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L'[[Italia]], come gli altri paesi europei, uscì dalla guerra trovando la supremazia degli [[Stati Uniti]] sul mercato mondiale; il governo americano riuscì a riunificare il mercato internazionale grazie ai massicci aiuti dati all'[[Europa]] (concretizzati in Italia dal [[Piano Marshall]] del [[1947]]) e il [[dollaro]] divenne la moneta di riferimento e l'America lo stile di vita di riferimento per il mondo occidentale. Nel [[1946]] la [[Triennale di Milano]] organizzò la mostra ''RIMA'' (Riunione italiana per le mostre di arredamento), dove giovani architetti impegnati nella progettazione di singoli arredi o alloggi tipo furono invitati a partecipare: si trattava del [[BBPR]], e degli architetti [[Ignazio Gardella]], [[Carlo De Carli]], [[Vico Magistretti]] e [[Gabriele Mucchi]], che proposero un repertorio di arredi producibili in serie e pensati per case minime con spazi sfruttati in modo razionale.
Il [[1947]] è l'anno della [[VIII Triennale di Milano]], dove la sezione sull'arredamento, diretta da [[Piero Bottoni]], è curata da [[Franco Albini]] e [[Luciano Canella]] insieme ad [[Anna Castelli Ferrieri]], [[Ettore Sottsass]] e altri. Il designer [[Gualtieri Galmanini]] dopo aver realizzato per vari allestimenti e progetti con [[Piero Portaluppi]] viene scelto eletto come una delle icone dell'architettura del tempo e selezionato per realizzare il progetto lo '' Scalone d'onore'' della 8ª [[Triennale di Milano]]<ref>
Dal [[1948]] quando, come osserva [[François Burkhardt]] (premio [[Compasso d'oro]] internazionale [[2011]]): {{Citazione|gli intellettuali perdettero la battaglia con le [[elezioni politiche italiane del 1948|elezioni del 1948]], e con esse la possibilità di un cambiamento delle leggi fondiarie e di una riorganizzazione della collettività, gli architetti spostarono la loro attenzione sull'oggetto stesso, che divenne quindi portatore di significato e orientamento<ref>{{cita|Vercelloni, 2008|pp. 88-89}}</ref>.|[[François Burkhardt]]}}
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