José Calvo Sotelo: differenze tra le versioni
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===L'omicidio===
[[José del Castillo Sáenz de Tejada|José del Castillo]], responsabile dell'uccisione del falangista [[Andrés Saenz de Heredia]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 123</ref><ref>Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia dell'Asse,, Edizioni Einaudi, Milano, 1980, pag 14</ref>, il quale nel frattempo era diventato un membro importante dell'organizzazione [[Unión Militar Republicana Antifascista]], fu ucciso dai Falangisti il 12 luglio 1936.
Quella stessa notte Sotelo fu rapito e ucciso per ritorsione da un gruppo di commilitoni della vittima. Il rapimento fu pianificato da [[Fernando Condés]] della [[Guardia Civil]], noto per le sue idee di sinistra<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 124</ref>, nel [[1934]] era stato allontanato dall'esercito per complicità con i [[Rivoluzione delle Asturie (1934)|ribelli delle Asturie]], ma poi recentemente reintegrato da Casares Quiroga<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 124</ref>.
Un camion degli "Asaltos" e una vettura uscirono dalla caserma Pontejos<ref name=autogenerato6>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 126</ref>. La vettura si diresse verso la casa di [[José María Gil-Robles y Quiñones]] leader della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] mentre il camion a casa di Calvo Sotelo in calle
===Conseguenze===
[[File:Monumento a José Calvo Sotelo (Madrid) 01.jpg|thumb|Il monumento a José Calvo Sotelo eretto a [[Madrid]] nel [[1960]]]]
La notizia diffuse la sensazione che il Governo presieduto da [[Santiago Casares Quiroga]] non fosse in grado di controllare la propria polizia<ref name=autogenerato5>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 128</ref>. Lo stesso giorno dell'omicidio alcuni degli Asaltos furono arrestati dalla polizia mentre Condés e Cuenca, coperti dal partito e dal corpo degli Asaltos, riuscirono a nascondersi<ref name=autogenerato5 />. Nel frattempo il Governo dispose la chiusura di tutte le sedi politiche madrilene della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome|CEDA]], dei [[Carlismo|carlisti]] e degli anarchici<ref name=autogenerato4>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 89</ref>. Mentre l'[[Unión General de Trabajadores|UGT]] e [[Partito Comunista di Spagna]] espressero solidarietà al Governo.
[[Indalecio Prieto]] si
Il 15 luglio [[1936]] ci fu l'ultima riunione in Parlamento in cui i rappresentanti monarchici accusarono il governo di aver portato il paese all'anarchia e Gil Robes tenne una pubblica orazione in onore di Sotelo nel corso della quale elencò tutti gli atti di violenza avvenuti nel paese accusandone il Governo e ricordò che esponenti della maggioranza avevano minacciato lo stesso Sotelo concludendo "''Il sangue di Calvo Sotelo sommergerà il governo''"<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 91</ref>. Poi quasi tutti i rappresentanti di destra abbandonarono Madrid per recarsi in città più sicure.
La data dell'insurrezione da parte dei militari fu fissata per il 25 luglio anniversario del patrono di Spagna<ref>[http://www.lunario.com/docs/mesepermese/Mesi/celebrazioni_luglio.html Celebrazioni di Luglio]</ref> [[Giacomo il Maggiore|san Giacomo]]<ref name=autogenerato1>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 96</ref>, nonostante che molti, [[Emilio Mola]] innanzitutto, preferissero che fosse anticipata almeno al 12, onde prevenire una analoga insurrezione della sinistra data per certa<ref name=autogenerato1 />. Ma a seguito dell'assassinio il 13 luglio di Calvo Sotelo, i militari pressati dal crescente clima violento videro in questo ultimo evento il segnale che l'insurrezione non poteva essere procrastinata oltre<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 98</ref> e fissarono l'insurrezione per il 18 luglio<ref name=autogenerato2>Arrigo Petacco, Viva la muerte!, collana Le Scie, Arnoldo Mondadori Editore, 2006, pag 22</ref>. Ricevuta la parola d'ordine "''Sin novedad''" (''nessuna novità'') tutte le unità militari si sarebbero dovute sollevare contemporaneamente e occupare le città<ref name=autogenerato2 />. L'armata d'Africa, dopo aver preso il controllo del [[Marocco spagnolo]] si sarebbe trasferta in [[Spagna]] in [[Andalusia]] dove si supponeva vi sarebbero state maggiori resistenze<ref name=autogenerato2 />. In realtà l'insurrezione scoppiò ancor prima, il 17 luglio [[1936]].
== Note ==
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