile con la fotografia in cui il volto di Zuccheretti appare miracolosamente intatto.<br>Come ho scritto sopra, quando le fonti non concordano, mi pare corretto dare atto di tali discordanze.<br>Infine, tu, Demiurgo, evidentemente a titolo di civile scambio di opinioni fra utenti (dato che non si tratta di una questione che possiamo definire noi in assenza di fonti), osservi: «Se nella sezione sulla fotografia manca qualcosa è piuttosto il movente della presunta falsificazione: chi avrebbe mai avuto interesse a creare una foto falsa»? - Una risposta potrebbe essere che la foto era funzionale alla campagna di «diffamazione» (Tucci 2012), per la quale determinati soggetti sono stati condannati in sede civile, con sentenza passata in giudicato; quindi gli stessi soggetti che avevano interesse a condurre la campagna stampa potrebbero bene aver avuto interesse a rafforzarla con una foto falsificata ''ad hoc''. Oppure anche potrebbero essere rimasti vittima di una truffa, come pare sia successo a De Simone nel caso della finta perizia di Ascarelli.<br>Sempre a titolo di interlocuzione informale, anch'io ti pongo una domanda: se la fotografia è autentica, come mai l'originale non è mai saltato fuori? Eppure, di fronte a una contestazione giudiziale, i convenuti avrebbero avuto tutto l'interesse a produrre in giudizio la foto originale, o almeno la copia in loro possesso, accompagnata da una perizia di parte che ne attestasse l'autenticità. Meglio ancora avrebbero potuto chiedere al giudice di disporre una consulenza tecnica d'ufficio. Perché non hanno fatto niente di tutto questo? E come si può pensare che i giudici, nel pronunciare la sentenza, non abbiano tenuto conto di questa singolare omissione? --[[Utente:Salvatore Talia|Salvatore Talia]] ([[Discussioni utente:Salvatore Talia|msg]]) 23:29, 28 apr 2018 (CEST)
:::Su un punto sono d'accordo: non si capisce cosa voglia dire Ferrante con "metà della salita", ma "venti-trenta metri più su di Palazzo Tittoni" è compatibile con il luogo in cui sarebbe stata scattata la foto; "venti-trenta" è un'approssimazione perdonabile (non si può pretendere da Ferrante che prendesse il metro e si mettesse a prendere le misure), certamente è un'indicazione più precisa del "non lontano" di Mureddu. Una volta divelti, i ciottoli non sono certo rimasti tutti in prossimità della buca, ma sono stati verosimilmente sparpagliati lungo la via proprio come i frammenti del carretto. Mureddu scrive "sfigurato" in riferimento al "cadavere", intendendo dire che fu dilaniato, smembrato. Non dice che era il ''volto'' ad essere sfigurato. Insomma, a me pare che le caratteristiche della fotografia siano sostanzialmente compatibili con le testimonianze di Ferrante e Giovanni Zuccheretti, il quale ha sempre riconosciuto il fratello in quell'immagine. Per trovare delle discordanze con Mureddu mi sembra che occorra un certo sforzo,
:::A mio modesto avviso, se la fotografia è un falso vuol dire che il falsario è stato maniacale nel ricostruire tanto i tratti somatici del bambino (la somiglianza è riscontrata anche da Portelli) quanto lo sfondo; quello è proprio il basamento del palazzo all'angolo con via delle Quattro Fontane e non un marciapiede come dice Gentile (recte: come dicono Bentivegna e De Simone); anzi il marciapiede sarebbe stato correttamente eliminato dalla foto e sostituito dai sampietrini. La campagna di diffamazione IMHO non aveva bisogno di uno sforzo falsificatorio tanto diabolico, posto che l'uccisione del bambino da parte della bomba era già un fatto accertato. In sostanza sono d'accordo con Sergio Volponi.--[[Utente:Demiurgo|Demiurgo]] ([[Discussioni utente:Demiurgo|msg]]) 01:44, 29 apr 2018 (CEST)
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