Insigne collegiata parrocchiale di Santa Maria Maggiore: differenze tra le versioni

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==Storia==
La chiesa fu fondata in epoca [[Normanni|normanna]] in stile [[Architettura romanica|romanico]] e fu ricostruita, invertendone l'orientamento, nel 1746 in stile [[Architettura barocca|barocco]]<ref>[http://www2.provincia.campobasso.it/ambiente/ptcp/progetto/mat/matrice_storico_culturale.pdf Provincia di Campobasso: Breve e non esaustivo profilo storico dei centri abitati della provincia], p.78 del documento in .pdf.</ref>. Dell'edificio più antico si conserva una [[cripta]] sostenuta da arcate a tutto sesto su colonne<ref>{{citazione necessaria|Il Rocchia la descrive così}}: Vi si accedeva da due porte, la più grande verso oriente, avente a sinistra il battistero di legno di noce ben lavorato.
 
Dagli studi e dai documenti è affermabile che la chiesa fu realizzata nell'[[XI secolo]] dopo che i Normanni conquistatori ebbero fatto voto alla Madonna, sotto il comando di [[Goffredo d'Altavilla]], durante la presa di Guglionesi. Il castello fu fortificato e venne eretta una chiesa, inizialmente dedicata a San Pietro. Un atto notarile del [[1313]] fa pensare che la chiesa vera e proprie fu costruita un secolo dopo la presa della città; tale atto riguardava l'accordo preso tra gli abitanti e il clero, in base a cui questi ultimi ottenevano dai cittadini il diritto di eleggere i capitolari, il Primicerio e l'Arciprete. La Collegiata venne accomunata all'altra chiesa di San Nicola, di epoca precedente.<br>Immediatamente nella chiesa vi venne venerato [[Sant'Adamo]] da [[Petacciato]] (XI secolo), vescovo della zona, che predicò a Guglionesi nel 1020 circa, e le cui reliquie furono traslate nella Collegiata il 3 giugno 1102.<br>Le sue reliquie nel 1567 furono trasferite in un luogo ignoto, date le varie scorrerie ottomane nella costa di Guglionesi.<br>La chiesa, proprio a causa di intemperie, terremoti e devastazioni dell'uomo, subì dei restauri nel 1187, poi nel 1195 dalla regina [[Costanza Chiaramonte]] di [[Napoli]] che le concesse lo "juspatronato", e infine nel 1746, con il corposo restauro della facciata e degli interni, durato fino alla consacrazione nel 1796.
 
==Descrizione==
===Aspetto esterno e interno===
La collegiata inizialmente dedicata a [[San Pietro]], presenta l'esterno della facciata in stile barocco, l'impianto medievale originale (a croce latina), anche se alterato con i restauri settecenteschi, e la parte posteriore originale, con tre absidi in pietra semicircolari. La facciata è tripartita da paraste a sezione mistilinea, con portali e frontoni spezzati, corrispondenti alle navate interne (tre), mentre la parte superiore è stata realizzata nel 1954, in stile falso antico.<br>Il portale principale presenta una lunetta con bassorilievo raffigurante un [[leone]] e un [[grifone]] in lotta, del XIII secolo; i portali laterali portano in alto una finestra quadrilobata, quella centrale è più ampia, presentando un elegante disegno di stile barocco, nelle linee ondulate della nicchia e dello stemma della città.<br>Il campanile è una torre a pianta quadrangolare, che dopo il promo blocco maggiore, si suddivide in altri ordini più snelli, di matrice barocca, con un tamburo per sostenere la cuspide finale a cono.
[[File:Michele greco da valona, madonna delle grazie tra i ss. sebastiano e rocco, 1510 circa (s.m. maggiore di guglionesi) 03.JPG|thumb|left|Trittico della Collegiata (1510) di Michele Greco da Valona: la [[Madonna delle Grazie]] tra [[San Sebastiano]] e [[San Rocco]]]]
L'interno è a tre navate, ristrutturato nel Settecento, con una cupola a calotta con tamburo presso il [[presbiterio]], all'incrocio dei bracci del transetto. La divisione in arcate dell'ordine delle navate è scandita da campate con robusti pilastri, con lesene e capitelli d'ordine composito.<br>Le varie opere di pregio sono il trittico di Michele Greco di Savenola, poi l'altare maggiore in legno con vari intarsi, e la tavola della Madonna Assunta (1753), un secondo altare con la tavola dell'[[Ultima Cena]] (1795) di Ferdinando Castiglia, e l'altare di Sant'Adamo con la tela di Pietro Bardellino (1786), un coro ligneo e un pulpito in legno di noce, scolpiti nel XVIII secolo, un'ancòna in legno del Cinquecento della Madonna col Bambino, la statua di Sant'Adamo, e un'icona dell'Assunta del 1505, racchiusa in cornice argentata.
 
 
===Cripta di Sant'Adamo===
Dell'edificio più antico si conserva una [[cripta]] sostenuta da arcate a tutto sesto su colonne<ref>{{citazione necessaria|Il Rocchia la descrive così}}: Vi si accedeva da due porte, la più grande verso oriente, avente a sinistra il battistero di legno di noce ben lavorato.
La Chiesa aveva anche tre navate con grandi colonne di pietre marmoree e lavorate. Si saliva all'altare maggiore, coro e sagristia per quindici gradini di pietre lavorate.
L'Altare Maggiore era di legno dorato, come pure il Capo-Altare con quattro colonne riccamente decoratee molto antiche aventi in mezzo il Quadro grande dell'Assunta. Sul Pergamo di gesso era scolpita l'arme dell'Università (comune).
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2. Del SS. Nome di Gesù, fam Tedeschi.
Si accedeva al Succorpo per due Porte poste a destra e sinistra della gradinata del presbiterio.</ref>.
La cripta è l'elemento più antico e interessante della Collegiata, situata all'altezza delle tre absidi esterne, risalente al [[XII secolo]]: è suddivisa in piccola campate da colonnine circolari, e sulle volte si trovano degli affreschi cinquecenteschi con scene dell'[[Antico Testamento]] (Diluvio, Arca di Noè, Torre di Babele), mentre in un locale adiacente ci sono scene dal [[Libro della Genesi]]. La cripta è accessibile dalla navata di destra, conserva le reliquie di Sant'Adamo, protettore di Guglionesi, e la sua vita è raffigurata in un ciclo di affreschi del 1587, di stampo manierista. Vi è una pala d'altare del 1740, in legno dorato, raffigurante l' "Estasi di Sant'Adamo" sullo sfondo di una Guglionesi medievale, mentre presso l'altare si trova la statua argentea del santo.
 
== Note ==