Chullpa: differenze tra le versioni

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Sedici anni dopo, in una nota ad una nuova edizione dell'opera del [[Compagnia di Gesù|gesuita]] spagnolo [[Bernabé Cobo]], l'esploratore e scrittore [[Marcos Jiménez de la Espada]] registrò che il giusto termine per indicare i monumenti sepolcrali preispanici non fosse quello ormai in uso di ''chullpa'' ma la parola [[Lingua aymara|aymara]] ''amaya-uta'', che significa semplicemente “casa del defunto”. Jiménez non fornisce l'origine del termine usato a suo giudizio in maniera sbagliata, ma spiega che tale parola indicava la cesta che custodiva i cadaveri [[mummia|mummificati]], composta da [[Jarava ichu|erba ichu]] intrecciata o da canne di [[Schoenoplectus californicus|totora]].
 
La ricerca [[etimologia|etimologica]] sembra indicare che il termine ''chullpa'' non fosse usato in epoca preincaica, ma sia entrato in uso in epoca più tarda per indicare gli edifici sepolcrali di un'area geografica ristretta dove era diffusa la ligualingua aymara; la mole monumentale di strutture come quelle presenti nel sito di [[Sillustani]] avrebbe in seguito imposto tale nome anche al di fuori di tale regione.<ref>{{cita|Isbell|pp. 161-163}}</ref>
 
== Cronologia ==