Matilde di Canossa: differenze tra le versioni

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Visto il crescente potere della Casa di Canossa e la scomparsa del loro alleato Leone IX, Enrico III prese in ostaggio Matilde, che aveva solo 10 anni, e sua madre e le portò in Germania; ma dopo un anno anche Enrico III morì e così Matilde ritornò in Italia. La madre Beatrice cercò una nuova protezione risposandosi con [[Goffredo il Barbuto]], fratello di papa Stefano IX.
Goffredo, figlio di Gozzellone, Duca di [[Lotaringia]], era un aristocratico dedito alle armi ed alle arti guerresche di indole belligerante. Fu lui a succedere a Bonifacio come signore della Tuscia. La famiglia dei Canossa, padrona dell'Italia centrale e della Lotaringia, imparentata con Papi e influente sugli imperatori, era in quel momento la famiglia più potente d'Europa.
 
Dopo la morte di Enrico III, [[Goffredo il Gobbo]] tentò di approfittare del temporaneo vuoto di potere per farsi incoronare Imperatore in terra tedesca; ma non ci riuscì per la morte del papa in Tuscia, cioè in terra canossiana. Per evitare il pericolo di sottomettersi in futuro all'imperatore, il papato decise di introdurre un sistema di elezione interna, il [[conclave]] dei cardinali, tuttora in vigore. Allontanatosi così dall'impero, il pontificato si affidò alla tutela dei Canossa che, grazie al diritto-dovere dell'accompagnamento dei Pontefici, finirono col determinare la scelta dei Papi e quindi le loro sorti.
 
Anche il nuovo papa [[Antipapa Benedetto X|Benedetto X]] ebbe vita breve; morì infatti, sempre alla corte dei Canossa, nel [[1061]]. Dopo di lui vennero eletti due papi: l'imperatore scelse il Vescovo di Parma Cadalo, che prese il nome di [[Papa Onorio II|Onorio II]], mentre la Chiesa elesse il Vescovo di [[Lucca]], nonché ecclesiastico dei Canossa, Anselmo da Baggio, che prese il nome di [[Papa Alessandro II|Alessandro II]]. Dopo varie vicissitudini si concordò di tenere un nuovo concilio nel cuore dei domini canossiani, a Mantova. Papa Onorio II preferì non partecipare per timore di perdere la vita e comunque Alessandro II dimostrò la legalità della propria elezione; i Canossa, giudici dai quali dipendeva il ''Paparum Ducatus'', decisero quindi di assegnare il papato al loro candidato Alessandro II. Matilde si ritrovò di nuovo alleata con un papa amico con il quale stabilì inizialmente un rapporto di aiuto reciproco che però si degradò successivamente per questioni personali. I due finirono per essere nemici.
 
== Il matrimonio con Goffredo il Gobbo ==
Goffredo il Barbuto, sposando Beatrice, era diventato signore della Tuscia. Una clausola del contratto di matrimonio stabilì che il figlio naturale di Goffredo, [[Goffredo il Gobbo]], avrebbe sposato la figlia naturale di Beatrice, Matilde, per consolidare il suo potere e quello dei Canossa, e per non dover in seguito dividere i possedimenti delle rispettive casate, ma soprattutto per rinforzare i legami tra i Canossa e la Bassa Lorena che da sempre era la spina nel fianco dell'Impero e teatro di guerre di successione, data la posizione strategica. I due promessi sposi erano così cugini diper quartoil gradoramo materno, da parte di Beatrice.
 
Le nozze furono anticipate al [[1069]], allorché Goffredo il Barbuto si trovò in punto di morte. Matilde alla fine dell'anno accorse al capezzale del patrigno (prima a [[Bouillon (Belgio)|Bouillon]] e poi a [[Verdun (Mosa)|Verdun]]). Poco prima della sua morte Matilde e Goffredo il Gobbo si unirono in matrimonio. Il marito era un giovane onesto e coraggioso ma afflitto da alcuni difetti fisici (tra gli altri [[Struma (endocrinologia)|gozzo]] e [[cifosi|gobba]]), comunque Matilde, conscia dei doveri nobiliari per i quali era stata educata e con la persuasione della madre, seppur riluttante restò in Lotaringia coabitando col marito e ne rimase incinta. Tra la fine del 1070 e l'inizio del 1071 partorì una bambina che chiamò Beatrice, per poter rinnovare il nome della madre (nome molto frequente in Lotaringia). Il parto però non fu facile e dopo pochi giorni la piccola Beatrice morì, il 29 gennaio 1071. Il 29 agosto la Beatrice madre eresse il monastero di [[Frassinoro]], nell'Appennino Modenese, com'era usanza tra i nobili, per "''la grazia dell'anima della defunta Beatrice mia nipote''".