Pablo Picasso: differenze tra le versioni

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==== Adolescenza a Barcellona e Madrid ====
Intanto, la madre María concepì altre due figlie: Dolores (detta Lola) nel 1884, e Concepción (detta Conchita) nel 1887, destinata a morire nel 1895 di [[tubercolosi]], allaa tenera età disoli nove anni di età.<ref>{{cita|Walther|p. 90|IFW}}.</ref> Nell'ottobre dello stesso anno,<ref>{{cita|Penrose|p. 27|RP}}.</ref> inoltre, Don José venne nominato professore a La Lonja, e la famiglia Ruiz si trasferì a [[Barcellona]], proprio nello stesso periodo in cui l'ingegner [[Ildefons Cerdà]] stava realizzando l'[[Eixample]]. Pablo approdò insomma in una metropoli ricca di suggestioni culturali, animata dai nuovi fermenti del [[Arte modernista|Modernismo]] catalano e da una sostanziale «indipendenza politica, stabilità economica e prosperità artistica».
 
Nel 1896, riconoscendo il suo talento, con l'aiuto del padre Picasso aprì un ''atelier'' a calle de la Plata. Da questo studio, condiviso con l'amico [[Manuel Pallarès]], uscirono diversi quadri che conobbero tutti una calda accoglienza: ''L'enfant de choeur'' (1896), ''[[La prima comunione]]'' (1895-96) e ''[[Scienza e carità]]'' (1897), guadagnandosi con quest'ultima tela anche una menzione d'onore alla mostra nazionale di Belle Arti a Madrid e, successivamente, un premio a Malaga. Incoraggiato sia dal successo ottenuto, che soprattutto dai crescenti attriti con il padre, che lo voleva a [[Monaco di Baviera]] (a suo giudizio, «città dove si studia seriamente la pittura senza occuparsi delle mode come il ''pointillisme'' e tutto il resto»), Picasso decise di imprimere un più decisivo impulso alla propria formazione artistica trasferendosi a [[Madrid]].<ref name=GGL8/> Nella città madrilena il giovane pittore venne rapidamente ammesso ai corsi dell'Accademia Reale San Fernando, e visitò assiduamente il [[museo del Prado]], dove venne a contatto con le opere di [[Diego Velázquez|Velázquez]], [[El Greco]], [[Francisco de Zurbarán|Zurbarán]] e [[Francisco Goya|Goya]].