Enrico d'Assia: differenze tra le versioni
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A differenza dei fratelli scelse di vivere a Roma, e svolse per anni l'apprezzata attività di pittore (fu particolarmente vicino per un certo periodo a [[Giorgio De Chirico]]), scenografo e costumista, partecipando a svariati allestimenti di opere liriche, genere musicale e teatrale che aveva sin da piccolo imparato ad amare grazie agli stimoli che gli provenivano dalla madre, fervida appassionata di musica. In particolare Enrico d'Assia lavorò spesso presso il [[Teatro alla Scala]] di Milano, città dove fu sovente ospite a [[Villa Necchi Campiglio]], nella quale era a lui riservata dai padroni di casa una camera degli ospiti denominata in suo onore “camera del principe”.
Tra i suoi lavori è rimasto memorabile un monumentale costume per la ''[[Turandot]]'' di [[Giacomo Puccini]], per una rappresentazione del 1965 di cui firmò anche le scenografie (a proposito di quest'opera si può ricordare come la principessa Mafalda, madre di Enrico, abbia conosciuto personalmente Puccini, a Torre del lago, nel 1922 e che il maestro abbia avuto intenzione di dedicarle la Turandot, non facendo però in tempo perché morì lasciando l'opera incompiuta). [[File:Bozzetto di scenografia per Turandot di Puccini - Gouache-1956.jpg|thumb|Enrico d'Assia. Bozzetto di scenografia per l'Opera lirica 'Turandot' di Giacomo Puccini - Gouache - 1965]] Suoi anche i figurini per l<nowiki>'</nowiki>''[[Aida]]'' di [[Giuseppe Verdi]] del 1968 per la regia di
Tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo frequentò la società internazionale che trascorreva le proprie vacanze sull'isola di [[Capri (Italia)|Capri]], isola già frequentata in passato dai genitori e dove avrebbe vissuto suo padre dopo essere stato rilasciato dagli Alleati che, all'indomani della fine della seconda guerra mondiale, lo avevano trattenuto agli arresti per qualche tempo a causa del suo servizio nel terzo Reich, un servizio peraltro simbolico e di semplice portaordini e messaggi tra [[Hitler]] e [[Mussolini]].
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